TEMPI
DURI per i
pendolari in treno che sono anche ciclisti.
Da
quest’anno infatti Trenitalia ha cancellato la possibilità
di
sottoscrivere l’abbonamento per portare le due ruote sul
treno:
sarà necessario pagare un biglietto di 3,50 euro al
giorno.
La denuncia del rincaro arriva dalla pendolare Sara
Poluzzi,
cittadina bolognese, che ogni giorno per motivi di
lavoro
prende la tratta Bologna-Ancona fino a Imola e dalla
stazione
raggiunge il suo ufficio in bicicletta che usa poi anche
per
tornare a casa. Da 8 anni ha scelto di ridurre il suo
impatto
ambientale e denuncia: “Il mio piccolo e modesto
gesto
quotidiano ha consentito un risparmio su tutto il periodo
di
3,8 tonnellate di Co2. Invece di allargare il bacino
di
utenti si rende la vita impossibile agli attuali utilizzatori”.
L’abbonamento,
soluzione comoda ed economica per i pendolari
su
due ruote, era nato da un accordo regionale fra
Trenitalia
e Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta).
Finora
Sara ha speso annualmente, oltre ai 500 euro
dell’abbonamento
personale per la tratta ferroviaria Bologna-
Imola,
anche 120 euro per l’abbonamento bici al seguito.
Con
le nuove modalità sarebbe costretta a spendere circa
700
euro in più l’anno. “Trenitalia sostiene che con un cambio
di
sistema informativo sono stati eliminati gli abbonamenti
cartacei
come questo, che veniva compilato a mano
da
un addetto alla biglietteria”. La Fiab - contattata dalla ragazza
-
ha consigliato l’acquisto di una bicicletta pieghevole
che
si può portare gratis sul treno se provvista di una sacca
apposita,
e ha giustificato la cancellazione della tariffa agevolata
perché
scarsamente utilizzata dai viaggiatori. “Una
bella
porta in faccia. Perché dovrei acquistare un altro modello
di
bicicletta? Ho già una bici e poi è una questione di
principio.
Questa iniziativa meritava di essere promossa e
favorita,
perché chi come me si porta appresso la bicicletta,
lo
fa per risparmiare e per non inquinare”, ha scritto la ragazza
in
un post su Facebook già ricondiviso 2183 volte .
Il fatto quotidiano 4 gennaio 2015
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