non ha ancora approvato il documento. Rebus da 1,5
milioni
DETTAGLI
GLI
EFFETTI POSSIBILI
SULLE
FUTURE
BOLLETTE
A
LUNGO TERMINE
ANCHE
LE BONIFICHE
DELLA
DISCARICA
POSSONO
RISENTIRNE
I
CONTROLLORI
Il
consiglio comunale di Latina deve decidere se
il
credito vantato dalla partecipata Latina
Ambiente
deve andare a finire sul Pef p se
dovrà
essere pagato come debito dell’ente verso la
società
che non ha ancora approvato il suo bilancio
del
2013. I termini sono scaduti a giugno
scorso.
LE
BOLLETTE
Il
debito di cui si parla è tuttora la
vaglio
dei revisori dei conti che hanno
a
loro volta chiesto un parere al Ministero
dell’Economia
la cui risposta non è
stata
ancora notificata alle commissioni
ambiente
e bilancio del Comune di Latina.
LA
DIFFERENZIATA
La
raccolta differenziata dei rifiuti che,
secondo
i dati sta crescendo, avrebbe
dovuto
avere un impatto positivo sia sul
bilancio
della società che su quello del Comune
ma
in realtà i costi di gestione del servizio igiene
urbana
continuano a crescere di anno in anno.
DI
GRAZIELLA DI
MAMBRO
Fosse
stata una società normale
a
quest’ora non saprebbe
come
sbarcare il lunario
sino
a fine anno, ma trattandosi
della
Latina Ambiente non
appare
grave che non sia ancora
stato
approvato il bilancio 2013. I
termini
ordinari sono scaduti ad
aprile,
se fosse stato contemplato
nello
statuto si sarebbe potuta
accettare
una proroga di ulteriori
due
mesi, ma in realtà anche
questo
secondo termine è passato
senza
creare particolare scalpore.
Nello
specifico gli effetti della
mancata
approvazione non sono
gravi
solo per la società ma anche
per
il suo principale socio, il
Comune
di Latina, che deve stabilire
anzitutto
come valutare il
credito
che la società dice di
vantare
verso l’ente e pari a 1,5
milioni
(non ancora inseriti nel
bilancio
che infatti non è stato
approvato).
Si tratta di stabilire se
questa
somma va calcolata sul
Piano
economico e finanziario,
dunque
sulle bollette, oppure se è
un
debito che il Comune deve
pagare
alla sua partecipata. Comunque
sia
è un problema per le
casse
comunali ma l’uno o l’altro
inquadramento
cambiano la sorte
finale
di quel milione e mezzo di
euro.
O il Comune paga Latina
Ambiente
sottraendo denaro ad
altre
voci, oppure carica tutto sul
Pef
e andrà spalmato sulla fatturazione
che
arriverà ai cittadini. In
fatto
di bilanci comunque le società
che
si occupano di rifiuti a
Latina
hanno qualche difetto originario
perché
neppure Ecoambiente
ha
depositato gli ultimi
bilanci
in Camera di Commercio.
Un
passaggio trascurabile, perché
generalmente
pesa nella valutazione
dei
contratti con gli enti
locali
e in generale nel rapporto
pubblico-privato.
Ciò nonostante
la
Regione Lazio, per esempio, ha
appena
autorizzato l’ampliamen -
to
dell’invaso di Ecoambiente
senza
badare all’assenza di bilanci,
il
documento cioè che deve
certificare
lo stato di salute di una
società
che, in questo caso, sta per
realizzare
un impianto di trattamento
e
ha la responsabilità sulla
bonifica
e il trattamento post mortem
degli
invasi per i 30 anni
successivi.
Non è neppure questo
un
elemento di poco conto perché
sull’intera
area delle discariche di
Montello
sono stati rilevati anche
in
questo momento problemi rilevantissimi
di
inquinamento. I dati
che
parlano della presenza di un
trattamento
dei materiali «non regolare
»
o comunque da verificare
ulteriormente
risalgono ad appena
due
mesi fa. Ciò significa che
prima
o poi qualcuno dovrà impegnarsi
economicamente
a risanare
quella
zona e la Regione Lazio nel
concedere
altre autorizzazioni
non
si preoccupa di verificare se
sussistono
le basi finanziarie per
poter
intervenire. La soluzione
alternativa
in caso di guai grossi
ovviamente
c’è. Pagherà il pubblico.
©RIPRODUZIONE
RISERVATA
il quotidiano di Latina 26 agosto 2014
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