mercoledì 27 agosto 2014

E pure Ecoambiente non ha depositato gli ultimi conti. Comune e Regione non se accorgono Senza bilancio, per prassi La Latina Ambiente

non ha ancora approvato il documento. Rebus da 1,5 milioni
DETTAGLI
GLI EFFETTI POSSIBILI
SULLE FUTURE
BOLLETTE
A LUNGO TERMINE
ANCHE LE BONIFICHE
DELLA DISCARICA
POSSONO RISENTIRNE
I CONTROLLORI
Il consiglio comunale di Latina deve decidere se
il credito vantato dalla partecipata Latina
Ambiente deve andare a finire sul Pef p se
dovrà essere pagato come debito dell’ente verso la
società che non ha ancora approvato il suo bilancio
del 2013. I termini sono scaduti a giugno
scorso.
LE BOLLETTE
Il debito di cui si parla è tuttora la
vaglio dei revisori dei conti che hanno
a loro volta chiesto un parere al Ministero
dell’Economia la cui risposta non è
stata ancora notificata alle commissioni
ambiente e bilancio del Comune di Latina.
LA DIFFERENZIATA
La raccolta differenziata dei rifiuti che,
secondo i dati sta crescendo, avrebbe
dovuto avere un impatto positivo sia sul
bilancio della società che su quello del Comune
ma in realtà i costi di gestione del servizio igiene
urbana continuano a crescere di anno in anno.

DI GRAZIELLA DI MAMBRO
Fosse stata una società normale
a quest’ora non saprebbe
come sbarcare il lunario
sino a fine anno, ma trattandosi
della Latina Ambiente non
appare grave che non sia ancora
stato approvato il bilancio 2013. I
termini ordinari sono scaduti ad
aprile, se fosse stato contemplato
nello statuto si sarebbe potuta
accettare una proroga di ulteriori
due mesi, ma in realtà anche
questo secondo termine è passato
senza creare particolare scalpore.
Nello specifico gli effetti della
mancata approvazione non sono
gravi solo per la società ma anche
per il suo principale socio, il
Comune di Latina, che deve stabilire
anzitutto come valutare il
credito che la società dice di
vantare verso l’ente e pari a 1,5
milioni (non ancora inseriti nel
bilancio che infatti non è stato
approvato). Si tratta di stabilire se
questa somma va calcolata sul
Piano economico e finanziario,
dunque sulle bollette, oppure se è
un debito che il Comune deve
pagare alla sua partecipata. Comunque
sia è un problema per le
casse comunali ma l’uno o l’altro
inquadramento cambiano la sorte
finale di quel milione e mezzo di
euro. O il Comune paga Latina
Ambiente sottraendo denaro ad
altre voci, oppure carica tutto sul
Pef e andrà spalmato sulla fatturazione
che arriverà ai cittadini. In
fatto di bilanci comunque le società
che si occupano di rifiuti a
Latina hanno qualche difetto originario
perché neppure Ecoambiente
ha depositato gli ultimi
bilanci in Camera di Commercio.
Un passaggio trascurabile, perché
generalmente pesa nella valutazione
dei contratti con gli enti
locali e in generale nel rapporto
pubblico-privato. Ciò nonostante
la Regione Lazio, per esempio, ha
appena autorizzato l’ampliamen -
to dell’invaso di Ecoambiente
senza badare all’assenza di bilanci,
il documento cioè che deve
certificare lo stato di salute di una
società che, in questo caso, sta per
realizzare un impianto di trattamento
e ha la responsabilità sulla
bonifica e il trattamento post mortem
degli invasi per i 30 anni
successivi. Non è neppure questo
un elemento di poco conto perché
sull’intera area delle discariche di
Montello sono stati rilevati anche
in questo momento problemi rilevantissimi
di inquinamento. I dati
che parlano della presenza di un
trattamento dei materiali «non regolare
» o comunque da verificare
ulteriormente risalgono ad appena
due mesi fa. Ciò significa che
prima o poi qualcuno dovrà impegnarsi
economicamente a risanare
quella zona e la Regione Lazio nel
concedere altre autorizzazioni
non si preoccupa di verificare se
sussistono le basi finanziarie per
poter intervenire. La soluzione
alternativa in caso di guai grossi
ovviamente c’è. Pagherà il pubblico.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

il quotidiano di Latina 26 agosto 2014

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