ENCLAVE DELLA BOLOGNA BENE,
LACERA
IL PD EMILIANO. IL PREMIER CHIAMA LA SINDACA CHE HA SPORTO DENUNCIA
LA
VICENDA
Isabella
Conti: “Andrò avanti per la mia
strada”.
Un esposto già nel 2013: quei terreni
pagati
a peso d’oro prima dell’edificabilità
GELO
CON LA LEGA
Il
governatore Bonaccini la incontra,
il
partito offre solidarietà, ma dalla potente
centrale
cooperativa neanche una parola
di
Giulia
Zaccariello
Bologna
L’hanno
chiamata
cittadella,
per altri è
la
“colata di cemento”.
Ma
oggi il megaprogetto
edilizio
di San Lazzaro
di
Savena non è nient’altro
che
un perimetro disegnato sulle
cartine.
Un’area verde con vista
colli,
a due passi da Bologna
e
sulle sponde del torrente Idice,
larga
come 35 campi da calcio
e
preziosa come l’oro: secondo
una
stima dell’assoco -
struttori
(Ance) di Bologna l’in -
tera
operazione della new town
vale
per le cooperative coinvolte
circa
150 milioni euro.
È
l’affare che sta dietro il caso
del
sindaco anti-cemento Isabella
Conti.
Quello che in questi
giorni
sta mandando in subbuglio
il
Pd e le coop “rosse” bo -
lognesi.
Conti, sindaco di San
Lazzaro
da maggio, 32 anni,
renziana
meno di due settimane
fa
ha denunciato ai carabinieri
il
clima di pressioni sempre
più
insistenti per convincerla
a
non fermare i lavori. Velate
intimidazioni
dal mondo
politico
e imprenditoriale, fino
alla
frase inquietante che sarebbe
stata
pronunciata da un professionista
vicino
al Pd in presenza
di
un dipendente comunale.
“Ma
questa (il sindaco,
ndr)
cosa vuol fare? Ha intenzione
di
farsi mettere sotto con
la
macchina?”.
“NON
HO INTENZIONE di
fare
morire
le aziende ma dobbiamo
prendere
atto che quell’idea oggi
non
si può più portare avanti,
perché
mancano le coperture finanziarie
e
le condizioni di mercato
adatte”,
ha spiegato Conti,
che
dopo essere finita su tutte le
cronache
locali e nazionali ora
vorrebbe
abbassare i livelli di
scontro
raggiunti sia con parte
del
suo partito, il Pd, sia con il
mondo
delle cooperative a esso
storicamente
legato. Ma il clima
resta
freddo e sembra che nessuno
dei
colossi del mattone
“rosso”,
in questi giorni, si sia
messo
in contatto con lei per
lanciare
un ramoscello d’ulivo.
Anche
perché il polo da 580 alloggi
previsto
per San Lazzaro
non
è una cosa da poco. Lo spiega
bene
Carmine Preziosi, direttore
dell’Ance
di Bologna, che
riunisce
i costruttori associati a
Confindustria.
“L’attesa è di 400
unità
immobiliari, più altre 180
tra
affitti e residenze sociale. Il
tutto
per un giro d’affari complessivo
che
va dai 120 ai 150
milioni
di euro. Di fronte a un
investimento
di 10 milioni di
euro,
già spesi del consorzio delle
cooperative”.
Insomma
quello che a fine mese,
con
il voto del consiglio comunale,
rischia
di svanire è un
business
a cui le aziende rinunciano
mal
volentieri. “Dobbia -
mo
sederci tutti insieme intorno
a
un tavolo”, ammette Preziosi,
che
sulla vicenda ha preferito il
dialogo
con l’amministrazione
“Non
sottovalutiamo l’allarme
lanciato
dal sindaco. E sforziamoci
di
pensare un nuovo modello
urbanistico,
fondato sulla
riqualificazione
dell’esistente e
sulla
rigenerazione urbana”.
SULLE
COLLINE di
Bologna i
piani
urbanistici non lasciano
spazi
e così San Lazzaro è diventata
il
rifugio dei costruttori
emiliani.
Qui avevano trovato
spazio
per gru e ruspe, facendo
lievitare
il numero villette e appartamenti
con
vista sul verde.
La
cittadina oggi ha circa 32mila
abitanti
ed è una piccola enclave
di
bolognesi benestanti, compresi
vip
e sportivi. Gianni Morandi
e
Alberto Tomba, per citare
due
esempi. E in questo
contesto,
nel 2008, è nato il progetto
della
cittadella di Idice. Sul
quale
la magistratura di Bologna,
che
oggi indaga sulle pressioni
e
le apparenti minacce denunciate
dal
sindaco, aveva già
acceso
i fari nel settembre 2013.
Merito
di un esposto di Massimo
Bertuzzi,
della lista civica
Noi
cittadini, in cui si denunciavano
anomalie
nella vendita dei
terreni,
ceduti al consorzio delle
cooperative
a un prezzo di gran
lunga
superiore a quello di mercato:
235mila
euro per ettaro,
circa
cinque volte il valore medio
di
quel tipo di aree agricole.
L’edificabilità,
evidentemente
attesa,
è arrivata solo dopo.
Della
vicenda ieri si è interessato
anche
Matteo Renzi. Intorno a
mezzogiorno,
il premier ha alzato
il
telefono e ha chiamato
Conti.
“Non me l’aspettavo e ho
apprezzato
molto. Renzi si è
mostrato
attento e vicino agli
amministratori
locali. Ha voluto
sapere
particolari in più sul
problema
del consumo di suolo
e
le ragioni del mio operato. E
mi
ha detto di andare avanti e
decidere
solo secondo coscienza”.
Conti
ha incontrato anche il
presidente
della Regione Stefano
Bonaccini,
mentre il segretario
del
Pd provinciale e neo assessore
regionale
ai Trasporti,
Raffaele
Donini, si è detto vicino
e
solidale al primo cittadino.
“Nessun
imbarazzo nel partito.
Le
cooperative sono soggetti
economici
importanti. Ma se lei
ha
percepito un clima preoccupante
ha
fatto bene a denunciare.
Il
Pd è con lei e la difende”.
Il fatto quotidiano 4 gennaio 2015
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