28.12.10 Fonte: http://www.nocensura.com/2010/
Gravissimo incidente nucleare in Africa, nessuno ne parla
Lo scorso 11 dicembre presso la miniera d'uranio Somair in Niger oltre 200.000 litri di fanghi radioattivi sono fuoriusciti da tre piscine lesionate riversandosi nell'ambiente. Una catastrofe radioattiva nel silenzio.
In Africa pochi giorni fa è accaduta una vera e propria catastrofe radioattiva nel disinteresse del mondo occidentale che pretende energia "pulita" dall'atomo (che è una contraddizione in termini). Secondo rapporti di ONG e di Greenpeace, proprio in questi giorni di grande spolvero di comunicazione del nucleare italiano, dove al Forum Nucleare Italiano arriva una notizia che fa venire ancora più dubbi sulle centrali nucleari, riprendendo il tema dello spot tv. Difatti, come riporta il blog di Greenpeace, "Il 17 dicembre Greenpeace ha ricevuto rapporti verificati che dallo scorso 11 dicembre oltre 200.000 litri di fanghi radioattivi da tre piscine lesionate si sono riversati nell’ambiente presso la miniera d’uranio Somair". Quest’ulteriore perdita mostra che le cattive pratiche gestionali di Areva continuano a minacciare la salute e la sicurezza della popolazione e dell’ambiente. Contrariamente alle dichiarazioni di Areva di rispettare in Niger gli standard di sicurezza validi a livello internazionale, queste notizie dimostrano che non ha fatto abbastanza per proteggere la popolazione. Per chi ha ancora dubbi che l'"energia nucleare" sia pulita (e non solo trerribilmente readioattiva). Il nucleare quindi dimostra ancora una volta di soffrire di una filiera "sporca" (dalla miniera al reattore sino allo smantellamento) che ne fa una sorgente di energia non sostenibile.
http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?PHPSESSID=bmch748uf8cr1660co7p2f75i2&topic=1703.0
Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
mercoledì 29 dicembre 2010
perchè doppie analisi sull'arsenico?
Pare ci sia un pò di confusione in merito alle analisi e ai dati dell'arsenico sui prelievi effettuati nell'acquedotto nel comune di Pontinia:
http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=723&fs=docazi
As Pontinia
PONTINIA
DATA
Tipo prelievo
Via
Arsenico
2007 23-mag F migliara 48 <3
2009 11-mar F Migliara 48 3
2009 24-giu F Indipendenza 4
2008 17-set F Quartaccio 6
2009 07-ott F Indipendenza <3
2010 01-dic F migliara 48 non pervenuto
2010 01-dic F Quartaccio non pervenuto
2008 02-dic F Italia 6
2010 01- Dic F migliara 48 non pervenuto
2010 01- Dic F Quartaccio non pervenuto
2010 01- Dic F F.lli Bandiera non pervenuto
2010 09 – Dic F F.lli Bandiera 7
2010 09 – Dic F migliara 48 7
2010 09 – Dic F Quartaccio 7
La domanda è: si tratta di errore del sito la duplicazione degli esami (il primo dicembre il primo rilievo di cui non vengono riportate le percentuali) poi effettuati nuovamente il 9 dicembre (tutte guardacaso con 7 microgrammi per litro) oppure la prima volta le analisi non sono state soddisfacenti e sono state ripetute?
Rimane sempre la domanda:
- se i dati sono quelli dichiarati dalla Asl (inferiori a 10 microgrammi per litro) dal 2007, perchè richiedere la deroga a 50?
http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=723&fs=docazi
As Pontinia
PONTINIA
DATA
Tipo prelievo
Via
Arsenico
2007 23-mag F migliara 48 <3
2009 11-mar F Migliara 48 3
2009 24-giu F Indipendenza 4
2008 17-set F Quartaccio 6
2009 07-ott F Indipendenza <3
2010 01-dic F migliara 48 non pervenuto
2010 01-dic F Quartaccio non pervenuto
2008 02-dic F Italia 6
2010 01- Dic F migliara 48 non pervenuto
2010 01- Dic F Quartaccio non pervenuto
2010 01- Dic F F.lli Bandiera non pervenuto
2010 09 – Dic F F.lli Bandiera 7
2010 09 – Dic F migliara 48 7
2010 09 – Dic F Quartaccio 7
La domanda è: si tratta di errore del sito la duplicazione degli esami (il primo dicembre il primo rilievo di cui non vengono riportate le percentuali) poi effettuati nuovamente il 9 dicembre (tutte guardacaso con 7 microgrammi per litro) oppure la prima volta le analisi non sono state soddisfacenti e sono state ripetute?
Rimane sempre la domanda:
- se i dati sono quelli dichiarati dalla Asl (inferiori a 10 microgrammi per litro) dal 2007, perchè richiedere la deroga a 50?
tra incidenti, traffico e negozi in via Trieste
verso le 11 via Trieste (la strada di ingresso a Pontinia da Borgo Pasubio) era intasata di macchine, alcune delle quali in doppia fila o parcheggiate male. Idem per via Napoli (il proseguimento di via Trieste verso il centro) con traffico molto rallentato. Ma questa non è una novità ed è stato spesso segnalato come la necessità di interventi ulteriori (posa in opera di specchi parabolici non potendo presidiare che veicoli ingombranti oscurino la visibilità in corrispondenza degli incroci, piste ciclabili, per esempio). La polizia municipale è spesso presente per sanzionare queste anomalie. La situazione è destinata a peggiorare con la prossima annunciata apertura di grandi superfici commerciali nonostante manchino sia il piano commerciale che quello del traffico, proprio in via Trieste. Oltre a nuove costruzioni in base al PRG che però, evidentemente, non tiene conto di tali aspetti, come può verificare transitando la mattina e il pomeriggio in alcuni orari. E purtroppo la possibilità che accadano incidenti (come è avvenuto circa mezz'ora fa tra una macchina e una moto rimasti al centro della strada a peggiorare ulteriormente questo aspetto) aumenta notevolmente. Speriamo solo che questi incidenti non abbiano producano problemi importanti né per i veicoli né alle persone. Se ne ricorderà qualcuno per il programma elettorale delle prossime amministrative? Avremmo assessori in grado di prevenire queste situazioni?
venerdì 24 dicembre 2010
tavola rotonda gestione pubblica acqua
Giovedì 27 gennaio 2011, ore 14.30 - 18.30
Hotel Quirinale, Via Nazionale 7, Roma
Tavola rotonda
Le prospettive del servizio idrico tra riforme e referendum
Il ruolo delle Regioni e degli enti locali
Luciano Baggiani – Presidente Associazione nazionale
enti d’ambito (ANEA)
Alberto De Monaco – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Francesco Lettera – già Avvocato dello Stato, Gruppo 183
Filippo Bubbico – Senatore, Primo cofirmatario del disegno
di legge su “Disposizioni per il governo della risorsa idrica
e la gestione del servizio idrico integrato”
Fabiano Amati – Assessore alle Opere Pubbliche e Protezione Civile, Regione Puglia
Giancarlo Corò – Professore associato di Economia politica, Università Ca‘ Foscari Venezia
Andrea Giorgis – Professore ordinario di Diritto Costituzionale, Università degli Studi di Torino
Antonio Massarutto – Professore associato di Economia pubblica, Università degli Studi di Udine
Hotel Quirinale, Via Nazionale 7, Roma
Tavola rotonda
Le prospettive del servizio idrico tra riforme e referendum
Il ruolo delle Regioni e degli enti locali
Luciano Baggiani – Presidente Associazione nazionale
enti d’ambito (ANEA)
Alberto De Monaco – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Francesco Lettera – già Avvocato dello Stato, Gruppo 183
Filippo Bubbico – Senatore, Primo cofirmatario del disegno
di legge su “Disposizioni per il governo della risorsa idrica
e la gestione del servizio idrico integrato”
Fabiano Amati – Assessore alle Opere Pubbliche e Protezione Civile, Regione Puglia
Giancarlo Corò – Professore associato di Economia politica, Università Ca‘ Foscari Venezia
Andrea Giorgis – Professore ordinario di Diritto Costituzionale, Università degli Studi di Torino
Antonio Massarutto – Professore associato di Economia pubblica, Università degli Studi di Udine
lunedi 27 cinedocuforum "Surplus" e promo 5. mafia
Cogliendo l’occasione per inviarVi i migliori Auguri per un Sereno Natale e lieto anno 2011, Vi invitiamo a partecipare lunedi 27 dicembre alle ore 20.30, con ingresso gratuito al Teatro Fellini, alla proiezione del Cinedocuforum organizzato insieme con l’Associazione Cantiere Creativo con il seguente programma:
ore 20.30 proiezione “Surplus” di Erik Gandini;
a seguire proiezione promo in anteprima del documentario realizzato da "Libera" con il titolo: "La quinta Mafia". Antimo Lello Turri responsabile provinciale dei presidi di Sabaudia e Cisterna di Latina ci racconta in sintesi che riguarderà i fatti di Mafia che ruotano intorno alla discarica dei rifiuti di Borgo Montello,
performance di Andrea Di Toppa, di una lettura Corsara di P.Pasolini, accompagnata dalla musica di una chitarra (Luigi Ciarelli) e percussioni (Manuel Parlapiano).
Libera sarà presente con un banchetto informativo per far firmare le cartoline "Corrotti" da inviare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, garante della nostra Costituzione, inviando così un segnale forte contro la corruzione – ci costa 60 miliardi di Euro l'anno – per il bene comune.
Desideriamo inoltre farVi partecipi della possibilità di collaborazione per ospitare sulla pagina di Pontinia de “Il settimanale di Latina” le Vostre iniziative e proposte.
Allo stesso modo, considerate le richieste e i suggerimenti ricevuti, separatamente è stato richiesto l’uso del Teatro per ulteriori proiezioni, tra le quali l’intera proiezione de “La quinta mafia”, nonchè del documentario sulla gestione pubblica dell’acqua, oltre ad altri titoli proposti.
Vista la collaborazione con alcune associazioni, tra cui Libera, proponiamo la costituzione di un coordinamento delle associazioni anche per le eventuali proiezioni del cineforum, qualora l’istanza venisse accolta.
ore 20.30 proiezione “Surplus” di Erik Gandini;
a seguire proiezione promo in anteprima del documentario realizzato da "Libera" con il titolo: "La quinta Mafia". Antimo Lello Turri responsabile provinciale dei presidi di Sabaudia e Cisterna di Latina ci racconta in sintesi che riguarderà i fatti di Mafia che ruotano intorno alla discarica dei rifiuti di Borgo Montello,
performance di Andrea Di Toppa, di una lettura Corsara di P.Pasolini, accompagnata dalla musica di una chitarra (Luigi Ciarelli) e percussioni (Manuel Parlapiano).
Libera sarà presente con un banchetto informativo per far firmare le cartoline "Corrotti" da inviare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, garante della nostra Costituzione, inviando così un segnale forte contro la corruzione – ci costa 60 miliardi di Euro l'anno – per il bene comune.
Desideriamo inoltre farVi partecipi della possibilità di collaborazione per ospitare sulla pagina di Pontinia de “Il settimanale di Latina” le Vostre iniziative e proposte.
Allo stesso modo, considerate le richieste e i suggerimenti ricevuti, separatamente è stato richiesto l’uso del Teatro per ulteriori proiezioni, tra le quali l’intera proiezione de “La quinta mafia”, nonchè del documentario sulla gestione pubblica dell’acqua, oltre ad altri titoli proposti.
Vista la collaborazione con alcune associazioni, tra cui Libera, proponiamo la costituzione di un coordinamento delle associazioni anche per le eventuali proiezioni del cineforum, qualora l’istanza venisse accolta.
venerdì 17 dicembre 2010
nuovi autovelox Migliara 47 comune Sezze
è stato installato un nuovo autovelox nel comune di Sezze lungo la Migliara 47 (lato sinistro dal semaforo dell'Appia verso Frosinone) a meno di 2 km dall'Appia.
Non c'è traccia di segnaletica di nessun tipo, quindi considerate tutti i ricorsi, secondo gli organi di informazione, che sono stati accolti annullando le multe sulla SR 156 dei Monti Lepini, è probabile che, se il comune non si vuole esporre ad altre sconfitte e conseguente esborso di denaro pubblico, non sia ancora in funzione.
Lo scorso anno, nel pieno delle polemiche, erano state annunciate manutenzione e adeguamento delle varie strade di campagna (Migliara 45, 46, 46 e ½, via del Murillo per esempio) con l'incasso delle multe contestate.
Invece è tornato l'autunno (che come tutti sappiamo succede ogni anno) e con esso le precipitazioni abbondanti (anche questo è un fenomeno abbastanza prevedibile) ma la condizione pessima delle stesse strade non è certo cambiata.
A parte la posa in opera di paracarri in plastica sulla via del Murillo (che danno l'effetto ottico di restringere la carreggiata) non c'è traccia di alcuna opera.
Molte delle strade di cui sopra sono devastate (le buche sono un'altra cosa) dall'asfalto che manca a macchia di leopardo, da voragini spesso coperte d'acqua e in questo modo aggravano, nascondendolo il pericolo.
Invece nessuna delle opere degne di un paese civile pare sia stata attuata.
Non c'è traccia di segnaletica di nessun tipo, quindi considerate tutti i ricorsi, secondo gli organi di informazione, che sono stati accolti annullando le multe sulla SR 156 dei Monti Lepini, è probabile che, se il comune non si vuole esporre ad altre sconfitte e conseguente esborso di denaro pubblico, non sia ancora in funzione.
Lo scorso anno, nel pieno delle polemiche, erano state annunciate manutenzione e adeguamento delle varie strade di campagna (Migliara 45, 46, 46 e ½, via del Murillo per esempio) con l'incasso delle multe contestate.
Invece è tornato l'autunno (che come tutti sappiamo succede ogni anno) e con esso le precipitazioni abbondanti (anche questo è un fenomeno abbastanza prevedibile) ma la condizione pessima delle stesse strade non è certo cambiata.
A parte la posa in opera di paracarri in plastica sulla via del Murillo (che danno l'effetto ottico di restringere la carreggiata) non c'è traccia di alcuna opera.
Molte delle strade di cui sopra sono devastate (le buche sono un'altra cosa) dall'asfalto che manca a macchia di leopardo, da voragini spesso coperte d'acqua e in questo modo aggravano, nascondendolo il pericolo.
Invece nessuna delle opere degne di un paese civile pare sia stata attuata.
giovedì 16 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
sospesa la conferenza dei servizi sul 3. progetto a biomasse
La Provincia di Latina preso atti delle osservazioni del comune di Pontinia in merito ai vincoli che gravano sull'area dove è stato ubicato l'intervento ha sospeso la conferenza dei servizi per il progetto della 3. centrale a biomasse nel comune di Pontinia.
Ecco altre osservazioni di cui la conferenza dei servizi, se mai dovesse ripartire, dovrà tener conto:
AL MINISTERO DELL'AMBIENTE fax 06/57228707
ALLA REGIONE LAZIO fax 06/51683888
AL CORPO FORESTALE DELLO STATO fax 06/4873362
ALLA PROVINCIA DI LATINA fax 0773/401505
All’Associazione GreenPeace fax 06/45439793
oggetto: D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010
Richiesta di chiarimenti per probabile intervento di deforestazione
Nella documentazione del progetto della Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010, nel documento “emissioni in atmosfera – relazione tecnica” a pag. 14, nell'argomento:
combustibili e consumi relativi si afferma che “l'impianto sarà alimentato ad Olio vegetale raffinato (olio di colza oppure olio di palma oppure olio di girasole oppure olio di Jatropha)”.
Nella documentazione di progetto, come già fatto notare nelle osservazioni presentate il 9 – 12 – 2010 non si spiega né dove avvenga la produzione del combustibile, né sul trasporto e la provenienza.
Leggendo alcune informazioni in materia (per esempio):
http://www.novaresistemi.it/index.php/fonti-rinnovabili/cogenerazione-a-biomasse/cogenerazione-a-olio-vegetale
COMBUSTIBILI UTILIZZABILI
Una descrizione dei principali oli vegetali utilizzati come combustibili per la produzione combinata di energia elettrica e termica:
Girasole lI girasole è una pianta annuale, a ciclo primaverile-estivo, che dimostra buona adattabilità e non presenta esigenze eccessive. II processo di produzione dell’olio di girasole consiste nella macinazione e spremitura a freddo del materiale raccolto da cui è ricavato l’olio vegetale per lavorazione esclusivamente meccanica; il residuo della spremitura è mangimi animali.
