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sabato 12 maggio 2012
la cassazione difende i blog: no registrazione tribunale, libertà di informazione
LA CASSAZIONE per i blog
niente “stampa clandestina”
I blog non sono assoggettabili alla legge sulla
stampa del 1948, in particolare non hanno
l’obbligo di registrarsi presso il tribunale come
testata giornalistica, a meno che non ricevano
finanziamenti pubblici. Lo ha stabilito
la III sezione della Corte di Cassazione (presidente
Saverio Felice Mannino) con la sentenza
storica che ha assolto con formula piena
(“il fatto non sussiste) il blogger siciliano
Carlo Ruta, che era stato condannato in primo
e in secondo grado per il reato di stampa
clandestina. “È la fine di un incubo iniziato
sette anni fa”, ha commentato Ruta. La sua
vicenda nasce infatti da una contrapposizione
fra Ruta, che è storico e saggista, e l’a l l o ra
procuratore della Repubblica di Ragusa Agostino
Fera. Ruta ha criticato il modo in cui Fera,
40 anni fa, condusse le indagini su due omicidi
compiuti a Ragusa a distanza di pochi mesi:
l’assassinio dell’ingegnere Angelo Tumino,
recentemente archiviato, e l’assassinio del
giornalista Giovanni Spampinato. Fera ha trascinato
Ruta in Tribunale e lo ha fatto condannare
per diffamazione. Inoltre anni fa ha
chiesto e ottenuto l’oscuramento del blog in
cui Ruta scriveva i suoi commenti. Dalle richieste
del procuratore offeso è nata anche la
contestazione del reato di stampa clandestina.
Poiché il blog è periodicamente aggiornato,
era la tesi accusatoria, il blog è un giornale
soggetto alla legge sulla stampa. Tesi accolta
nel 2008 dal giudice Patricia di Marco
del Tribunale di Modica e il 2 maggio 2011
dalla Corte d’Appello di Catania, che hanno
condannato Ruta a 150 euro di multa. Ieri, infine,
l’assoluzione. La condanna di Ruta aveva
creato una sollevazione di protesta dal mondo
dei blogger, che ora possono tirare un respiro
di sollievo. “Si tratta di una sentenza importante
e che stronca sul nascere qualsiasi
tentativo di tornare a colpire nel futuro blog e
siti” afferma, in una nota, il portavoce di Articolo21
Giuseppe Giulietti. “È una sentenza
– commenta invece l'associazione Agorà Digitale
– che deve far riflettere sulla giusta tutela
della stampa non professionale e sulla necessità
di garantire un’ampia circolazione dei
contenuti su Internet”. Il Fatto quotidiano 12 maggio 2012
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