http://www.terranews.it/news/2011/09/mix-di-plutonio-e-uranio-%C2%ABincidente-pericoloso%C2%BB
Dina Galano
INTERVISTA. Il fisico Erasmo Venosi: «Nel sito si produce il Mox, un combustibile per i reattori ad alta radiotossicità». I controlli? «Saltuari. Il governo d’Oltralpe ha interesse a censurare i rischi».
Dell’incidente all’impianto francese di Codolet, nella regione del Gard, il fisico nucleare Erasmo Venosi precisa di poter ragionare su una base «congetturale». Cauto sulle conseguenze dell’esplosione, è però convinto che «il governo francese sia interessato a sottostimare e censurare i rischi. La scelta di minimizzare l’evento, in questi casi, va considerata una prassi».
Professor Venosi, allarmismo o legittima precauzione?
Nel sito francese si è verificato lo scoppio di un forno che produce il Mox, un combustibile che sostituisce il 17 per cento della carica di un reattore di terza generazione. Si tratta di una lega di plutonio e uranio depleto la cui grande pericolosità dipende dal tasso di radiotossicità, chimica e radioattiva, di gran lunga maggiore di quella dell’uranio utilizzato nei normali reattori per trasformare l’energia nucleare in energia elettrica. Prima di tutto, però, va conosciuta l’intensità dell’incidente occorso.
Potrebbero esserci conseguenze per il nostro Paese?
Bisogna considerare almeno due varibili. Occorre dapprima accertare la quantità di Mox presente nel forno al momento dell’esplosione e, in un secondo momento, capire se essa ha interessato composti di Mox in lavorazione o il prodotto finito, o semplicemente il sito di stoccaggio delle scorie. Nell’ipotesi più negativa potremmo anche dover considerare un rischio per l’Italia, anche se un eventuale coinvolgimento dipende dal regime dei venti e dalle condizioni metereologiche.
Sono frequenti gli incidenti di questo tipo nei siti di stoccaggio e lavorazione delle scorie?
Si è sempre e solo fatto riferimento allo stato dei reattori nucleari, ma molti combustibili destinati alle centrali hanno subito incidenti. Tra la fine degli anni ‘50 e i primi anni ‘60, per esempio, ricordo eventi simili in Russia e nel Nord dell’Inghilterra. è un tema meno trattabile e dunque anche meno trattato, ma non per questo irrilevante. Anzi, proprio in questo genere di strutture i controlli sono di routine e meno incisivi.
Qual è la particolarità del polo nucleare di Marcoule?
I francesi preferiscono concentrare gli impianti, e la centrale di Marcoule è stata la prima ad essere inaugurata sul territorio nazionale. In quella zona, la filiera può considerarsi chiusa: nello stesso sito, infatti, si trovano uno o più reattori nucleari, un impianto di preparazione del combustibile e uno di riprocessamento. L’industria del nucleare francese occupa 400mila persone, sviluppa un’intera tecnologia, esporta reattori in tutto il mondo e tratta le scorie prodotte all’estero. Senza dubbio, questa esplosione darà un duro colpo alla crescita economica del Paese.
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