CLINI PRIMA INVOCA L’ESERCITO A NAPOLI, POI NEGA L’EMERGENZA
Rifiuti, De Magistris annuncia querele alla “cattiva stampa” di Vincenzo Iurillo Napoli Il Fatto quotidiano 4 dicembre 2011
Chiamatelo dietrofront o come vi pare. Ma al neo ministro dell’Ambiente Corrado Clini, quello che fino a ieri invocava l’esercito e il termovalorizzatore per risolvere una presunta emergenza rifiuti, è bastata una passeggiata nel centro per cinguettare su Twitter che Napoli è pulita. E tre ore di colloquio in Prefettura con il sindaco Luigi De Magistris, il Governatore Stefano Caldoro e il presidente della Provincia Luigi Cesaro per convenire che anche gli accordi del 2008 che prevedono la realizzazione dell’inceneritore a Napoli est devono essere riesaminati valutando la possibilità di “ipotesi alternative, connesse al miglior funzionamento del ciclo dei rifiuti”. E allora si spiega come il barometro delle dichiarazioni di De Magistris sia passato in poche ore dalla burrasca al sereno. In mattinata il sindaco era pronto a stoppare Clini sulle ipotesi esercito-inceneritore con la stessa furia scagliata contro i media che “mandando in onda e pubblicando immagini di repertorio di cumuli di spazzatura hanno compromesso l’immagine della città. Ho dato mandato di querelare, destineremo i risarcimenti all’incremento della raccolta differenziata”. Con chi ce l’aveva di preciso? Forse con tutto e tutti, lo sapremo solo all’ufficializzazione delle azioni legali. Ma da giorni Il Mattino, le principali testate locali e i giornali berlusconiani mettono in pagina foto di cassonetti stracolmi e sacchetti neri sparsi intorno alle campane e sui marciapiedi, quasi sempre però accompagnate da didascalie con il tempo dello scatto, e ieri mattina il Tg 5 ha trasmesso un servizio con immagini terrificanti, precisando però che si trattava, per l’appunto, di repertorio. Fonti vicine al sindaco lasciano trapelare che gli strali riguardano chi insiste nel descrivere Napoli sommersa dai rifiuti “quando è pulita dal 1 agosto, ma di più non diremo”. E il vice sindaco con delega all’Ambiente Tommaso Sodano alzava il tiro, insinuando un’emergenza fabbricata a tavolino: “Curioso che se ne sia tornati a parlare subito dopo che è andata deserta la terza gara per l’inceneritore a Napoli est. Ma in terra abbiamo neanche 50 tonnellate di monnezza”.
A SUMMIT concluso, de Magistris ha cambiato tono: “Mi ha fatto molto piacere che il ministro abbia detto di aver trovato una città bella e pulita. C'e un bel clima tra governo, Regione, Provincia e Comune. Ma bisogna mettere a fuoco i problemi quando ci sono, dire che Napoli è piena di rifiuti quando invece è pulita, fa molta rabbia”.
Un problema da mettere a fuoco però c’è. Si tratta della procedura d’infrazione messa in moto dall’Ue, per la quale l’Italia ha ottenuto due mesi di proroga.
“Daremo risposte rapide a Bruxelles, non abbiamo perso tempo in giochi di posizione o partite che in qualche modo cercano di affidare all'uno o all'altro un ruolo piuttosto che un altro - ha spiegato Clini – tutti i temi che sono sul tavolo sono stati affrontati in maniera assolutamente positiva”. La nota diffusa in una conferenza stampa senza domande rifrigge soluzioni già note: misure per incentivare presto la differenziata e trattamento del compostaggio in ambito locale, col governo pronto a far accelerare l'utilizzo dei fondi Fas al di fuori del patto di stabilità. Senza dimenticare le sei milioni di ecoballe nel giuglianese, questione che “sarà affrontata con urgenza ”. Si profilano le prime indiscrezioni: un decreto del governo azzererà il pregresso, l’inceneritore potrebbe essere costruito a Giugliano per bruciare anche le vecchie ecoballe (scatenando le immediate proteste del sindaco di questa città), mentre nell’area est di Napoli così ‘liberata ’ verrebbe realizzato un impianto di compostaggio.
E potrebbero essere riaperte vecchie discariche.
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