Olio di Palma iI frutto della palma è grande quanto una grossa prugna e si sviluppa in caschi che pesano fino a 20 kg. Ogni frutto contiene un seme duro circondato da una polpa molle, chiamata mesocarpo: da ogni frutto è possibile estrarre olio pari a circa il 50% in peso. L’olio di palma utilizzato come biocombustibile è del tipo RDB raffinato (Refined, Bleached & Deodorised palm olein) e viene importato prevalentemente dalla Malesia.
Colza Sebbene la colza sia una pianta originaria del bacino del mediterraneo ha avuto nel secolo scorso una rapida diffusione nei.- Paesi nord-orientali come Germania, Francia, Polonia, Gran Bretagna, Danimarca e Svezia. A livello mondiale i maggiori coltivatori di colza risultano essere in India, Cina, Pakistan e Canada. Come per per il girasole è ricavato per lavorazione escusivamente meccanica.
Soia La soia viene utilizzata per l’estrazione degli oli vegetali soprattutto negli Stati Uniti. Come per le precedenti colture l’olio vegetale è ricavato per lavorazione esclusivamente meccanicanica.
si nota che olio di palma e altri eventuali combustibili potrebbero provenire dall'estero e addirittura da prodotti della deforestazione (olio di palma).
Leggendo il documento del Corpo Forestale dello Stato, che si allega, sulle principali iniziative contro la deforestazione, nonché dell'associazione Greenpeace sullo stesso argomento si nota che questo pericolo aumenta.
Si chiede pertanto di vigilare sul progetto di cui alla Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010 per evitare qualsiasi problema legato appunto alla deforestazione.
Spettabile
Provincia di Latina
Settore Ecologia e ambiente
oggetto: D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010
Trasmissione osservazioni al progetto
Premessa
Nella documentazione inviata al Comune di Pontinia non ho trovato le informazioni in merito alla pubblicazione del progetto in esame sugli organi di informazione locale.
In quale giornale e quando è stata inserita la pubblicazione della conferenza dei servizi in oggetto se i cittadini, le associazioni interessate vogliono intervenire nel procedimento?
Inoltre da diversi giorni il sito ufficiale della Provincia di Latina http://provincia.latina.it/ non è raggiungibile eppure facendo una ricerca su google si nota:
1.Provincia di Latina - Convocazione Conferenza di Servizi 14/12 ...
14 dic 2010 ... Mappa Sei in: Home > Convocazione Conferenza di Servizi 14/12/2010 ore 9.30 Impianto fotovoltaico sito in Pontinia (LT) Loc. Quartaccio ...
https://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/.../8777 - Copia cache
2.Provincia di Latina - Altri Avvisi e Bandi
AVVISO CONVOCAZIONE - Conferenza di Servizi 14/12/2010 ore 9.30 - Società ...
https://www.provincia.latina.it/flex/cm/.../1473 - Copia cache - Simili
Ma non è possibile accedere alle informazioni in quanto, come detto, il sito non è raggiungibile.
Progetto e posti di lavoro
E’ ormai arci noto che gli impianti a biomasse non creano posti di lavoro significativi né per il funzionamento della centrale (in questo non è previsto nemmeno un operatore) né per l’agricoltura.
Difatti:
“Attualmente la centrale di Bando importa il materiale combustibile dal Veneto e, in parte, dal Brasile, con buona pace dell’economia locale. Si è inoltre visto come le superfici richieste per le coltivazioni energetiche siano assurdamente enormi.” (fonte http://edemps.comunicopparesi.it/edemps/forum/tavolo-tematico-ambiente/660631367). Che a proposito del processo in seguito al sequestro, scrive: Infine l’assessore all’ambiente del Comune di Argenta, ha raccontato tutta la vicenda della centrale a biomasse di Bando di Argenta. Facendo notare come tutte le promesse fatte dai proprietari in fase di progettazione e realizzazione, in termini di ricaduta occupazionale e utilizzo delle produzioni agricole locali, siano state completamente disattese. L’unica ricaduta, ha affermato l’assessore, è stata quella ambientale: più di 100 TIR al giorno che portano allo stabilimento la materia vegetale necessaria, proveniente probabilmente dall’estero, causano un inquinamento acustico e ambientale di notevole entità.
(fonte
http://www.articolo32.it/documenti/PRIMO%20INCONTRO%20A%20RUSSI%20PER%20LA%20CENTRALE.htm)
Si continua:
“Le grandi centrali a biomasse (20,30,40 MW) che i privati stanno proponendo ad alcuni Enti locali (Conselice, Russi, Finale Emilia) non rispondono a logiche di filiera e non hanno nessun legame col
territorio. Le rese per ettaro, sia quantitative che economiche conducono inevitabilmente al reperimento sul mercato estero dei materiali da bruciare, con buona pace della riconversione dei nostri agricoltori che dell’ambiente, sul quale graveranno i costi di trasporto.”
(fonte http://www.alessandroronchi.net/2006/biomasse-le-grandi-centrali-sono-fuori-gioco/
http://www.leganordbondeno.com/agricoltura/riconversione-degli-zuccherifici-e-agroenergie-delusioni-in-agguato-per-la-nostra-agrico-2.html Actelios Falck e Eridania Maccaferri hanno siglato un accordo da 300 milioni di euro per sviluppare la produzione di bioenergia negli ex stabilimenti per la lavorazione della barbabietola di Castiglion Fiorentino russi, Fermo e Villasor (Cagliari). Benché la volontà dichiarata sia quella di approvvigionare di materia prima locale le centrali , un moderato realismo fa supporre che non sarà proprio così. Difficile credere nell’uso di olio di girasole, quotato grezzo a più di 550 euro/t , quando si può importare olio di palma grezzo a 400 euro/t. Lo stesso discorso vale per la biomassa da legno. Ne abbiamo un esempio con la grande centrale di Bando d’Argenta. Neanche un pioppo è stato piantato in Italia per alimentare quello stabilimento. E non è l’unico:
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2160/RIVA.pdf
Il mercato della biomassa considerato è extraregionale in oltre il 60% dei casi. Questo
aspetto è condizionato dai costi di trasporto, dalla effettiva disponibilità nel territorio in
cui sono inserite le centrali e dai costi del prodotto. Inoltre, è stato riscontrato come gli
impianti di taglie superiori si approvvigionino al di fuori della regione. Dalla Tabella 7 si
osserva come negli impianti di classe di potenza superiore solo il 20% di biomassa è
reperita nell’area della regione di insediamento della centrale.
Note critiche
antincendio
trattandosi di impianto (relazione tecnica d'impianto pag. 3) costituito da un gruppo elettrogeno della potenza di circa 1.000 KW, quindi soggetto alla normativa antincendio (vedere elenco allegato al D.M. 16/02/1982 attività n. 15) Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili: a) per uso industriale o artigianale con capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3. b) per uso industriale o artigianale o agricolo o privato, per capacità geometrica complessiva superiore a 25 m3 . Attività n. 17) Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 m3 . 63) Centrali termoelettriche.64) Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW .. ) manca la domanda, l'analisi, la documentazione di progetto, la relazione previsto dalla vigente normativa antincendio in merito ai gruppi elettrogeni.
Emissioni nell'atmosfera
manca nella documentazione la domanda, l'analisi, la documentazione di progetto, la relazione previsto dalla vigente normativa in merito alle emissioni in atmosfera. Il D.L.gs. 152 del 03/aprile/2006 Parte V ( prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività , si applica agli impianti, inclusi gli impianti termici civili, ed alle attività che producono emissioni in atmosfera) .
Prelievo e scarico di acque
Nella documentazione di progetto non si fa riferimento ad eventuali prelievi di acqua e /o scarichi di acque reflue, anche se pare logico pensare che questi siano esistenti.
Sarebbe opportuno specificare e dichiarare in modo esplicito questi aspetti o, se questi saranno presenti, accompagnarli con la relativa documentazione di progetto, istanze.
Possibili incongruenze di progetto
relazione tecnica d'impianto
a pag. 4 (secondo capoverso) viene riportata una affermazione: “la produzione di energia elettrica in maniera distribuita ha notevoli vantaggi ambientali data la notevole riduzione di dispersioni di tale energia sulla rete di trasporto ”
palesemente in contrasto con quanto riportato a pag. 15 (primo capoverso): “la connessione alla rete Enel avverrà tramite punto di consegna MT presso cabina adiacente al gruppo....”
In tale caso non vero che non c'è dispersione per stessa ammissione della medesima relazione.
Confronto “relazione tecnica di impianto” con “emissioni in atmosfera relazione tecnica”
Nella “relazione tecnica di impianto” a pag. 4 (secondo capoverso) viene riportata una affermazione: la produzione di energia elettrica in maniera distribuita ha notevoli vantaggi
ambientali data la notevole riduzione di dispersioni di tale energia sulla rete di trasporto con azzeramento delle emissioni di CO2..”
Viceversa nel documento “emissioni in atmosfera relazione tecnica” pag. 16 e a pag. 17 vengono riportate le emissioni .
Documento “relazione attestante la compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003”
Analizzando tale documento “relazione attestante la compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003” si ha l'impressione che questo documento sia stato inserito a caso o per errore.
Difatti, a parte una brevissima citazione a pag. 3 (inoltre si prevede la realizzazione di un impianto di cogenerazione con gruppo elettrogeno alimentato ad olio vegetale da 960 KW) si analizza solo ed esclusivamente di un ipotetico fotovoltaico della superficie di mq 6.333.
Vengono quindi spontanee le seguenti domande, con richiesta di chiarimenti:
- qual è la relazione tra i 2 impianti?
- L'impianto fotovoltaico conforme alla normativa nazionale e regionale?
- L'impianto fotovoltaico sommato a quello del gruppo elettrogeno sono tra loro compatibili?
- La somma dei 2 impianti di produzione energetica sono compatibili con la prescrizione e la previsione urbanistica di zona rurale?
- Perché mancano completamente le informazioni sulla produzione di olio vegetale da usare come combustibile in merito alla produzione nella zona (o nella provincia di Latina o nella Regione Lazio) e di conseguenza alla compatibilità con la produzione agricola.
In merito poi al progetto dell’impianto fotovoltaico, non c’è riferimento al rispetto del comma 7 dell’art. 12 del decreto legislativo 387/03 (7. Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonche' del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14.)
- non vi è riferimento alla lettera c) dell’articolo 3 delle “Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla legge regionale 23 novembre 2006, n. 18.” Della Regione Lazio:
c) gli impianti di produzione di energia solare fotovoltaica con potenza compresa tra i 20 kWp e 200 kWp realizzati in zone classificate agricole dai piani urbanistici comunali, fatte salve le indicazioni stabilite all’allegato 2 delle presenti linee guida, tenuto conto di quanto stabilito all’art. 12, comma
7 del D.Lgs
387/03. Tali impianti sono, comunque, soggetti alla denuncia di inizio attività prevista dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n. 301;
- non chè dell’allegato 2 alle stesse linee guida: Criteri di Inserimento per gli Impianti Fotovoltaici
carenze progettuali
compatibilità progetto con la direttiva europea 20 / 20 / 20
a parte affermazioni generiche nulla viene detto a dimostrazione della rispondenza del progetto alla direttiva europea sulla riduzione delle emissioni atmosferiche: direttiva 2009/28/ce del parlamento europeo e del consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE
Compatibilità progetto con piano energetico provinciale
il progetto viene presentato senza considerare minimamente il vigente piano energetico provinciale, la sua aderenza e conformità alla delibera di Consiglio provinciale n. 63 del 31 ottobre 2008 con la quale è stato approvato il Piano Energetico Ambientale della Provincia di Latina,
A questo proposito mancano anche i riferimenti a qualsiasi dato conosciuto in merito al quantitativo di energia oggi prodotta (nel comune di Pontinia, in provincia di Latina), previsto e programmato e agli impianti simili o compresi nella categoria oggi esistenti o programmati in provincia di Latina.
Compatibilità progetto con piano energetico regionale
il progetto viene presentato senza considerare minimamente il vigente piano energetico regionale, e la sua aderenza e conformità D. C. R. 14 febbraio 2001, n. 45
A questo proposito mancano anche i riferimenti a qualsiasi dato conosciuto in merito al quantitativo di energia oggi prodotta nella Regione Lazio, previsto e programmato e agli impianti simili o compresi nella categoria oggi esistenti o programmati nella Regione Lazio.
Emissioni per il trasporto e la lavorazione
la documentazione progettuale carente in merito all'analisi della disponibilità del combustibile nella zona. Quindi non dimostrato affatto che un impianto ad emissioni zero. Le biomasse potevano provenire da accordi di filiera o contratti quadro ai sensi degli art. 9 e 10 del D.lgs 102/2005 decreto 2 marzo 2010 .
ulteriore carenza progettuale
Mancano i dati meteorici e di inquinamento.
Dallo studio proposto non si evince alcun vantaggio, né interesse pubblico all’intervento,
Non vi è traccia della quantificazione dei flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita.
Mancano i riferimenti Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell'Aria
Il Piano di risanamento della qualità dell’aria è lo strumento di pianificazione con il quale la Regione Lazio da applicazione alla direttiva 96/62/CE, direttiva madre “in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente” e alle successive direttive integrative.
In accordo con quanto prescritto dalla normativa persegue due obiettivi generali:
- il risanamento della qualità dell’aria nelle zone dove si sono superati i limiti previsti dalla normativa o vi è un forte rischio di superamento,
- il mantenimento della qualità dell’aria nel restante territorio;
attraverso misure di contenimento e di riduzione delle emissioni da traffico, industriali e diffuse, che portino a conseguire il rispetto dei limiti imposti dalla normativa, ma anche a mantenere anzi a migliorare la qualità dell’aria ambiente nelle aree del territorio dove non si rilevano criticità.
Il piano è costituito dai seguenti capitoli:
1.Inquadramento generale comprendente la sintesi delle strategie del piano, le caratteristiche generali del territorio e il quadro normativo.
2.Elementi di sintesi sull’inquinamento atmosferico comprendente il quadro emissivo, l’inquinamento transfrontaliero, l’analisi dei dati meteoclimatici e la valutazione della qualità dell’aria.
3.Modellazione dispersione e trasformazioni chimiche comprendente la metodologia, gli imput emissivi e meteorologici, nonché l’esecuzione delle simulazioni sui due domini di calcolo.
4.Caratterizzazione delle zone comprendente la zonizzazione preesistente e la definizione delle zone di piano.
5.Quadro normativo di base in cui vengono descritti il quadro normativo nazionale e regionale e le norme che influenzano positivamente la qualità dell’aria nelle città.
6.Analisi delle tendenze – scenari nel quale vengono rappresentati gli scenari emissivi e il loro confronto.
7.Le azioni del piano comprendente le misure selezionate e le indicazioni sui costi.
8.Strategie per la partecipazione del pubblico
9.Monitoraggio del piano e Verifica del piano volte agarantire che il Piano venga attuato secondo gli obiettivi stabiliti e che segua l’evoluzione del contesto in cui agisce.
assenza di valutazione di incidenza o con una valutazione di incidenza non corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat.
Commi 3, 4,5, e 8 dell’art. 5 della direttiva Habitat.
Ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale (direttiva Habitat 92/43/CEE,
allegato G, direttiva 96/61/CEE, art. 18 comma 9 del D.Lgs. n. 357/97 e s.m.i., D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, art. 6 della legge 8 luglio 1986 n. 349, art. 1 legge 9 aprile 2002 n. 55, ) i progetti di opere che riguardano zone di protezione speciale (ZPS) ovvero siti di interesse comunitario (SIC), come nel caso specifico, Gricilli, Bosco del Polverino, Parco Nazionale del Circeo, Parco degli Ausoni, devono essere sottoposti alla valutazione di incidenza ambientale, nell’ambito della procedura di VIA.
Difatti, l’allegato G alla direttiva Habitat costituisce lo strumento necessario per conoscere i
possibili, probabili e certi effetti negativi diretti e indiretti sul sito protetto dalla Direttiva Habitat e Uccelli dei progetti e delle opere che, di volta in volta, vadano ad interessarli.
