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sabato 12 maggio 2012
Equitalia, no disperazione e suicidi: come difendersi da cartelle pazze
“Ecco le regole d’oro per sopravvivere alle cartelle pazze”
L’AVVOCATO: ILLEGITTIME LE IPOTECHE PER DEBITI INFERIORI A 8 MILA EURO. CHIEDERE SUBITO AL GIUDICE LA SOSPENSIVA
Un medico per una multa di 200
euro ne deve pagare 2.200. E
non si riesce a ottenere lo storno
di Luca Telese
R oma, entri nel portone di via Appia 103, e incontri
un cliente per le scale: "Anche tu sei venuto
per Equitalia?". Già, perché nella saletta dello
studio legale di Romina D'Ambrosio, avvocato,
due clienti su tre hanno in tasca l'inconfondibile
busta con la stampigliatura nera e il terrificante
logo dell'agenzia. Lei ci ride su: “In tempo di crisi,
purtroppo, a Equitalia sono rimasti gli unici che ci
danno lavoro”. La D'Ambrosio, per gli amici
"Equi-Romy", è anche consulente per l'Associazione
Federconsumatori, e riassume tutto con un dato
incredibile: “Quest'anno quindici consumatori
su venti vengono qui per cartelle esattoriali. Noi
siamo per il rispetto assoluto della legge, ma anche
per tutelare molte persone che finiscono nel vortice
delle multe e delle ammende
ingiustificate e lievitate oltre
ogni misura. Che spesso non
hanno strumenti economici, né
legali per difendersi dagli eccessi
impositivi”.
Per spiegarmi di cosa parla, la
D'Ambrosio mi fa un esempio incredibile
di lievitazione ingiustificata della multa:
"Ecco la storia, vera, di Michele De Marco Cervino.
È un medico, nel 2007 riceve la notifica di una multa
e la paga regolarmente, entro i sessanta giorni.
Fate attenzione: si trattava di 207 euro". Pausa, comincia
il film horror: "Tutto a posto? Macché: nel
2011, De Marco si vede recapitare, per la stessa
multa che ha pagato!, una cartella da 2.225,47 euro!".
La D'Ambrosio tira fuori il ricorso per farmi
vedere che non scherza: "Sono andata con il mio
cliente a Equitalia per chiedere lo storno della cartella".
Risposta: "Lei ha ragione, ma il credito ci è
stato ceduto così dal Comune di Roma. Noi non
possiamo entrare nel merito". E al Comune? "Voi
avete ragione, ma noi non possiamo fare nulla. Ormai
abbiamo ceduto il credito a Equitalia, non ci
riguarda più".
Ed è qui che entra in campo "Equi-Romy" D'Ambrosio:
"Ho studiato la cartella, e ho scoperto che
avevano maggiorato il valore della multa del 20%
per ogni anno. E che poi erano state aggiunte una
miriade di spese inventate: notifica, iscrizione al
ruolo, molte incomprensibili, e infine quella paroletta
magica: “Ma ggiorazioni”. Cifre non spiegate.
Se la immagina una pensionata alle prese con
questo rompicapo?".
Giudice di Pace. Ed ecco invece che cosa bisognerebbe
fare: "Entro 30 giorni dalla notifica, bisogna
subito ricorrere al giudice di pace". Prima
fregatura: “Grazie al governo Berlusconi bisogna
versare il contributo unificato, da 37 a 200 euro”.
Postilla: “Al giudice bisogna subito chiedere una
sospensiva per evitare l'iscrizione di ipoteca su un
immobile o su una macchina, le cosiddette “ga -
nasce amministrative””. Drammatica subordinata:
“Da tre anni a questa parte, molti clienti arrivano
qui senza sapere di avere già la casa ipotecata”.
Esempio: “Una mia cliente, Anna Aurizzi,
una persona già in difficoltà , ha avuto una cartella
esattoriale per il mancato pagamento della mensa
scolastica. Dopo che con le maggiorazioni era lievitata
a 4.000 euro, abbiamo scoperto che le avevano
già ipotecato la casa. Il fatto incredibile è che
questo provvedimento è illegittimo per una sentenza
della Cassazione a sezioni unite, per debiti
inferiori a 8.000 euro. Lo avevano fatto lo stesso".
Cancellazione . Morale della favola: "Anna, che
non lo sapeva, otterrà ragione. Ma intanto sono
passati già quattro anni senza che arrivasse la sentenza.
E così quella casa lei non la può vendere".
Istruzioni per l'uso: “Bisogna sapere che si possono
sempre contestare le cartelle con sanzioni
amministrative per le maggiorazioni. Il più delle
volte un avvocato può dimostrare che sono illeg
ittime”.
Notifiche . Altro consiglio decisivo: “In molti casi
i comuni sono in torto formale per difetti di notifica.
Ecco perché bisogna chiedere al proprio avvocato
di controllare la notifica dell'atto da cui ha
avuto origine la cartella. In tre casi su quattro non
ci sono firme e la notifica non è avvenuta. Il che
lede il diritto del cittadino di potersi difendere o
scegliere di pagare". Ultima considerazione: "C'è
una legge sulla trasparenza degli atti amministrativi
che viene quasi sempre ignorata. Resistere a
Equitalia, quindi, non vuol dire combattere la legge,
ma chiedere che sia applicata".
Il fatto quotidiano 12 maggio 2012
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