Siti SIC – ZPS
Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014;
Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo;
Laghi Gricilli SIC codice IT6040003;
Bosco Polverino SIC codice IT604004;
Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008;
Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
Questo studio è completamente assente nella documentazione di progetto.
elementi precauzionali in materia sanitaria
si richiama il parere del Sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo nella conferenza dei servizi, presso la Provincia di Latina del 27 gennaio 2009, per la centrale a biomasse proposta nel comune di Pontinia dalla Pontinia Rinnovabili srl . Il sindaco di Pontinia ha espresso il suo parere negativo, articolato e spiegato in 4 pagine, supportandolo con studi espressi in 22 pagine che dimostrano, tra l’altro:
- secondo l’Agenzia Sanitaria Regionale del Lazio il comune di Pontinia ha il più alto indice (nel Lazio) di incidenza tumorale nell’apparato respiratorio femminile;
- secondo il registro tumori della popolazione dell’azienda Usl della provincia di Latina il distretto di Latina (che comprende i comuni di Latina, Sermoneta e Pontinia) ha la più alta incidenza nelle malattie e nella mortalità per neoplasia uomo e donna dell’apparato respiratorio;
- la mancanza della filiera corta.
Si richiama altresì il parere relativo alla stessa centrale a biomasse la relazione Dr. Federico Valerio - S.S. Chimica Ambientale - Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova,
Solo per citare qualche passaggio della prestigiosa relazione del Professor Federico Valerio, che allega 2 pagine di bibliografia a sostegno, con 27 citazioni: nostra conclusione pertanto che l’inquinamento ambientale indotto dall’impianto a biomasse che si intende realizzare a Mazzocchio-Pontinia, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’ria con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.
I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.
Diversi indicatori dello stato di salute della popolazione laziale segnalano nel territorio del comune di Pontinia alcuni tra i più elevati fattori di rischio, in particolare per l’apparato respiratorio. In questo contesto, riteniamo inopportuno aggiungere, con la centrale a biomasse, nuovi fattori di rischio che si andrebbero inevitabilmente ad aggiungere ad altri, presumibilmente già presenti.
Riteniamo pertanto fondata e corretta, nonché pertinente ai suoi specifici compiti d’istituto, la scelta del Sindaco di Pontinia di opporsi alla realizzazione di quest’opera. Questa opposizione ancor più giustificata dal fatto che la centrale a biomasse proposta non assolutamente una scelta obbligata, tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese. .Prof. Federico Valerio.
Contrarietà delle associazioni ambientaliste ai progetti in generale di centrali elettriche alimentate a biomasse
Si riporta in allegato il parere contrario del WWF al progetto della centrale a biomasse progettata a Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Prescrizioni
Da quanto sopra osservato è evidente che il progetto deve essere integrato delle seguenti dimostrazioni:
a)compatibilità con la normativa antincendio;
b)compatibilità con le emissioni in atmosfera;
c)prelievo e scarico delle acque;
d)dimostrazione della compatibilità del progetto con le direttive europee, con il piano energetico regionale e provinciale;
e)dimostrazione della compatibilità dell’approvvigionamento del carburante e della filiera corta;
f)correzione e congruenza della documentazione di progetto in relazione ai vari documenti;
g)attestazione precisa e puntuale del progetto proposto e non con progetti generici della compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003
h)compatibilità con la normativa urbanistica, con il regolamento edilizio comunale, le norme
tecniche di attuazione del PRG, il PAI e il PRT;
i) allegare valutazione di incidenza corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat. Commi 3, 4,5, e 8 dell’art. 5 della direttiva Habitat, con riferimenti almeno ai siti S.I.C. e Z.P.S.
Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014;
Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo;
Laghi Gricilli SIC codice IT6040003;
Bosco Polverino SIC codice IT604004;
Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008;
Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
l)studio epidemiologico sugli effetti delle emissioni delle sostanza cancerogene emesse dalla centrali a biomassa come riportato nell’allegata relazione del Professor Federico Valerio.
m) riportare i dati meteorici e di inquinamento.
n) dimostrare in modo analitico i vantaggi di interesse pubblico all’intervento,
o) quantificare i flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita.
p) riportare i riferimenti e le dimostrazioni di corrispondenza del progetto al piano regionale di risanamento dell’aria, così come sopra esposto.
Ecco altre osservazioni di cui la conferenza dei servizi, se mai dovesse ripartire, dovrà tener conto:
AL MINISTERO DELL'AMBIENTE fax 06/57228707
ALLA REGIONE LAZIO fax 06/51683888
AL CORPO FORESTALE DELLO STATO fax 06/4873362
ALLA PROVINCIA DI LATINA fax 0773/401505
All’Associazione GreenPeace fax 06/45439793
oggetto: D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010
Richiesta di chiarimenti per probabile intervento di deforestazione
Nella documentazione del progetto della Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010, nel documento “emissioni in atmosfera – relazione tecnica” a pag. 14, nell'argomento:
combustibili e consumi relativi si afferma che “l'impianto sarà alimentato ad Olio vegetale raffinato (olio di colza oppure olio di palma oppure olio di girasole oppure olio di Jatropha)”.
Nella documentazione di progetto, come già fatto notare nelle osservazioni presentate il 9 – 12 – 2010 non si spiega né dove avvenga la produzione del combustibile, né sul trasporto e la provenienza.
Leggendo alcune informazioni in materia (per esempio):
http://www.novaresistemi.it/index.php/fonti-rinnovabili/cogenerazione-a-biomasse/cogenerazione-a-olio-vegetale
COMBUSTIBILI UTILIZZABILI
Una descrizione dei principali oli vegetali utilizzati come combustibili per la produzione combinata di energia elettrica e termica:
Girasole lI girasole è una pianta annuale, a ciclo primaverile-estivo, che dimostra buona adattabilità e non presenta esigenze eccessive. II processo di produzione dell’olio di girasole consiste nella macinazione e spremitura a freddo del materiale raccolto da cui è ricavato l’olio vegetale per lavorazione esclusivamente meccanica; il residuo della spremitura è mangimi animali.
Olio di Palma iI frutto della palma è grande quanto una grossa prugna e si sviluppa in caschi che pesano fino a 20 kg. Ogni frutto contiene un seme duro circondato da una polpa molle, chiamata mesocarpo: da ogni frutto è possibile estrarre olio pari a circa il 50% in peso. L’olio di palma utilizzato come biocombustibile è del tipo RDB raffinato (Refined, Bleached & Deodorised palm olein) e viene importato prevalentemente dalla Malesia.
Colza Sebbene la colza sia una pianta originaria del bacino del mediterraneo ha avuto nel secolo scorso una rapida diffusione nei.- Paesi nord-orientali come Germania, Francia, Polonia, Gran Bretagna, Danimarca e Svezia. A livello mondiale i maggiori coltivatori di colza risultano essere in India, Cina, Pakistan e Canada. Come per per il girasole è ricavato per lavorazione escusivamente meccanica.
Soia La soia viene utilizzata per l’estrazione degli oli vegetali soprattutto negli Stati Uniti. Come per le precedenti colture l’olio vegetale è ricavato per lavorazione esclusivamente meccanicanica.
si nota che olio di palma e altri eventuali combustibili potrebbero provenire dall'estero e addirittura da prodotti della deforestazione (olio di palma).
Leggendo il documento del Corpo Forestale dello Stato, che si allega, sulle principali iniziative contro la deforestazione, nonché dell'associazione Greenpeace sullo stesso argomento si nota che questo pericolo aumenta.
Si chiede pertanto di vigilare sul progetto di cui alla Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010 per evitare qualsiasi problema legato appunto alla deforestazione.
Spettabile
Provincia di Latina
Settore Ecologia e ambiente
oggetto: D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 Società Latina Sole srl. Costruzione ed esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, di potenza nominale pari a 960 KW. Pontinia, strada Migliara 50 sx. Conferenza dei servizi per il giorno 14/12/2010
Trasmissione osservazioni al progetto
Premessa
Nella documentazione inviata al Comune di Pontinia non ho trovato le informazioni in merito alla pubblicazione del progetto in esame sugli organi di informazione locale.
In quale giornale e quando è stata inserita la pubblicazione della conferenza dei servizi in oggetto se i cittadini, le associazioni interessate vogliono intervenire nel procedimento?
Inoltre da diversi giorni il sito ufficiale della Provincia di Latina http://provincia.latina.it/ non è raggiungibile eppure facendo una ricerca su google si nota:
1.Provincia di Latina - Convocazione Conferenza di Servizi 14/12 ...
14 dic 2010 ... Mappa Sei in: Home > Convocazione Conferenza di Servizi 14/12/2010 ore 9.30 Impianto fotovoltaico sito in Pontinia (LT) Loc. Quartaccio ...
https://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/.../8777 - Copia cache
2.Provincia di Latina - Altri Avvisi e Bandi
AVVISO CONVOCAZIONE - Conferenza di Servizi 14/12/2010 ore 9.30 - Società ...
https://www.provincia.latina.it/flex/cm/.../1473 - Copia cache - Simili
Ma non è possibile accedere alle informazioni in quanto, come detto, il sito non è raggiungibile.
Progetto e posti di lavoro
E’ ormai arci noto che gli impianti a biomasse non creano posti di lavoro significativi né per il funzionamento della centrale (in questo non è previsto nemmeno un operatore) né per l’agricoltura.
Difatti:
“Attualmente la centrale di Bando importa il materiale combustibile dal Veneto e, in parte, dal Brasile, con buona pace dell’economia locale. Si è inoltre visto come le superfici richieste per le coltivazioni energetiche siano assurdamente enormi.” (fonte http://edemps.comunicopparesi.it/edemps/forum/tavolo-tematico-ambiente/660631367). Che a proposito del processo in seguito al sequestro, scrive: Infine l’assessore all’ambiente del Comune di Argenta, ha raccontato tutta la vicenda della centrale a biomasse di Bando di Argenta. Facendo notare come tutte le promesse fatte dai proprietari in fase di progettazione e realizzazione, in termini di ricaduta occupazionale e utilizzo delle produzioni agricole locali, siano state completamente disattese. L’unica ricaduta, ha affermato l’assessore, è stata quella ambientale: più di 100 TIR al giorno che portano allo stabilimento la materia vegetale necessaria, proveniente probabilmente dall’estero, causano un inquinamento acustico e ambientale di notevole entità.
(fonte
http://www.articolo32.it/documenti/PRIMO%20INCONTRO%20A%20RUSSI%20PER%20LA%20CENTRALE.htm)
Si continua:
“Le grandi centrali a biomasse (20,30,40 MW) che i privati stanno proponendo ad alcuni Enti locali (Conselice, Russi, Finale Emilia) non rispondono a logiche di filiera e non hanno nessun legame col
territorio. Le rese per ettaro, sia quantitative che economiche conducono inevitabilmente al reperimento sul mercato estero dei materiali da bruciare, con buona pace della riconversione dei nostri agricoltori che dell’ambiente, sul quale graveranno i costi di trasporto.”
(fonte http://www.alessandroronchi.net/2006/biomasse-le-grandi-centrali-sono-fuori-gioco/
http://www.leganordbondeno.com/agricoltura/riconversione-degli-zuccherifici-e-agroenergie-delusioni-in-agguato-per-la-nostra-agrico-2.html Actelios Falck e Eridania Maccaferri hanno siglato un accordo da 300 milioni di euro per sviluppare la produzione di bioenergia negli ex stabilimenti per la lavorazione della barbabietola di Castiglion Fiorentino russi, Fermo e Villasor (Cagliari). Benché la volontà dichiarata sia quella di approvvigionare di materia prima locale le centrali , un moderato realismo fa supporre che non sarà proprio così. Difficile credere nell’uso di olio di girasole, quotato grezzo a più di 550 euro/t , quando si può importare olio di palma grezzo a 400 euro/t. Lo stesso discorso vale per la biomassa da legno. Ne abbiamo un esempio con la grande centrale di Bando d’Argenta. Neanche un pioppo è stato piantato in Italia per alimentare quello stabilimento. E non è l’unico:
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2160/RIVA.pdf
Il mercato della biomassa considerato è extraregionale in oltre il 60% dei casi. Questo
aspetto è condizionato dai costi di trasporto, dalla effettiva disponibilità nel territorio in
cui sono inserite le centrali e dai costi del prodotto. Inoltre, è stato riscontrato come gli
impianti di taglie superiori si approvvigionino al di fuori della regione. Dalla Tabella 7 si
osserva come negli impianti di classe di potenza superiore solo il 20% di biomassa è
reperita nell’area della regione di insediamento della centrale.
Note critiche
antincendio
trattandosi di impianto (relazione tecnica d'impianto pag. 3) costituito da un gruppo elettrogeno della potenza di circa 1.000 KW, quindi soggetto alla normativa antincendio (vedere elenco allegato al D.M. 16/02/1982 attività n. 15) Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili: a) per uso industriale o artigianale con capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3. b) per uso industriale o artigianale o agricolo o privato, per capacità geometrica complessiva superiore a 25 m3 . Attività n. 17) Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 m3 . 63) Centrali termoelettriche.64) Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW .. ) manca la domanda, l'analisi, la documentazione di progetto, la relazione previsto dalla vigente normativa antincendio in merito ai gruppi elettrogeni.
Emissioni nell'atmosfera
manca nella documentazione la domanda, l'analisi, la documentazione di progetto, la relazione previsto dalla vigente normativa in merito alle emissioni in atmosfera. Il D.L.gs. 152 del 03/aprile/2006 Parte V ( prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività , si applica agli impianti, inclusi gli impianti termici civili, ed alle attività che producono emissioni in atmosfera) .
Prelievo e scarico di acque
Nella documentazione di progetto non si fa riferimento ad eventuali prelievi di acqua e /o scarichi di acque reflue, anche se pare logico pensare che questi siano esistenti.
Sarebbe opportuno specificare e dichiarare in modo esplicito questi aspetti o, se questi saranno presenti, accompagnarli con la relativa documentazione di progetto, istanze.
Possibili incongruenze di progetto
relazione tecnica d'impianto
a pag. 4 (secondo capoverso) viene riportata una affermazione: “la produzione di energia elettrica in maniera distribuita ha notevoli vantaggi ambientali data la notevole riduzione di dispersioni di tale energia sulla rete di trasporto ”
palesemente in contrasto con quanto riportato a pag. 15 (primo capoverso): “la connessione alla rete Enel avverrà tramite punto di consegna MT presso cabina adiacente al gruppo....”
In tale caso non vero che non c'è dispersione per stessa ammissione della medesima relazione.
Confronto “relazione tecnica di impianto” con “emissioni in atmosfera relazione tecnica”
Nella “relazione tecnica di impianto” a pag. 4 (secondo capoverso) viene riportata una affermazione: la produzione di energia elettrica in maniera distribuita ha notevoli vantaggi
ambientali data la notevole riduzione di dispersioni di tale energia sulla rete di trasporto con azzeramento delle emissioni di CO2..”
Viceversa nel documento “emissioni in atmosfera relazione tecnica” pag. 16 e a pag. 17 vengono riportate le emissioni .
Documento “relazione attestante la compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003”
Analizzando tale documento “relazione attestante la compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003” si ha l'impressione che questo documento sia stato inserito a caso o per errore.
Difatti, a parte una brevissima citazione a pag. 3 (inoltre si prevede la realizzazione di un impianto di cogenerazione con gruppo elettrogeno alimentato ad olio vegetale da 960 KW) si analizza solo ed esclusivamente di un ipotetico fotovoltaico della superficie di mq 6.333.
Vengono quindi spontanee le seguenti domande, con richiesta di chiarimenti:
- qual è la relazione tra i 2 impianti?
- L'impianto fotovoltaico conforme alla normativa nazionale e regionale?
- L'impianto fotovoltaico sommato a quello del gruppo elettrogeno sono tra loro compatibili?
- La somma dei 2 impianti di produzione energetica sono compatibili con la prescrizione e la previsione urbanistica di zona rurale?
- Perché mancano completamente le informazioni sulla produzione di olio vegetale da usare come combustibile in merito alla produzione nella zona (o nella provincia di Latina o nella Regione Lazio) e di conseguenza alla compatibilità con la produzione agricola.
In merito poi al progetto dell’impianto fotovoltaico, non c’è riferimento al rispetto del comma 7 dell’art. 12 del decreto legislativo 387/03 (7. Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonche' del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14.)
- non vi è riferimento alla lettera c) dell’articolo 3 delle “Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla legge regionale 23 novembre 2006, n. 18.” Della Regione Lazio:
c) gli impianti di produzione di energia solare fotovoltaica con potenza compresa tra i 20 kWp e 200 kWp realizzati in zone classificate agricole dai piani urbanistici comunali, fatte salve le indicazioni stabilite all’allegato 2 delle presenti linee guida, tenuto conto di quanto stabilito all’art. 12, comma
7 del D.Lgs
387/03. Tali impianti sono, comunque, soggetti alla denuncia di inizio attività prevista dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n. 301;
- non chè dell’allegato 2 alle stesse linee guida: Criteri di Inserimento per gli Impianti Fotovoltaici
carenze progettuali
compatibilità progetto con la direttiva europea 20 / 20 / 20
a parte affermazioni generiche nulla viene detto a dimostrazione della rispondenza del progetto alla direttiva europea sulla riduzione delle emissioni atmosferiche: direttiva 2009/28/ce del parlamento europeo e del consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE
Compatibilità progetto con piano energetico provinciale
il progetto viene presentato senza considerare minimamente il vigente piano energetico provinciale, la sua aderenza e conformità alla delibera di Consiglio provinciale n. 63 del 31 ottobre 2008 con la quale è stato approvato il Piano Energetico Ambientale della Provincia di Latina,
A questo proposito mancano anche i riferimenti a qualsiasi dato conosciuto in merito al quantitativo di energia oggi prodotta (nel comune di Pontinia, in provincia di Latina), previsto e programmato e agli impianti simili o compresi nella categoria oggi esistenti o programmati in provincia di Latina.
Compatibilità progetto con piano energetico regionale
il progetto viene presentato senza considerare minimamente il vigente piano energetico regionale, e la sua aderenza e conformità D. C. R. 14 febbraio 2001, n. 45
A questo proposito mancano anche i riferimenti a qualsiasi dato conosciuto in merito al quantitativo di energia oggi prodotta nella Regione Lazio, previsto e programmato e agli impianti simili o compresi nella categoria oggi esistenti o programmati nella Regione Lazio.
Emissioni per il trasporto e la lavorazione
la documentazione progettuale carente in merito all'analisi della disponibilità del combustibile nella zona. Quindi non dimostrato affatto che un impianto ad emissioni zero. Le biomasse potevano provenire da accordi di filiera o contratti quadro ai sensi degli art. 9 e 10 del D.lgs 102/2005 decreto 2 marzo 2010 .
ulteriore carenza progettuale
Mancano i dati meteorici e di inquinamento.
Dallo studio proposto non si evince alcun vantaggio, né interesse pubblico all’intervento,
Non vi è traccia della quantificazione dei flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita.
Mancano i riferimenti Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell'Aria
Il Piano di risanamento della qualità dell’aria è lo strumento di pianificazione con il quale la Regione Lazio da applicazione alla direttiva 96/62/CE, direttiva madre “in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente” e alle successive direttive integrative.
In accordo con quanto prescritto dalla normativa persegue due obiettivi generali:
- il risanamento della qualità dell’aria nelle zone dove si sono superati i limiti previsti dalla normativa o vi è un forte rischio di superamento,
- il mantenimento della qualità dell’aria nel restante territorio;
attraverso misure di contenimento e di riduzione delle emissioni da traffico, industriali e diffuse, che portino a conseguire il rispetto dei limiti imposti dalla normativa, ma anche a mantenere anzi a migliorare la qualità dell’aria ambiente nelle aree del territorio dove non si rilevano criticità.
Il piano è costituito dai seguenti capitoli:
1.Inquadramento generale comprendente la sintesi delle strategie del piano, le caratteristiche generali del territorio e il quadro normativo.
2.Elementi di sintesi sull’inquinamento atmosferico comprendente il quadro emissivo, l’inquinamento transfrontaliero, l’analisi dei dati meteoclimatici e la valutazione della qualità dell’aria.
3.Modellazione dispersione e trasformazioni chimiche comprendente la metodologia, gli imput emissivi e meteorologici, nonché l’esecuzione delle simulazioni sui due domini di calcolo.
4.Caratterizzazione delle zone comprendente la zonizzazione preesistente e la definizione delle zone di piano.
5.Quadro normativo di base in cui vengono descritti il quadro normativo nazionale e regionale e le norme che influenzano positivamente la qualità dell’aria nelle città.
6.Analisi delle tendenze – scenari nel quale vengono rappresentati gli scenari emissivi e il loro confronto.
7.Le azioni del piano comprendente le misure selezionate e le indicazioni sui costi.
8.Strategie per la partecipazione del pubblico
9.Monitoraggio del piano e Verifica del piano volte agarantire che il Piano venga attuato secondo gli obiettivi stabiliti e che segua l’evoluzione del contesto in cui agisce.
assenza di valutazione di incidenza o con una valutazione di incidenza non corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat.
Commi 3, 4,5, e 8 dell’art. 5 della direttiva Habitat.
Ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale (direttiva Habitat 92/43/CEE,
allegato G, direttiva 96/61/CEE, art. 18 comma 9 del D.Lgs. n. 357/97 e s.m.i., D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, art. 6 della legge 8 luglio 1986 n. 349, art. 1 legge 9 aprile 2002 n. 55, ) i progetti di opere che riguardano zone di protezione speciale (ZPS) ovvero siti di interesse comunitario (SIC), come nel caso specifico, Gricilli, Bosco del Polverino, Parco Nazionale del Circeo, Parco degli Ausoni, devono essere sottoposti alla valutazione di incidenza ambientale, nell’ambito della procedura di VIA.
Difatti, l’allegato G alla direttiva Habitat costituisce lo strumento necessario per conoscere i
possibili, probabili e certi effetti negativi diretti e indiretti sul sito protetto dalla Direttiva Habitat e Uccelli dei progetti e delle opere che, di volta in volta, vadano ad interessarli.
Siti SIC – ZPS
Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014;
Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo;
Laghi Gricilli SIC codice IT6040003;
Bosco Polverino SIC codice IT604004;
Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008;
Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
Questo studio è completamente assente nella documentazione di progetto.
elementi precauzionali in materia sanitaria
si richiama il parere del Sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo nella conferenza dei servizi, presso la Provincia di Latina del 27 gennaio 2009, per la centrale a biomasse proposta nel comune di Pontinia dalla Pontinia Rinnovabili srl . Il sindaco di Pontinia ha espresso il suo parere negativo, articolato e spiegato in 4 pagine, supportandolo con studi espressi in 22 pagine che dimostrano, tra l’altro:
- secondo l’Agenzia Sanitaria Regionale del Lazio il comune di Pontinia ha il più alto indice (nel Lazio) di incidenza tumorale nell’apparato respiratorio femminile;
- secondo il registro tumori della popolazione dell’azienda Usl della provincia di Latina il distretto di Latina (che comprende i comuni di Latina, Sermoneta e Pontinia) ha la più alta incidenza nelle malattie e nella mortalità per neoplasia uomo e donna dell’apparato respiratorio;
- la mancanza della filiera corta.
Si richiama altresì il parere relativo alla stessa centrale a biomasse la relazione Dr. Federico Valerio - S.S. Chimica Ambientale - Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova,
Solo per citare qualche passaggio della prestigiosa relazione del Professor Federico Valerio, che allega 2 pagine di bibliografia a sostegno, con 27 citazioni: nostra conclusione pertanto che l’inquinamento ambientale indotto dall’impianto a biomasse che si intende realizzare a Mazzocchio-Pontinia, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’ria con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.
I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.
Diversi indicatori dello stato di salute della popolazione laziale segnalano nel territorio del comune di Pontinia alcuni tra i più elevati fattori di rischio, in particolare per l’apparato respiratorio. In questo contesto, riteniamo inopportuno aggiungere, con la centrale a biomasse, nuovi fattori di rischio che si andrebbero inevitabilmente ad aggiungere ad altri, presumibilmente già presenti.
Riteniamo pertanto fondata e corretta, nonché pertinente ai suoi specifici compiti d’istituto, la scelta del Sindaco di Pontinia di opporsi alla realizzazione di quest’opera. Questa opposizione ancor più giustificata dal fatto che la centrale a biomasse proposta non assolutamente una scelta obbligata, tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese. .Prof. Federico Valerio.
Contrarietà delle associazioni ambientaliste ai progetti in generale di centrali elettriche alimentate a biomasse
Si riporta in allegato il parere contrario del WWF al progetto della centrale a biomasse progettata a Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Prescrizioni
Da quanto sopra osservato è evidente che il progetto deve essere integrato delle seguenti dimostrazioni:
a)compatibilità con la normativa antincendio;
b)compatibilità con le emissioni in atmosfera;
c)prelievo e scarico delle acque;
d)dimostrazione della compatibilità del progetto con le direttive europee, con il piano energetico regionale e provinciale;
e)dimostrazione della compatibilità dell’approvvigionamento del carburante e della filiera corta;
f)correzione e congruenza della documentazione di progetto in relazione ai vari documenti;
g)attestazione precisa e puntuale del progetto proposto e non con progetti generici della compatibilità dell'intervento con la tutela della biodiversità come previsto dall'art. 12 comma 7 paragrafo secondo del D. Lvo 387 / 2003
h)compatibilità con la normativa urbanistica, con il regolamento edilizio comunale, le norme
tecniche di attuazione del PRG, il PAI e il PRT;
i) allegare valutazione di incidenza corrispondente a quanto richiesto dall’allegato G alla direttiva Habitat. Commi 3, 4,5, e 8 dell’art. 5 della direttiva Habitat, con riferimenti almeno ai siti S.I.C. e Z.P.S.
Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014;
Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo;
Laghi Gricilli SIC codice IT6040003;
Bosco Polverino SIC codice IT604004;
Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008;
Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
l)studio epidemiologico sugli effetti delle emissioni delle sostanza cancerogene emesse dalla centrali a biomassa come riportato nell’allegata relazione del Professor Federico Valerio.
m) riportare i dati meteorici e di inquinamento.
n) dimostrare in modo analitico i vantaggi di interesse pubblico all’intervento,
o) quantificare i flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita.
p) riportare i riferimenti e le dimostrazioni di corrispondenza del progetto al piano regionale di risanamento dell’aria, così come sopra esposto.
sabato 11 dicembre 2010
Pontinia su Il settimanale di Latina
Dalla scorsa settimana abbiamo accolto l'invito de Il settimanale di Latina per gestire una pagina del giornale riservata a Pontinia. La pagina è a disposizione di cittadini, associazioni, scuole, amministrazioni. Di seguito trovate i 3 articoli della scorsa settimana, la prima pagina da oggi in distribuzione o in edicola e il titolo degli articoli di Pontinia.
Grazie a Il settimanale di Latina
la pagina di Pontinia
EquiLibri Festival della letteratura e solidarietà
di Silvia De Marchi
Scuola Media G. Verga
Una gara di solidarietà
insegnante Benedetta Cecconi
I giovani e l'agricoltura
di Gianpaolo Danieli
appuntamenti a Pontinia (pag. 20)
gli articoli della scorsa settimana
Cinedocuforum: Terra Madre
Domenica 5 Dicembre nel Teatro Fellini di Pontinia, alle ore 18.00, potremo assistere alla visione dei preziosissimi settantotto minuti di ritorno alla terra, quella domestica, coltivata e curata dall´uomo senza presunzioni di superiorità e ansie di profitto. Ci appresteremo ad assistere al penultimo appuntamento con il CineDocuFor um Creativo, inserito nel Natale di Pontinia, organizzato dalle due associazioni:Pontinia Ecologia e Territorio e Cantiere Creativo. Dopo l'ultimo incontro, dove abbiamo potuto toccare la cruda realtà di Gomorra, domenica apriremo il cuore ad una situazione globale che ci riconduce allo stretto contatto con la Madre Terra. Il progetto, pensato per far conoscere la vita delle comunità contadine, ha una forma (quella di un film-documentario) e un nome che è lo stesso del movimento da cui nasce come costola : Terra Madre. La pellicola firmata da Ermanno Olmi si snoda in cinque momenti che hanno nelle immagini del Forum mondiale Terra Madre (Torino 2006) il proprio collante di riflessione espressa. In mezzo, la testimonianza visiva dell´inaugurazione della Banca Mondiale dei Semi (Isole Svalbard, Nord Norvegia, febbraio 2008), la tradizione della custodia dei semi del riso(fattoria di Vandana Shiva, Dehradun, regione Uttaranchal, Nord dell´India, ottobre 2008) e la storia incredibile della dimora e dei campi di un uomo che per più di quarant´anni, in totale isolamento, si è nutrito soltanto di quanto da lui stesso coltivato (San Cipriano, Comune di Roncade nel Veneto, ottobre 2008). L´ultimo atto sono una trentina di minuti ricchi di rumori inconsueti girati nella Valle dell´Adige: la telecamera spia un contadino nel puntiglioso lavoro di ogni giorno. Di sottofondo, nessuna musica, nessuna parola. Soltanto i suoni della natura. Ci sono tante realtà che dialogano e offrono l´idea complessiva di qual è il nostro rapporto con la terra. Quelle dei personaggio, in particolare quelle dello strano uomo che viveva dei suoi prodotti, non erano condizioni miserabili, ma condizioni che mettono uomo e terra sulla stesso piano. Tratto da http://magazine.quotidiano.net. Terra Madre riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare per difendere insieme agricoltura, pesca e allevamento sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo. La data della proiezione non è casuale: il 10 dicembre è il "Terra Madre day" con l'invito a sottolineare l´importanza di mangiare locale, usando la tua creatività per diffondere il nostro messaggio e promuovere sistemi alimentari migliori: inneschiamo una rivoluzione globale con radici locali! www.slowfood.it/terramadreday. Tra i progetti di cui sarà proposta l'adesione: il fagiolo alato spicca il volo -mille orti in Africa - il sale della terra - terra madre Corea. Pontinia sarà luogo di uno dei 703 eventi in occasione del Terra Madre Day nell'Europa del sud, di cui sono previsti circa 100 iniziative in Italia, due in provincia di Latina (oltre a Pontinia anche Borgo Piave).
Gianpaolo Danieli
Ti affido un amico
Al comune di Pontinia i cani randagi costano circa 150 mila euro l’anno e vengono inviati in canile al di fuori del territorio. Ci sono stati anche alcuni episodi, in alcune zone della città dove il migliore amico dell’uomo ha creato disagi e qualche danno. Tra le varie proposte avanzate per ridurre i costi e migliorare le condizioni dei cani, prevenendo anche i disagi per i cittadini il comune ne ha fatte proprie due interessanti. La prima è la sterilizzazione dei cani randagi che i soli residenti possono richiedere, prendendosi cura dei cani randagi, con completo servizio a domicilio. La sterilizzazione avviene con prelievo dell’animale a casa da parte di personale veterinario e ritorno dello stesso o in giornata oppure il giorno successivo dopo l’intervento. In questo modo i cani divengono più tranquilli e soprattutto si evita che i randagi aumentino di numero. La seconda è l’affidamento dei cani presenti nel canile convenzionato con il comune di Pontinia che può essere richiesto dai residenti nei comuni di Latina, Pontinia, Sabaudia e San Felice. Attualmente sono disponibili alcuni cuccioli di cui si può vedere l’immagine fotografica: LILLI E GRAG fratellini di 4 mesi dolcissimi (futura tg medio/piccola). DIESEL cucciolo di 5 mesi docile impaurito e tanto bisognoso di coccole (futura tg media). JACK spinone di circa 8 mesi sempre in cerca di coccole e carezze ... ottimo comportamento con altri cani e con bambini. SAM altro cucciolo. Sia per avere l’affido di un amico a 4 zampe, sia per la sterilizzazione ci si può rivolgere all’ufficio sanitario presso la ripartizione urbanistica telefonando al numero 0773-841203. Ulteriori informazioni si possono acquisire al sito internet www.comune.pontinia.it. Nel caso dell’affido il comune darà anche un contributo di 30 € mensili, per un massimo di 2 animali. Il tutto alle condizioni generali ed economiche approvate con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 18 del 23/03/2010.
Giorgio Libralato
Il fatto della settimana: l’acqua e l’arsenico
Pontinia è uno dei 128 comuni italiani per i quali il gestore di competenza ha chiesto il rinnovo della deroga per erogare l’acqua “potabile” al di sopra del limite previsto per legge 10 µ/litro. Considerato che la proroga era già stata concessa 2 volte, in base alla normativa relativa la stessa non poteva essere rinnovata. Quindi la decisione della Comunità Europea non avrebbe dovuto sorprendere nessuno. La scadenza della deroga precedente è del 31 dicembre scorso, la decisione della UE è del 28 ottobre scorso. Quindi, qualora fosse stato superato, dall’inizio dell’anno tale limite, il gestore avrebbe dovuto informare la popolazione. L’unico comunicato ufficiale in merito è riportato nel sito del gestore con data 23 novembre 2010 dopo che vari comitati locali avevano chiesto informazioni. Secondo tale comunicato del gestore nella maggior parte dei comuni la quantità di arsenico riscontrata è inferiore al limite di legge. In particolare nel comune di Pontinia la media, nel primo semestre sarebbe di 7,5 µ/litro quindi inferiore ai 10 ammessi. Ho richiesto informazioni scritte agli enti competenti (le analisi le effettuano l’Arpa e la Asl) per conoscenza al comune di Pontinia. Ha risposto solo l’Arpa informandomi che la competenza è della Asl che non ha ancora risposto. Pur non volendo creare alcun allarmismo, specificando che sulle etichette delle acque minerali, in genere, manca qualsiasi riferimento alla percentuale di arsenico, alcune domande e osservazioni, condivise con molti cittadini rimangono senza risposta. Le rassicurazioni del gestore possono tranquillizzare ma non il gestore che controlla e che deve verificare, a garanzia della salute dei cittadini. Sui dati del Gestore poi non si conoscono quante analisi, con quale frequenza, in quale punto del territorio, se sono state effettuate verifiche incrociate. Quello che stupisce è che mentre la UE rilancia il problema, raccolto peraltro nelle pagine dei giornali locali dallo stesso massimo dirigente Arpa la Asl non rende noti i dati che dovrebbero essere di routine e noti a prescindere dalle richieste di comitati e cittadini. L’informazione corretta e puntuale è necessaria per dare fiducia. Nel comune di Pontinia, nella zona della Migliara 48 e ½, secondo le cronache locali, per alcuni giorni l’acqua sarebbe fuoriscita dai rubinetti collegati all’acquedotto pubblico maleodorante e di un colore strano. Secondo il gestore si tratterebbe di inquinamento da parte di un allaccio non regolare di un privato.
Giorgio Libralato
Grazie a Il settimanale di Latina
la pagina di Pontinia
EquiLibri Festival della letteratura e solidarietà
di Silvia De Marchi
Scuola Media G. Verga
Una gara di solidarietà
insegnante Benedetta Cecconi
I giovani e l'agricoltura
di Gianpaolo Danieli
appuntamenti a Pontinia (pag. 20)
gli articoli della scorsa settimana
Cinedocuforum: Terra Madre
Domenica 5 Dicembre nel Teatro Fellini di Pontinia, alle ore 18.00, potremo assistere alla visione dei preziosissimi settantotto minuti di ritorno alla terra, quella domestica, coltivata e curata dall´uomo senza presunzioni di superiorità e ansie di profitto. Ci appresteremo ad assistere al penultimo appuntamento con il CineDocuFor um Creativo, inserito nel Natale di Pontinia, organizzato dalle due associazioni:Pontinia Ecologia e Territorio e Cantiere Creativo. Dopo l'ultimo incontro, dove abbiamo potuto toccare la cruda realtà di Gomorra, domenica apriremo il cuore ad una situazione globale che ci riconduce allo stretto contatto con la Madre Terra. Il progetto, pensato per far conoscere la vita delle comunità contadine, ha una forma (quella di un film-documentario) e un nome che è lo stesso del movimento da cui nasce come costola : Terra Madre. La pellicola firmata da Ermanno Olmi si snoda in cinque momenti che hanno nelle immagini del Forum mondiale Terra Madre (Torino 2006) il proprio collante di riflessione espressa. In mezzo, la testimonianza visiva dell´inaugurazione della Banca Mondiale dei Semi (Isole Svalbard, Nord Norvegia, febbraio 2008), la tradizione della custodia dei semi del riso(fattoria di Vandana Shiva, Dehradun, regione Uttaranchal, Nord dell´India, ottobre 2008) e la storia incredibile della dimora e dei campi di un uomo che per più di quarant´anni, in totale isolamento, si è nutrito soltanto di quanto da lui stesso coltivato (San Cipriano, Comune di Roncade nel Veneto, ottobre 2008). L´ultimo atto sono una trentina di minuti ricchi di rumori inconsueti girati nella Valle dell´Adige: la telecamera spia un contadino nel puntiglioso lavoro di ogni giorno. Di sottofondo, nessuna musica, nessuna parola. Soltanto i suoni della natura. Ci sono tante realtà che dialogano e offrono l´idea complessiva di qual è il nostro rapporto con la terra. Quelle dei personaggio, in particolare quelle dello strano uomo che viveva dei suoi prodotti, non erano condizioni miserabili, ma condizioni che mettono uomo e terra sulla stesso piano. Tratto da http://magazine.quotidiano.net. Terra Madre riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare per difendere insieme agricoltura, pesca e allevamento sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo. La data della proiezione non è casuale: il 10 dicembre è il "Terra Madre day" con l'invito a sottolineare l´importanza di mangiare locale, usando la tua creatività per diffondere il nostro messaggio e promuovere sistemi alimentari migliori: inneschiamo una rivoluzione globale con radici locali! www.slowfood.it/terramadreday. Tra i progetti di cui sarà proposta l'adesione: il fagiolo alato spicca il volo -mille orti in Africa - il sale della terra - terra madre Corea. Pontinia sarà luogo di uno dei 703 eventi in occasione del Terra Madre Day nell'Europa del sud, di cui sono previsti circa 100 iniziative in Italia, due in provincia di Latina (oltre a Pontinia anche Borgo Piave).
Gianpaolo Danieli
Ti affido un amico
Al comune di Pontinia i cani randagi costano circa 150 mila euro l’anno e vengono inviati in canile al di fuori del territorio. Ci sono stati anche alcuni episodi, in alcune zone della città dove il migliore amico dell’uomo ha creato disagi e qualche danno. Tra le varie proposte avanzate per ridurre i costi e migliorare le condizioni dei cani, prevenendo anche i disagi per i cittadini il comune ne ha fatte proprie due interessanti. La prima è la sterilizzazione dei cani randagi che i soli residenti possono richiedere, prendendosi cura dei cani randagi, con completo servizio a domicilio. La sterilizzazione avviene con prelievo dell’animale a casa da parte di personale veterinario e ritorno dello stesso o in giornata oppure il giorno successivo dopo l’intervento. In questo modo i cani divengono più tranquilli e soprattutto si evita che i randagi aumentino di numero. La seconda è l’affidamento dei cani presenti nel canile convenzionato con il comune di Pontinia che può essere richiesto dai residenti nei comuni di Latina, Pontinia, Sabaudia e San Felice. Attualmente sono disponibili alcuni cuccioli di cui si può vedere l’immagine fotografica: LILLI E GRAG fratellini di 4 mesi dolcissimi (futura tg medio/piccola). DIESEL cucciolo di 5 mesi docile impaurito e tanto bisognoso di coccole (futura tg media). JACK spinone di circa 8 mesi sempre in cerca di coccole e carezze ... ottimo comportamento con altri cani e con bambini. SAM altro cucciolo. Sia per avere l’affido di un amico a 4 zampe, sia per la sterilizzazione ci si può rivolgere all’ufficio sanitario presso la ripartizione urbanistica telefonando al numero 0773-841203. Ulteriori informazioni si possono acquisire al sito internet www.comune.pontinia.it. Nel caso dell’affido il comune darà anche un contributo di 30 € mensili, per un massimo di 2 animali. Il tutto alle condizioni generali ed economiche approvate con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 18 del 23/03/2010.
Giorgio Libralato
Il fatto della settimana: l’acqua e l’arsenico
Pontinia è uno dei 128 comuni italiani per i quali il gestore di competenza ha chiesto il rinnovo della deroga per erogare l’acqua “potabile” al di sopra del limite previsto per legge 10 µ/litro. Considerato che la proroga era già stata concessa 2 volte, in base alla normativa relativa la stessa non poteva essere rinnovata. Quindi la decisione della Comunità Europea non avrebbe dovuto sorprendere nessuno. La scadenza della deroga precedente è del 31 dicembre scorso, la decisione della UE è del 28 ottobre scorso. Quindi, qualora fosse stato superato, dall’inizio dell’anno tale limite, il gestore avrebbe dovuto informare la popolazione. L’unico comunicato ufficiale in merito è riportato nel sito del gestore con data 23 novembre 2010 dopo che vari comitati locali avevano chiesto informazioni. Secondo tale comunicato del gestore nella maggior parte dei comuni la quantità di arsenico riscontrata è inferiore al limite di legge. In particolare nel comune di Pontinia la media, nel primo semestre sarebbe di 7,5 µ/litro quindi inferiore ai 10 ammessi. Ho richiesto informazioni scritte agli enti competenti (le analisi le effettuano l’Arpa e la Asl) per conoscenza al comune di Pontinia. Ha risposto solo l’Arpa informandomi che la competenza è della Asl che non ha ancora risposto. Pur non volendo creare alcun allarmismo, specificando che sulle etichette delle acque minerali, in genere, manca qualsiasi riferimento alla percentuale di arsenico, alcune domande e osservazioni, condivise con molti cittadini rimangono senza risposta. Le rassicurazioni del gestore possono tranquillizzare ma non il gestore che controlla e che deve verificare, a garanzia della salute dei cittadini. Sui dati del Gestore poi non si conoscono quante analisi, con quale frequenza, in quale punto del territorio, se sono state effettuate verifiche incrociate. Quello che stupisce è che mentre la UE rilancia il problema, raccolto peraltro nelle pagine dei giornali locali dallo stesso massimo dirigente Arpa la Asl non rende noti i dati che dovrebbero essere di routine e noti a prescindere dalle richieste di comitati e cittadini. L’informazione corretta e puntuale è necessaria per dare fiducia. Nel comune di Pontinia, nella zona della Migliara 48 e ½, secondo le cronache locali, per alcuni giorni l’acqua sarebbe fuoriscita dai rubinetti collegati all’acquedotto pubblico maleodorante e di un colore strano. Secondo il gestore si tratterebbe di inquinamento da parte di un allaccio non regolare di un privato.
Giorgio Libralato
venerdì 10 dicembre 2010
nucleare scrivi al Prof. Umberto Veronesi
veronesi_u@posta.senato.it
"Caro Prof. Umberto Veronesi, se vuole fare il promotore del nucleare, continuando a dire balle, non dovrebbe dirigere l’autorità di sicurezza e controllo. Lei ha dichiarato che potrebbe dormire tranquillo avendo in camera da letto scorie nucleari, che trovare un deposito per le scorie nucleari non è un problema, che la Svizzera vuole costruire tre nuove centrali. Lei sta correndo il rischio di trasformarsi...in un "Pinocchio nucleare"!
http://www.greenpeace.it/nucleare/pinocchio-nucleare/
giovedì 9 dicembre 2010
un milione di firme per fermare gli OGM
abbiamo girato l’Europa, partecipato a conferenze, incontrato politici ma soprattutto abbiamo chiesto la vostra partecipazione. Alla fine eccoci al traguardo: insieme ad Avaaz, abbiamo raccolto oltre un milione di firme per chiedere all’Unione europea alimenti sicuri e senza OGM e le abbiamo appena consegnate al commissario alla Salute dell’Ue, John Dalli. Ad accogliere i politici, davanti alla sede della Commissione, un'enorme rappresentazione in 3D di un campo agricolo biologico, realizzata dall'artista di fama mondiale Kurt Wenner.
Non è solo una petizione. Per la prima volta stiamo facendo valere i nostri diritti di cittadini europei. Grazie all’ “iniziativa dei cittadini”, prevista dal Trattato di Lisbona del dicembre 2009, gli europei possono chiedere all’Ue di modificare leggi comunitarie. Noi chiediamo di vietare gli OGM fino a quando verrà istituito un nuovo organo tecnico scientifico, più indipendente e competente dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).
La petizione è stata lanciata lo scorso marzo in seguito all'approvazione, da parte della Commissione, della patata OGM resistente agli antibiotici, autorizzata nonostante rilevanti dubbi a livello scientifico. Molti Paesi stanno citando la Commissione alla Corte europea di giustizia per questa autorizzazione.
E Galan? Il nostro ministro delle Politiche agricole deve piantarla con l'ostruzionismo verso le Regioni che stanno agendo a tutela della nostra agricoltura e dichiarare ufficialmente l’Italia libera dagli OGM.
Federica Ferrario
Responsabile campagna OGM
Greenpeace Italia
Non è solo una petizione. Per la prima volta stiamo facendo valere i nostri diritti di cittadini europei. Grazie all’ “iniziativa dei cittadini”, prevista dal Trattato di Lisbona del dicembre 2009, gli europei possono chiedere all’Ue di modificare leggi comunitarie. Noi chiediamo di vietare gli OGM fino a quando verrà istituito un nuovo organo tecnico scientifico, più indipendente e competente dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).
La petizione è stata lanciata lo scorso marzo in seguito all'approvazione, da parte della Commissione, della patata OGM resistente agli antibiotici, autorizzata nonostante rilevanti dubbi a livello scientifico. Molti Paesi stanno citando la Commissione alla Corte europea di giustizia per questa autorizzazione.
E Galan? Il nostro ministro delle Politiche agricole deve piantarla con l'ostruzionismo verso le Regioni che stanno agendo a tutela della nostra agricoltura e dichiarare ufficialmente l’Italia libera dagli OGM.
Federica Ferrario
Responsabile campagna OGM
Greenpeace Italia
ammessi i quesiti referendari per ritorno all'acqua pubblica
presso la sede del Comitato Promotore referendario è stata notificata l'ordinanza della Corte Suprema di Cassazione (scaricabile al seguente link www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/materiali/Ordinanza_Cassazione_7_dicembre_2010.pdf) con cui si dichiarano legittimi i tre quesiti referendari.
In particolare nell'ordinanza si specifica quanto segue:
- è stato accertato il superamento del numero di 500.000 firme necessarie per ciascun quesito;
- non si procede alla concentrazione del nostro 2° quesito con quello promosso dall'IdV;
- si estende il 1° quesito con la seguente frase "nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale";
- si estende il 2° quesito con la seguente frase "nel testo risultante dall'articolo 12 del d.P.R. 7 settembre 2010 n. 168".
Va sottolineato come le suddette modifiche non incidono minimamente sul contenuto dei quesiti.
In particolare nell'ordinanza si specifica quanto segue:
- è stato accertato il superamento del numero di 500.000 firme necessarie per ciascun quesito;
- non si procede alla concentrazione del nostro 2° quesito con quello promosso dall'IdV;
- si estende il 1° quesito con la seguente frase "nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale";
- si estende il 2° quesito con la seguente frase "nel testo risultante dall'articolo 12 del d.P.R. 7 settembre 2010 n. 168".
Va sottolineato come le suddette modifiche non incidono minimamente sul contenuto dei quesiti.
mercoledì 8 dicembre 2010
per i parlamentari in attesa di essere comprati
A LAVORARE O ALL’INFERNO!
di Luciana Littizzetto*
C’ è mezza Italia sui tetti a manifestare, ci è andato anche Bersani come i gatti su e poi D’Alema voleva farlo scendere col Kitekat. Poi La Russa vuole buttare i volantini come D'Annunzio su Vienna. Pompei si sta sgretolando e Bondi dice che è colpa della pioggia. Ma minchia, son duemila anni che piove, ha resistito anche all’eruzione del Vesuvio. Adesso chiudono le Camere fino al 14. Sono sempre lì che dicono “noi abbiamo a cuore i problemi del Paese”.
Non possiamo deciderlo prima se il governo cade o no? Pongo la domanda in maniera più raffinata: che aspettiamo fino al 14 dicembre?
Dobbiamo aspettare che maturino i cachi? Che Bossi la smetta di pettinarsi coi petardi? Che la Santanchè si faccia controllare la pressione delle labbra? Questi chiudono e poi se ne stanno a casa. Ma c’è gente che a dicembre lavora 24 ore su 24. Allora, va bene tutto, per carità. Ma non state a casa a fare una mazza, andate ad incollare i sassi di Pompei con l’Attak. Cicchitto, Stracquadanio e Bondi vanno a pulire i cessi del Cottolengo con l’Anitra Wc, Casini che è figo gli mettiamo un paio di pantaloni di pelle per ballare la lap dance e così tira su i soldi per la ricerca sulla Sla. Ma questo non era il governo del fare? Fare allora? Voglio vedere venti deputati che vanno a levar il fango in Veneto, venti tra le macerie a L’Aquila. Li voglio vedere tutti all’inferno che spengono le fiamme col culo. *tratto dal programma tv “Che tempo che fa”
ASSISTO DUE DISABILI VENGANO AD AIUTARMI
di M. Simona Bellini*
I nostri parlamentari questa settimana sono a riposo regolarmente retribuiti. Vorrei quindi proporli per un lavoro “socialmente utile”. Sono l’unico mezzo di sostentamento della mia famiglia di tre persone, di cui due gravemente disabili. Il centro di riabilitazione che frequentano resterà chiuso fino ai primi
di gennaio per i noti tagli nel settore. Sono 15 anni che le nostre famiglie attendono che il Parlamento vari una legge – già licenziata dalla Camera ma ora
nuovamente bloccata in Senato – sul prepensionamento di chi assiste disabili gravi in ambito familiare, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza ferie né festività. Non voglio simulare una malattia, soprattutto perché il ministro Brunetta non mi possa accusare di essere una “f a n nu l l o n a ”, e quindi perché non far venire i parlamentari nelle nostre case a cambiare pannoloni, introdurre cateteri, somministrare pappine e fare nottate di assistenza? Accetteremo l’aiuto di tutti: del ministro Tremonti che accusa i disabili della crisi italiana, di sottosegretari, dei presidenti della Repubblica e del Consiglio. La nostra disperazione non ci consente di fare distinguo! Del resto noi, che solleviamo il nostro Paese di ingenti costi sociali senza alcun riconoscimento e nella totale invisibilità, lo facciamo gratis! Aspettiamo candidature... *presidente Famiglie di disabili gravi e gravissimi
Il Fatto quotidiano del 7 dicembre 2010
di Luciana Littizzetto*
C’ è mezza Italia sui tetti a manifestare, ci è andato anche Bersani come i gatti su e poi D’Alema voleva farlo scendere col Kitekat. Poi La Russa vuole buttare i volantini come D'Annunzio su Vienna. Pompei si sta sgretolando e Bondi dice che è colpa della pioggia. Ma minchia, son duemila anni che piove, ha resistito anche all’eruzione del Vesuvio. Adesso chiudono le Camere fino al 14. Sono sempre lì che dicono “noi abbiamo a cuore i problemi del Paese”.
Non possiamo deciderlo prima se il governo cade o no? Pongo la domanda in maniera più raffinata: che aspettiamo fino al 14 dicembre?
Dobbiamo aspettare che maturino i cachi? Che Bossi la smetta di pettinarsi coi petardi? Che la Santanchè si faccia controllare la pressione delle labbra? Questi chiudono e poi se ne stanno a casa. Ma c’è gente che a dicembre lavora 24 ore su 24. Allora, va bene tutto, per carità. Ma non state a casa a fare una mazza, andate ad incollare i sassi di Pompei con l’Attak. Cicchitto, Stracquadanio e Bondi vanno a pulire i cessi del Cottolengo con l’Anitra Wc, Casini che è figo gli mettiamo un paio di pantaloni di pelle per ballare la lap dance e così tira su i soldi per la ricerca sulla Sla. Ma questo non era il governo del fare? Fare allora? Voglio vedere venti deputati che vanno a levar il fango in Veneto, venti tra le macerie a L’Aquila. Li voglio vedere tutti all’inferno che spengono le fiamme col culo. *tratto dal programma tv “Che tempo che fa”
ASSISTO DUE DISABILI VENGANO AD AIUTARMI
di M. Simona Bellini*
I nostri parlamentari questa settimana sono a riposo regolarmente retribuiti. Vorrei quindi proporli per un lavoro “socialmente utile”. Sono l’unico mezzo di sostentamento della mia famiglia di tre persone, di cui due gravemente disabili. Il centro di riabilitazione che frequentano resterà chiuso fino ai primi
di gennaio per i noti tagli nel settore. Sono 15 anni che le nostre famiglie attendono che il Parlamento vari una legge – già licenziata dalla Camera ma ora
nuovamente bloccata in Senato – sul prepensionamento di chi assiste disabili gravi in ambito familiare, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza ferie né festività. Non voglio simulare una malattia, soprattutto perché il ministro Brunetta non mi possa accusare di essere una “f a n nu l l o n a ”, e quindi perché non far venire i parlamentari nelle nostre case a cambiare pannoloni, introdurre cateteri, somministrare pappine e fare nottate di assistenza? Accetteremo l’aiuto di tutti: del ministro Tremonti che accusa i disabili della crisi italiana, di sottosegretari, dei presidenti della Repubblica e del Consiglio. La nostra disperazione non ci consente di fare distinguo! Del resto noi, che solleviamo il nostro Paese di ingenti costi sociali senza alcun riconoscimento e nella totale invisibilità, lo facciamo gratis! Aspettiamo candidature... *presidente Famiglie di disabili gravi e gravissimi
Il Fatto quotidiano del 7 dicembre 2010
acqua e arsenico aggiornamento 8 dicembre
Ancora non ci sono i dati dell'arsenico in seguito alle analisi effettuate dalla Asl nel comune di Pontinia nell'anno 2010.
infatti dal sito ufficiale http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=707&fs=docazi abbiamo le seguenti informazioni:
2007 23-mag F migliara 48 Pontinia <3
2009 11-mar F Migliara 48 Pontinia 3
2009 24-giu F Indipendenza Pontinia 4
2008 17-set F Quartaccio Pontinia 6
2009 07-ott F Indipendenza Pontinia <3
2010 01-dic F migliara 48 Pontinia non pervenuto
2010 01-dic F Quartaccio Pontinia non pervenuto
2008 02-dic F Italia Pontinia 6
A parte i dati mancano le informazioni sull'arsenico (componenti, effetti, precauzioni), le raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare”; l’art. 13 comma 11 recita: “le informazioni e raccomandazioni fornite alla popolazione fanno parte integrante del provvedimento di deroga”; l’articolo 162 del D.lgs. 152/2006 recita: “Il gestore del servizio idrico integrato assicura l'informazione agli utenti, promuove iniziative per la diffusione della cultura dell'acqua e garantisce l'accesso dei cittadini alle informazioni inerenti ai servizi gestiti nell'ambito territoriale ottimale di propria competenza, alle tecnologie impiegate, al funzionamento degli impianti, alla quantità e qualità delle acque fornite e trattate.
Quante verifiche dovrebbe fare (dell'arsenico, del fluoro e del vanadio) l'anno la Asl nel comune di Pontinia l'anno?
Lo stabilisce il DECRETO LEGISLATIVO 2 febbraio 2001, n. 31. Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. In particolare agli articoli 6, 7 e 8, nonché le tabelle A e B1 dell'allegato II.
Per il comune di Pontinia devono essere 2 l'anno, considerato che vengono serviti 3780 mc /giorno.
La Asl di Latina, erroneamente ne prevede uno l'anno, ma ne ha svolti 2 (http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=707&fs=docazi)
Quando li ha fatti? Il primo dicembre 2010 … Quando si dice la coincidenza … Io la richiesta dei dati li ho inviati per fax il 19 novembre ….. E la Asl dal primo gennaio proprio non aveva avuto tempo … Ma e l'informazione ? La Direttiva europea 98/83/CE, il D.lgs. 31/2001 e il D.lgs. 152/2006, normative quadro che disciplinano il servizio idrico integrato, evidenziano come l’informazione verso i cittadini sulla qualità delle acque sia centrale; Art. 9 comma 6 della DIRETTIVA 98/83/CE recita: “Lo Stato membro che si avvale delle deroghe di cui al presente articolo provvede affinché la popolazione interessata sia tempestivamente informata, secondo le modalità opportune, della deroga applicata e delle condizioni che la disciplinano. Ove occorra, lo Stato membro provvede inoltre a fornire raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare”; l’art. 13 comma 11 recita: “le informazioni e raccomandazioni fornite alla popolazione fanno parte integrante del provvedimento di deroga”; l’articolo 162 del D.lgs. 152/2006 recita: “Il gestore del servizio idrico integrato assicura l'informazione agli utenti, promuove iniziative per la diffusione della cultura dell'acqua e garantisce l'accesso dei cittadini alle informazioni inerenti ai servizi gestiti nell'ambito territoriale ottimale di propria competenza, alle tecnologie impiegate, al funzionamento degli impianti, alla quantità e qualità delle acque fornite e trattate.”. E sull'informazione interviene lo stesso assessore all'ambiente della Regione Lazio che afferma che è “grave non informare la popolazione” (http://www.acquabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=4499). Quando e in quale modo la popolazione è stata informata? Le cose sono 2 o non vivo a Pontinia o nessuna delle persone che ho incontrato è stata informata. Altra coincidenza?
E dire che in caso di deroga concessa per la presenza di valori superiori a quelli massimi stabiliti dal Ministero della sanita', il D.lgs. 31/2001 prevede pure una maggiore frequenza di analisi. Infatti:
Art. 13.
(Deroghe)
1. La regione o provincia autonoma puo' stabilire deroghe ai valori di parametro fissati nell'allegato I, parte B, o fissati ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera b), entro i valori massimi ammissibili stabiliti dal Ministero della sanita' con decreto da adottare di concerto con il Ministero dell'ambiente, purche' nessuna deroga presenti potenziale pericolo per la salute umana e sempreche' l'approvvigionamento di acque destinate al consumo umano conformi ai valori di parametro non possa essere assicurato con nessun altro mezzo congruo.
2. Il valore massimo ammissibile di cui al comma 1 e' fissato su motivata richiesta della regione o provincia autonoma, corredata dalle seguenti informazioni:
a) motivi della richiesta di deroga con indicazione della causa del degrado della risorsa idrica;
b) i parametri interessati, i risultati dei controlli effettuati negli ultimi tre anni, il valore massimo ammissibile proposto e la durata necessaria di deroga;
c) l'area geografica, la quantita' di acqua fornite ogni giorno, la popolazione interessata e gli eventuali effetti sulle industrie alimentari interessate;
d) un opportuno programma di controllo che preveda, se necessario, una maggiore frequenza dei controlli rispetto a quelli minimi previsti;……….continua.
infatti dal sito ufficiale http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=707&fs=docazi abbiamo le seguenti informazioni:
2007 23-mag F migliara 48 Pontinia <3
2009 11-mar F Migliara 48 Pontinia 3
2009 24-giu F Indipendenza Pontinia 4
2008 17-set F Quartaccio Pontinia 6
2009 07-ott F Indipendenza Pontinia <3
2010 01-dic F migliara 48 Pontinia non pervenuto
2010 01-dic F Quartaccio Pontinia non pervenuto
2008 02-dic F Italia Pontinia 6
A parte i dati mancano le informazioni sull'arsenico (componenti, effetti, precauzioni), le raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare”; l’art. 13 comma 11 recita: “le informazioni e raccomandazioni fornite alla popolazione fanno parte integrante del provvedimento di deroga”; l’articolo 162 del D.lgs. 152/2006 recita: “Il gestore del servizio idrico integrato assicura l'informazione agli utenti, promuove iniziative per la diffusione della cultura dell'acqua e garantisce l'accesso dei cittadini alle informazioni inerenti ai servizi gestiti nell'ambito territoriale ottimale di propria competenza, alle tecnologie impiegate, al funzionamento degli impianti, alla quantità e qualità delle acque fornite e trattate.
Quante verifiche dovrebbe fare (dell'arsenico, del fluoro e del vanadio) l'anno la Asl nel comune di Pontinia l'anno?
Lo stabilisce il DECRETO LEGISLATIVO 2 febbraio 2001, n. 31. Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. In particolare agli articoli 6, 7 e 8, nonché le tabelle A e B1 dell'allegato II.
Per il comune di Pontinia devono essere 2 l'anno, considerato che vengono serviti 3780 mc /giorno.
La Asl di Latina, erroneamente ne prevede uno l'anno, ma ne ha svolti 2 (http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=707&fs=docazi)
Quando li ha fatti? Il primo dicembre 2010 … Quando si dice la coincidenza … Io la richiesta dei dati li ho inviati per fax il 19 novembre ….. E la Asl dal primo gennaio proprio non aveva avuto tempo … Ma e l'informazione ? La Direttiva europea 98/83/CE, il D.lgs. 31/2001 e il D.lgs. 152/2006, normative quadro che disciplinano il servizio idrico integrato, evidenziano come l’informazione verso i cittadini sulla qualità delle acque sia centrale; Art. 9 comma 6 della DIRETTIVA 98/83/CE recita: “Lo Stato membro che si avvale delle deroghe di cui al presente articolo provvede affinché la popolazione interessata sia tempestivamente informata, secondo le modalità opportune, della deroga applicata e delle condizioni che la disciplinano. Ove occorra, lo Stato membro provvede inoltre a fornire raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare”; l’art. 13 comma 11 recita: “le informazioni e raccomandazioni fornite alla popolazione fanno parte integrante del provvedimento di deroga”; l’articolo 162 del D.lgs. 152/2006 recita: “Il gestore del servizio idrico integrato assicura l'informazione agli utenti, promuove iniziative per la diffusione della cultura dell'acqua e garantisce l'accesso dei cittadini alle informazioni inerenti ai servizi gestiti nell'ambito territoriale ottimale di propria competenza, alle tecnologie impiegate, al funzionamento degli impianti, alla quantità e qualità delle acque fornite e trattate.”. E sull'informazione interviene lo stesso assessore all'ambiente della Regione Lazio che afferma che è “grave non informare la popolazione” (http://www.acquabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=4499). Quando e in quale modo la popolazione è stata informata? Le cose sono 2 o non vivo a Pontinia o nessuna delle persone che ho incontrato è stata informata. Altra coincidenza?
E dire che in caso di deroga concessa per la presenza di valori superiori a quelli massimi stabiliti dal Ministero della sanita', il D.lgs. 31/2001 prevede pure una maggiore frequenza di analisi. Infatti:
Art. 13.
(Deroghe)
1. La regione o provincia autonoma puo' stabilire deroghe ai valori di parametro fissati nell'allegato I, parte B, o fissati ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera b), entro i valori massimi ammissibili stabiliti dal Ministero della sanita' con decreto da adottare di concerto con il Ministero dell'ambiente, purche' nessuna deroga presenti potenziale pericolo per la salute umana e sempreche' l'approvvigionamento di acque destinate al consumo umano conformi ai valori di parametro non possa essere assicurato con nessun altro mezzo congruo.
2. Il valore massimo ammissibile di cui al comma 1 e' fissato su motivata richiesta della regione o provincia autonoma, corredata dalle seguenti informazioni:
a) motivi della richiesta di deroga con indicazione della causa del degrado della risorsa idrica;
b) i parametri interessati, i risultati dei controlli effettuati negli ultimi tre anni, il valore massimo ammissibile proposto e la durata necessaria di deroga;
c) l'area geografica, la quantita' di acqua fornite ogni giorno, la popolazione interessata e gli eventuali effetti sulle industrie alimentari interessate;
d) un opportuno programma di controllo che preveda, se necessario, una maggiore frequenza dei controlli rispetto a quelli minimi previsti;……….continua.
lunedì 6 dicembre 2010
è scaduta la VIA della centrale a turbogas?
E' scaduta la VIA (valutazione di impatto ambientale) del progetto incompatibile e contestato della centrale a turbogas ubicato nell'area industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia?
Per effetto del comma 6 art 26 del Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale", i progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale devono essere realizzati entro 5 anni dalla pubblicazione del provvedimento stesso, salvo proroga concessa su istanza del proponente dall’Autorità che ha emanato il provvedimento.
Inoltre una sentenza del Tar Lombardia – la n.859 del 14/08/2008 – di cui alleghiamo copia, rafforza un orientamento ormai consolidato della giurisprudenza secondo cui la norma trova applicazione anche ai pronunciamenti rilasciati prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 152/06, come modificato dal citato D. Lgs. 4/08.
Difatti il decreto di approvazione della VIA è stato emesso il 5 dicembre 2005 dai ministri all'ambiente Matteoli (AN) e dal ministro Buttiglione (Udc).
Aumentano i motivi del contendere?
osservazioni e note critiche sulla VIA della centrale a turbogas. Come richiesto dalla commissione di revisione della VIA-VAS, decreto del 5/12/2005, della centrale a turbogas progettata a Mazzocchio – Pontinia sono state prodotte le note critiche e le osservazioni dal comune di Pontinia con 18 pagine di richiamo a leggi, direttive,
circolari, procedimenti, sentenze, studi, notizie, protocolli, normative, piani attuativi urbanistici ed energetici, dati scientifici e ben 12 allegati.
Il decreto di valutazione di impatto ambientale (VIA) è stato interamente riletto e riesaminato con il risultato di aver rilevato una lunga serie di imprecisioni, errori, notizie non vere, da chi è stato definito “poco informato”.
Si passa dagli errori macroscopici (il parco nazionale del Circeo non è a 15 km ma a 8 da Mazzocchio, così come l’aeroporto di Latina Scalo non è a 15 ma a 25), già noti al dichiarare inesistenti piani regionali oppure al dichiarare la compatibilità con le norme che invece spesso non è dimostrata.
Questo studio frutto del lavoro del tavolo tecnico e del contributo di professionisti (geologo dottor Alessandro Carlomagno, gli avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone, l’ingegner Moschetti, i funzionari dell’ufficio tecnico del comune di Pontinia, grazie anche ai suggerimenti e al contributo fondamentale del Presidente del Parco del Circeo Gaetano Benedetto, degli avvocati De Angelis e Donnarumma, solo per citare alcuni) con l’apporto di cittadini (la rete e il sottoscritto) ha fornito al sindaco dottor Eligio Tombolillo quellinsieme di motivazioni per contrastare il progetto su mandato del consiglio comunale.
Queste motivazioni comprendono
a) riferimento ai siti SIC – ZPS: Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014; Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo; Laghi Gricilli SIC codice IT6040003; Bosco Polverino SIC codice IT604004; Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008; Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
b) vincoli urbanistici e ambientali, con gli errori riferiti a: piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) adottato dall’autorità dei bacini Regionali del Lazio con delibera comitato istituzionale n. 7/2002; piano territoriale paesistico regionale (PTP) del Lazio; piano regolatore territoriale (PRT) di Mazzocchio.
c) vincoli soprintendenza, con gli errori sui siti SIC e ZPS a cui si aggiunge il fiume Ufente.
d) problemi geologici e geotecnica, già evidenziati per la mancata consistenza del terreno per le fondazioni;
e) percorso elettrodotto di circa 10 km, oltre al problema delle fondazioni la richiesta di interramento per ridurre le esposizioni;
f) percorso gasdotto, di cui non sono noti accorgimenti tecnici per evitare incidenti anche rilevanti;
g) situazione sanitaria del comprensorio, con l’alta percentuale di tumori e malattie dell’apparato respiratorio che sarebbe aggravata dalle emissioni della nuova centrale.
h) contemporaneità del progetto della centrale a biomasse.
i) Protocollo finale della conferenza di Kyoto, con la richiesta della riduzione delle emissioni che invece sarebbero aumentate, con il riferimento della recente sentenza della Corte Ue il Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Prima Sezione), 8/9/2009 n. T-303/05. Sospesa l'erogazione da parte della R. Lazio di aiuti pubblici all'AceaElectrabel fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile con una precedente decisione non sia stato restituito dall'Aceaspa;
j) Programmazione regionale e provinciale in materia di energia, il progetto è addirittura non conforme al piano regionale del 2001 preesistente al progetto;
k) Risorse idriche (cambio di progetto, approvvigionamento idrico superato), con la nota specifica della provincia di Latina che dichiara l’insufficienza del progetto.
l) Autorizzazione ai fini antincendio e i noti vincoli del RIR.
m) Il procedimento della VIA che non è conforme alla sentenza del TAR
della Sicilia Catania Sez. I-24 novembre 2008 n. 2241 in merito alla nozione di “comuni interessati”.
Per effetto del comma 6 art 26 del Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale", i progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale devono essere realizzati entro 5 anni dalla pubblicazione del provvedimento stesso, salvo proroga concessa su istanza del proponente dall’Autorità che ha emanato il provvedimento.
Inoltre una sentenza del Tar Lombardia – la n.859 del 14/08/2008 – di cui alleghiamo copia, rafforza un orientamento ormai consolidato della giurisprudenza secondo cui la norma trova applicazione anche ai pronunciamenti rilasciati prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 152/06, come modificato dal citato D. Lgs. 4/08.
Difatti il decreto di approvazione della VIA è stato emesso il 5 dicembre 2005 dai ministri all'ambiente Matteoli (AN) e dal ministro Buttiglione (Udc).
Aumentano i motivi del contendere?
osservazioni e note critiche sulla VIA della centrale a turbogas. Come richiesto dalla commissione di revisione della VIA-VAS, decreto del 5/12/2005, della centrale a turbogas progettata a Mazzocchio – Pontinia sono state prodotte le note critiche e le osservazioni dal comune di Pontinia con 18 pagine di richiamo a leggi, direttive,
circolari, procedimenti, sentenze, studi, notizie, protocolli, normative, piani attuativi urbanistici ed energetici, dati scientifici e ben 12 allegati.
Il decreto di valutazione di impatto ambientale (VIA) è stato interamente riletto e riesaminato con il risultato di aver rilevato una lunga serie di imprecisioni, errori, notizie non vere, da chi è stato definito “poco informato”.
Si passa dagli errori macroscopici (il parco nazionale del Circeo non è a 15 km ma a 8 da Mazzocchio, così come l’aeroporto di Latina Scalo non è a 15 ma a 25), già noti al dichiarare inesistenti piani regionali oppure al dichiarare la compatibilità con le norme che invece spesso non è dimostrata.
Questo studio frutto del lavoro del tavolo tecnico e del contributo di professionisti (geologo dottor Alessandro Carlomagno, gli avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone, l’ingegner Moschetti, i funzionari dell’ufficio tecnico del comune di Pontinia, grazie anche ai suggerimenti e al contributo fondamentale del Presidente del Parco del Circeo Gaetano Benedetto, degli avvocati De Angelis e Donnarumma, solo per citare alcuni) con l’apporto di cittadini (la rete e il sottoscritto) ha fornito al sindaco dottor Eligio Tombolillo quellinsieme di motivazioni per contrastare il progetto su mandato del consiglio comunale.
Queste motivazioni comprendono
a) riferimento ai siti SIC – ZPS: Foresta Demaniale del Circeo SIC codice IT6040014; Intero territorio del Parco Nazionale del Circeo (compresa quindi la Foresta Demaniale del Circeo) ZPS codice IT6040015 ZPS parco Nazionale del Circeo; Laghi Gricilli SIC codice IT6040003; Bosco Polverino SIC codice IT604004; Canali in disuso della bonifica pontina SIC codice IT6040008; Parco naturale dei Monti Aurunci ZPS codice IT6040043.
b) vincoli urbanistici e ambientali, con gli errori riferiti a: piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) adottato dall’autorità dei bacini Regionali del Lazio con delibera comitato istituzionale n. 7/2002; piano territoriale paesistico regionale (PTP) del Lazio; piano regolatore territoriale (PRT) di Mazzocchio.
c) vincoli soprintendenza, con gli errori sui siti SIC e ZPS a cui si aggiunge il fiume Ufente.
d) problemi geologici e geotecnica, già evidenziati per la mancata consistenza del terreno per le fondazioni;
e) percorso elettrodotto di circa 10 km, oltre al problema delle fondazioni la richiesta di interramento per ridurre le esposizioni;
f) percorso gasdotto, di cui non sono noti accorgimenti tecnici per evitare incidenti anche rilevanti;
g) situazione sanitaria del comprensorio, con l’alta percentuale di tumori e malattie dell’apparato respiratorio che sarebbe aggravata dalle emissioni della nuova centrale.
h) contemporaneità del progetto della centrale a biomasse.
i) Protocollo finale della conferenza di Kyoto, con la richiesta della riduzione delle emissioni che invece sarebbero aumentate, con il riferimento della recente sentenza della Corte Ue il Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Prima Sezione), 8/9/2009 n. T-303/05. Sospesa l'erogazione da parte della R. Lazio di aiuti pubblici all'AceaElectrabel fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile con una precedente decisione non sia stato restituito dall'Aceaspa;
j) Programmazione regionale e provinciale in materia di energia, il progetto è addirittura non conforme al piano regionale del 2001 preesistente al progetto;
k) Risorse idriche (cambio di progetto, approvvigionamento idrico superato), con la nota specifica della provincia di Latina che dichiara l’insufficienza del progetto.
l) Autorizzazione ai fini antincendio e i noti vincoli del RIR.
m) Il procedimento della VIA che non è conforme alla sentenza del TAR
della Sicilia Catania Sez. I-24 novembre 2008 n. 2241 in merito alla nozione di “comuni interessati”.
domenica 5 dicembre 2010
in attesa delle telecamere i rifiuti su google maps
sabato 4 dicembre 2010
5 dicembre cinedocuforum Terra Madre
Domenica 5 dicembre cinedocuforum creativo al Teatro Fellini in piazza
Indipendenza a Pontinia alle ore 18.
Esposizione della scultura "un mondo di plastica e carta" a cura del
Cantiere Creativo.
Stiamo inoltre aspettando alcuni promo dei video da proiettare (se il
comune di Pontinia darà l'autorizzazione a continuare ad utilizzare il
Teatro) sulla gestione pubblica dell'acqua (di nuovo alla ribalta
della cronaca per l'arsenico e per le segnalazioni di acque torbide e
maleodoranti che, secondo la stampa di oggi, uscirebbero
dall'acquedotto pubblico in alcune abitazioni di Pontinia) e sulla
quinta mafia in provincia di Latina.
Al termine il dibattito.
Sarà nuovamente presentata la proposta all'assessorato all'ambiente
del comune di Pontinia per una nuova iniziativa di sensibilizzazione
ambientale con la bonifica di un'altra area dopo quella di Fontana di
Muro (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/fontana-di-muro-dopo-la-prima-bonifica.htm,
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/cosa-abbiamo-trovato-fontana-di-muro.html,
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/la-prima-parte-della-bonifica-di.html)
con le rimostranze da parte dell'amministrazione.
Difatti, proprio oggi un quotidiano locale, nella pagina di Pontinia,
titola "Sommersi dalla plastica. Pontinia i canali e i fossi del
centro urbano e della periferia pieni di immondizia. Bottiglie,
lattine, sacchetti e anche un casco da moto galleggiano nell'acqua".
Speriamo che la proposta della bonifica volontaria questa volta trovi
il gradimento dell'amministrazione.
Tornando all'acqua non è ancora arrivata alcuna risposta da parte
degli enti competenti (Arpa a parte che si chiama fuori) sulla
quantità dell'arsenico e sulle relative analisi.
Sul sito del gestore (l'oste dice sempre che il vino è buono?)
scopriamo che va tutto bene. Ma nemmeno in questo caso abbiamo dati
statistici (quante analisi vengono effettuate? quando? dove? vengono
analizzate parte diverse del territorio? viene riportata solo la media
e le quantità di picco? c'è stato uno o più sforamento? quando? per
quanto tempo? quale informazione è stata data in proposito?) nè
tantomeno, come già scritto, c'è nessuna notizie di chi dovrebbe
controllare.
Giorgio Libralato
http://www.wuz.it/articolo-film/2964/terra-madre-ermanno-olmi-cineteca-bologna-berlinale.html
Terra Madre, il nuovo film documentario di Ermanno Olmi
Il corpo obeso del bambino occidentale e lo scheletro di quello
Africano sono il prodotto dello stesso sistema alimentare, entrambi
possono essere evitati.
Politico e Preveggente, così doveva essere il nuovo documentario di
Ermanno Olmi. Sarà riuscito nell’intento?
Il cosiddetto nuovo rinascimento sarà segnato probabilmente da un
ritorno all’amore per la natura, alla riscoperta di quel legame, ormai
quasi perduto, tra l’uomo e la terra. Questo fu il tema del Forum
Mondiale a Torino nel 2006, organizzato dallo Slow Food di Carlo
Petrini, da cui Olmi trae il suo film documentario intitolato proprio
come il Forum : Terra Madre e dove si afferma che: "Saremo la
generazione che riconcilierà il genere umano con la terra." Prodotto
dalla Cineteca di Bologna e ITC Movie, Terra Madre è frutto del lavoro
di due anni, che ha visto impegnate ben sette troupes, composte in
gran parte dagli studenti di Ipotesi Cinema, la non scuola di cinema
fondata da Olmi nel 2001, attiva nella sede della Cineteca di Bologna.
Che meglio del regista dell’Albero degli Zoccoli per mettere in scena
un progetto di sensibilizzazione nei confronti della politica e
dell’economia del cibo, che inevitabilmente si ricollega
all’importanza della tutela e del rispetto per il lavoro della terra?
Oltretutto il lavoro di Olmi non si limita a mettere a fuoco una
realtà nazionale, ma estende la visuale al lavoro di altri popoli. “Al
Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo
nelle nostre campagne, al tempo della mia infanzia”, dichiara Ermanno
Olmi. “I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo.
Sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come
le fisionomie dei paesaggi con i campi arati, le colture, i pascoli.”
Partendo dalle postazioni di osservazione disseminate all’interno del
Forum, Olmi raggiunge i luoghi d’origine di alcuni dei protagonisti
incontrati a Terra Madre. Nel 2008, a Dehradun (regione Uttaranchal,
Nord dell’India) una troupe si occupa delle riprese della raccolta del
riso, nei pressi della Navdanya Farm, la fattoria di Vandana Shiva,
dove sono custoditi i semi del riso tramandati di generazione in
generazione. La realizzazione di queste trasferte non è sempre così
semplice. Alle isole Svalbard (Nord della Novergia), dove una troupe
si era recata per filmare l’inaugurazione della Banca Mondiale dei
Semi, siglata dal presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Barroso,
non è stato concesso di entrare durante la cerimonia. Infatti, le
immagini di quell’evento sono state fornite dal Global Group Diversity
Trust.
Le ultime riprese avvengono a Quarto d’Altino, Comune di Roncade nel
Veneto ad ottobre 2008. Alla presenza di Ermanno Olmi, che ha diretto
le riprese e partecipato al confronto fra Vandana Shiva, Carlo
Petrini, Angelo Vescovi, Aldo Schiavone, Pier Paolo Poggio, Maurizio
Gelati, Marco Rizzone, Ampelio Bucci.
C’è una denuncia importante nel lavoro di Olmi, un attacco al sistema
economico attuale, che implica l’inquinamento dell’ambiente, non tiene
conto delle esigenze dei lavoratori e sfrutta l’opera dei contadini
per guadagnarci : “Oggi quel mondo dei contadini è assediato dalle
grandi imprese il cui scopo è nel profitto. Anche il contadino vuole
guadagnare, ma il suo attaccamento alla terra è anche un atto d’amore
ed è in questo sentimento solidale che si genera il rispetto della
Natura” come egli stesso afferma in un intervista.
Per la storia dell’ ‘uomo’ che ha vissuto per più di quarant’anni in
quello stesso luogo che ha costituito la location di questa parte del
documentario, Olmi si è avvalso di testi tratti dal libro Un uomo
senza desideri di Ignazio Roiter, di fotografie di Fulvio Roiter e di
immagini girate da Ignazio Roiter.
La comune convinzione che l’attaccamento del contadino alla terra è
anche un atto d’amore, sentimento da cui si genera il rispetto per la
Natura, ha visto la stretta collaborazione fra Ermanno Olmi e Franco
Piavoli, cui si devono le riprese del ‘contadino e l’orto’ nella Valle
dell’Adige.
06 febbraio 2009 Di Anna Zizola
Indipendenza a Pontinia alle ore 18.
Esposizione della scultura "un mondo di plastica e carta" a cura del
Cantiere Creativo.
Stiamo inoltre aspettando alcuni promo dei video da proiettare (se il
comune di Pontinia darà l'autorizzazione a continuare ad utilizzare il
Teatro) sulla gestione pubblica dell'acqua (di nuovo alla ribalta
della cronaca per l'arsenico e per le segnalazioni di acque torbide e
maleodoranti che, secondo la stampa di oggi, uscirebbero
dall'acquedotto pubblico in alcune abitazioni di Pontinia) e sulla
quinta mafia in provincia di Latina.
Al termine il dibattito.
Sarà nuovamente presentata la proposta all'assessorato all'ambiente
del comune di Pontinia per una nuova iniziativa di sensibilizzazione
ambientale con la bonifica di un'altra area dopo quella di Fontana di
Muro (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/fontana-di-muro-dopo-la-prima-bonifica.htm,
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/cosa-abbiamo-trovato-fontana-di-muro.html,
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/la-prima-parte-della-bonifica-di.html)
con le rimostranze da parte dell'amministrazione.
Difatti, proprio oggi un quotidiano locale, nella pagina di Pontinia,
titola "Sommersi dalla plastica. Pontinia i canali e i fossi del
centro urbano e della periferia pieni di immondizia. Bottiglie,
lattine, sacchetti e anche un casco da moto galleggiano nell'acqua".
Speriamo che la proposta della bonifica volontaria questa volta trovi
il gradimento dell'amministrazione.
Tornando all'acqua non è ancora arrivata alcuna risposta da parte
degli enti competenti (Arpa a parte che si chiama fuori) sulla
quantità dell'arsenico e sulle relative analisi.
Sul sito del gestore (l'oste dice sempre che il vino è buono?)
scopriamo che va tutto bene. Ma nemmeno in questo caso abbiamo dati
statistici (quante analisi vengono effettuate? quando? dove? vengono
analizzate parte diverse del territorio? viene riportata solo la media
e le quantità di picco? c'è stato uno o più sforamento? quando? per
quanto tempo? quale informazione è stata data in proposito?) nè
tantomeno, come già scritto, c'è nessuna notizie di chi dovrebbe
controllare.
Giorgio Libralato
http://www.wuz.it/articolo-film/2964/terra-madre-ermanno-olmi-cineteca-bologna-berlinale.html
Terra Madre, il nuovo film documentario di Ermanno Olmi
Il corpo obeso del bambino occidentale e lo scheletro di quello
Africano sono il prodotto dello stesso sistema alimentare, entrambi
possono essere evitati.
Politico e Preveggente, così doveva essere il nuovo documentario di
Ermanno Olmi. Sarà riuscito nell’intento?
Il cosiddetto nuovo rinascimento sarà segnato probabilmente da un
ritorno all’amore per la natura, alla riscoperta di quel legame, ormai
quasi perduto, tra l’uomo e la terra. Questo fu il tema del Forum
Mondiale a Torino nel 2006, organizzato dallo Slow Food di Carlo
Petrini, da cui Olmi trae il suo film documentario intitolato proprio
come il Forum : Terra Madre e dove si afferma che: "Saremo la
generazione che riconcilierà il genere umano con la terra." Prodotto
dalla Cineteca di Bologna e ITC Movie, Terra Madre è frutto del lavoro
di due anni, che ha visto impegnate ben sette troupes, composte in
gran parte dagli studenti di Ipotesi Cinema, la non scuola di cinema
fondata da Olmi nel 2001, attiva nella sede della Cineteca di Bologna.
Che meglio del regista dell’Albero degli Zoccoli per mettere in scena
un progetto di sensibilizzazione nei confronti della politica e
dell’economia del cibo, che inevitabilmente si ricollega
all’importanza della tutela e del rispetto per il lavoro della terra?
Oltretutto il lavoro di Olmi non si limita a mettere a fuoco una
realtà nazionale, ma estende la visuale al lavoro di altri popoli. “Al
Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo
nelle nostre campagne, al tempo della mia infanzia”, dichiara Ermanno
Olmi. “I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo.
Sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come
le fisionomie dei paesaggi con i campi arati, le colture, i pascoli.”
Partendo dalle postazioni di osservazione disseminate all’interno del
Forum, Olmi raggiunge i luoghi d’origine di alcuni dei protagonisti
incontrati a Terra Madre. Nel 2008, a Dehradun (regione Uttaranchal,
Nord dell’India) una troupe si occupa delle riprese della raccolta del
riso, nei pressi della Navdanya Farm, la fattoria di Vandana Shiva,
dove sono custoditi i semi del riso tramandati di generazione in
generazione. La realizzazione di queste trasferte non è sempre così
semplice. Alle isole Svalbard (Nord della Novergia), dove una troupe
si era recata per filmare l’inaugurazione della Banca Mondiale dei
Semi, siglata dal presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Barroso,
non è stato concesso di entrare durante la cerimonia. Infatti, le
immagini di quell’evento sono state fornite dal Global Group Diversity
Trust.
Le ultime riprese avvengono a Quarto d’Altino, Comune di Roncade nel
Veneto ad ottobre 2008. Alla presenza di Ermanno Olmi, che ha diretto
le riprese e partecipato al confronto fra Vandana Shiva, Carlo
Petrini, Angelo Vescovi, Aldo Schiavone, Pier Paolo Poggio, Maurizio
Gelati, Marco Rizzone, Ampelio Bucci.
C’è una denuncia importante nel lavoro di Olmi, un attacco al sistema
economico attuale, che implica l’inquinamento dell’ambiente, non tiene
conto delle esigenze dei lavoratori e sfrutta l’opera dei contadini
per guadagnarci : “Oggi quel mondo dei contadini è assediato dalle
grandi imprese il cui scopo è nel profitto. Anche il contadino vuole
guadagnare, ma il suo attaccamento alla terra è anche un atto d’amore
ed è in questo sentimento solidale che si genera il rispetto della
Natura” come egli stesso afferma in un intervista.
Per la storia dell’ ‘uomo’ che ha vissuto per più di quarant’anni in
quello stesso luogo che ha costituito la location di questa parte del
documentario, Olmi si è avvalso di testi tratti dal libro Un uomo
senza desideri di Ignazio Roiter, di fotografie di Fulvio Roiter e di
immagini girate da Ignazio Roiter.
La comune convinzione che l’attaccamento del contadino alla terra è
anche un atto d’amore, sentimento da cui si genera il rispetto per la
Natura, ha visto la stretta collaborazione fra Ermanno Olmi e Franco
Piavoli, cui si devono le riprese del ‘contadino e l’orto’ nella Valle
dell’Adige.
06 febbraio 2009 Di Anna Zizola
chi uccide il clima in Italia?
ROME, Italia — Abbiamo lanciato la classifica dei grandi "inquinatori" dell'anno e il primo classificato è sempre lo stesso: il gigante Enel. Per il quarto anno consecutivo il colosso dell'energia si conferma al primo posto nella lista dei cattivi, seguito da Edison e il Gruppo Saras.
Sono 13 milioni le tonnellate (Mt) di CO2 emesse nel 2009 dalla centrale Enel a carbone "Brindisi sud". A seguire la Centrale Edison di Taranto con 5,9 Mt di CO2 e la raffineria Saras di Sarroch con 5,2 Mt di CO2.
Anche se le cifre rimangono alte, complici la crisi economica e l'effetto degli interventi di efficientamento energetico, la CO2 nel 2009 è calata. Da 538,6 milioni di tonnellate del 2008 siamo passati a quota 502 milioni. Ma non basta.
Rispetto al 1990, infatti, la diminuzione è stata del 3%, meno della metà dell'obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto. Non solo, le emissioni della centrale Enel a carbone "Brindisi sud" registrate nel 2009, hanno superato ampiamente le quote e i limiti di 10,4 Mt di CO2 imposti dalla Direttiva europea sulle emissioni (Emission Trading Scheme).
I dati degli ultimi cinque anni dimostrano una riduzione costante delle emissioni del settore termoelettrico, passate dalle 147 Mt del 2005 alle 122,2 del 2009. Il merito è anche della massiccia diffusione delle fonti rinnovabili, il cui contributo sulla produzione totale di energia elettrica ha oramai superato il 20%. Esiste un ampio margine per aumentare questa quota di energie verdi, ma si continua a puntare sul carbone e, in un futuro più lontano, sul nucleare.
Le centrali a carbone autorizzate o in corso di autorizzazione prevedono un totale di circa 40 nuovi Mt di CO2. Se realizzate, impediranno all'Italia di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2020 e potranno gravare sui contribuenti per centinaia di milioni di euro. In particolare, il piano di investimenti di Enel comporterebbe quasi il raddoppio delle sue emissioni di CO2. Vogliamo veramente che la politica ambientale del maggior gruppo elettrico italiano sia proprio questa?
È il momento giusto per orientare il nostro sistema economico produttivo verso soluzioni innovative, basate sulle fonti rinnovabili e l'efficienza energetica, capaci di generare occupazione sostenibile e durevole, migliorare la qualità dell'ambiente e della vita delle persone.
Nei giorni scorsi il Governo ha presentato una proposta di Decreto legislativo in attuazione della Direttiva rinnovabili. Nonostante alcuni aspetti innovativi, la proposta assesta un colpo mortale allo sviluppo dell'energia eolica e colpisce il comparto fotovoltaico, riducendo il meccanismo degli incentivi in maniera disordinata. Chiediamo al Governo una revisione della proposta, anche alla luce dei dati della nostra classifica.
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/classifica-inquinatori-2009
Sono 13 milioni le tonnellate (Mt) di CO2 emesse nel 2009 dalla centrale Enel a carbone "Brindisi sud". A seguire la Centrale Edison di Taranto con 5,9 Mt di CO2 e la raffineria Saras di Sarroch con 5,2 Mt di CO2.
Anche se le cifre rimangono alte, complici la crisi economica e l'effetto degli interventi di efficientamento energetico, la CO2 nel 2009 è calata. Da 538,6 milioni di tonnellate del 2008 siamo passati a quota 502 milioni. Ma non basta.
Rispetto al 1990, infatti, la diminuzione è stata del 3%, meno della metà dell'obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto. Non solo, le emissioni della centrale Enel a carbone "Brindisi sud" registrate nel 2009, hanno superato ampiamente le quote e i limiti di 10,4 Mt di CO2 imposti dalla Direttiva europea sulle emissioni (Emission Trading Scheme).
I dati degli ultimi cinque anni dimostrano una riduzione costante delle emissioni del settore termoelettrico, passate dalle 147 Mt del 2005 alle 122,2 del 2009. Il merito è anche della massiccia diffusione delle fonti rinnovabili, il cui contributo sulla produzione totale di energia elettrica ha oramai superato il 20%. Esiste un ampio margine per aumentare questa quota di energie verdi, ma si continua a puntare sul carbone e, in un futuro più lontano, sul nucleare.
Le centrali a carbone autorizzate o in corso di autorizzazione prevedono un totale di circa 40 nuovi Mt di CO2. Se realizzate, impediranno all'Italia di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2020 e potranno gravare sui contribuenti per centinaia di milioni di euro. In particolare, il piano di investimenti di Enel comporterebbe quasi il raddoppio delle sue emissioni di CO2. Vogliamo veramente che la politica ambientale del maggior gruppo elettrico italiano sia proprio questa?
È il momento giusto per orientare il nostro sistema economico produttivo verso soluzioni innovative, basate sulle fonti rinnovabili e l'efficienza energetica, capaci di generare occupazione sostenibile e durevole, migliorare la qualità dell'ambiente e della vita delle persone.
Nei giorni scorsi il Governo ha presentato una proposta di Decreto legislativo in attuazione della Direttiva rinnovabili. Nonostante alcuni aspetti innovativi, la proposta assesta un colpo mortale allo sviluppo dell'energia eolica e colpisce il comparto fotovoltaico, riducendo il meccanismo degli incentivi in maniera disordinata. Chiediamo al Governo una revisione della proposta, anche alla luce dei dati della nostra classifica.
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/classifica-inquinatori-2009
venerdì 3 dicembre 2010
costituente ecologista: il sogno diventa realtà
COSTITUENTE ECOLOGISTA. IL SOGNO DIVENTA REALTÀ
Sulla falsariga di “Europe écologie - Les Verts” in Francia, anche in Italia va avanti il progetto di un nuovo soggetto politico. Trasversale, moderno e senza steccati ideologici.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, poco più di un anno fa all’inizio di ottobre 2009, Mario Tozzi, Giobbe Covatta, Marco Roveda ed il sottoscritto firmarono un “Appello all’Italia e agli Ecologisti”, poco prima dell’Assemblea Nazionale dei Verdi di Fiuggi che avrebbe dovuto portare alla scomparsa nel nostro paese dell’unica forza ecologista in politica. Nell’appello, volevamo «dare il nostro contributo affinché in Italia nasca un forte e credibile movimento ecologista, un non partito, una rete ecologista territoriale e tematica, libera, diversa e aperta che sappia, trasversalmente e senza confini ideologici, parlare a tutti i cittadini italiani».
Adesso a poco più di una settimana dall’entusiasmante appuntamento di Roma “The Green Way”, che ha visto rilanciare l’idea di una Costituente Ecologista sul modello di quanto accaduto con Europe Ecologie in Francia, e alla vigilia del primo appuntamento a Firenze dell’Appello “Il Sogno” lanciato da Michele Dotti (www.abbiamounsogno.it), è possibile effettuare qualche riflessione sul crescente processo che in molti stiamo contribuendo a realizzare. Pochi giorni fa in Francia si è realizzato definitivamente il processo politico di “Europe Ecologie – Les Verts”, ma esistono anche altre simili esperienze internazionali con prospettive di consenso a due cifre percentuali: in Belgio, Germania, Ungheria o nella lontana Colombia, quest’ultima realtà testimoniata giovedì scorso al Teatro Eliseo dalla visionaria personalità di Antanas Mockus, gli ultimi appuntamenti elettorali hanno portato ad un vasto supporto popolare a progetti ecologisti che – elettoralmente – sembravano asfittici.
La forza del progetto ecologista non è rappresentato però da “mode” correnti, pure importanti nel determinare onde sociali e politiche di grande rilevanza. Essa è nelle cose, nel momento storico, nella crisi delle ideologie tradizionali del Novecento che palesemente non sono in grado, neanche se pesantemente riformate, di rappresentare, comprendere e poi indirizzare i processi sociali, economici ed ambientali – tutti strettamente correlati – del nuovo secolo, nel quale tra poche settimane saremo entrati già da un decennio, senza quasi accorgercene. Non basta, come fa Fli con un segnale comunque molto interessante per un partito della arretrata destra italiana, inserire l’ambiente nelle proprie dieci priorità; non è sufficiente avere una corrente molto minoritaria di ecologisti al proprio interno e sbandierare la green economy, senza ripensare l’intero approccio all’economia della crescita, come fa il Pd; e non è neanche adeguato, sebbene meriti attenzione, inserire l’ecologia nel proprio nome come fa Sel, in un quadro di un approccio politico focalizzato sull’idea di “sinistra” nel quale l’ecologismo è ancora “una parte” di una struttura sostanzialmente, almeno dal punto di vista ideologico, post-comunista.
L’approccio ecologista ha invece una grande freschezza nell’affrontare frontalmente le vere questioni del nostro tempo: il mutamento del clima, i grandi cambiamenti globali nell’utilizzo delle risorse, la povertà e la fame, la crisi dell’estinzione; e più localmente la gestione del territorio e il consumo di suolo, il dissesto idrogeologico, il ciclo della materia, la riprogettazione del sistema industriale in senso sostenibile, la rivalutazione dei metodi di stima dell’economia, lo sviluppo dell’occupazione verde, la qualità della vita nelle città, la libertà di muoversi in modo compatibile con l’ambiente. In una sintesi: la qualità della vita di tutti, ovunque.
Dopo ormai quasi quarant’anni di elaborazioni e di esperienze sul campo nella società con l’associazionismo ambientalista e sociale, e in politica con il movimento dei Verdi, credo che l’ecologismo anche in Italia sia maturo per un salto di qualità, nonostante il fuoco di fila mediatico degli ultimi anni contro “l’ambientalismo del no” che tanti danni ha fatto, insieme a qualche errore, alla propria capacità di esprimere consenso popolare. Interessante come indicatore di una maggiore sensibilità è il progetto grillino, molto centrato sulla questione del ripensare la società da un punto di vista della sostenibilità e dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della comunicazione digitale. Al momento il suo limite – ma anche evidentemente la sua forza, soprattutto nel comunicare ai giovani – è la dipendenza dalla leadership, problema peraltro condiviso da Sel. Un valore molto forte che vedo nella Costituente Ecologista, e che all’evento di Roma è parso palese, è invece la solidità del gruppo che va costituendosi e coagulandosi su questa idea programmatica.
Intorno all’Appello “Io Cambio” si sono radunati tra gli altri scienziati e divulgatori come Mario Tozzi e Luca Mercalli, presidenti o vicepresidenti di associazioni ambientaliste ed animaliste come Stefano Leoni, Guido Pollice, Nicola Caracciolo, Gianluca Felicetti, Walter Caporale e il sottoscritto, di associazioni sociali e produttive come Andrea Masullo di Greenaccord e Paolo Carnemolla di Federbio, economisti come Loretta Napoleoni, Guido Viale e Lupo Rattazzi, amministratori locali virtuosi come Domenico Finiguerra, Marco Boschini. Ed ovviamente i Verdi, con Angelo Bonelli che ha dimostrato di avere le idee chiare ma anche una grande apertura a costruire dialogando in modo ampio nella politica e nella società. Molti di loro stanno assumendo un ruolo attivo nel processo della Costituente Ecologista. A Roma, il 18 novembre, si è sentito che qualcosa sta succedendo, e penso che l’abbiano sentito forte e chiaro sia Dany Cohn Bendit che i rappresentanti dei Verdi Europei, Monica Frassoni e Philippe Lamberts.
Chi sembra sordo e cieco e vuole non accorgersi di questa importante novità che sta nascendo nel panorama politico italiano è il mondo dell’informazione televisiva e stampata. A parte questo giornale e Il Manifesto quasi nessun commento alla presenza dei leader internazionali del movimento ecologista nel nostro paese è stato pubblicato, neanche dai giornali “di sinistra”. In televisione si è potuto avere la notizia solo dal Tg3 e da qualche altro fugace passaggio.
L’unico baluardo di informazione è stata Radio Radicale, che con la sua web TV ha testimoniato approfonditamente l’importante giornata: e non a caso il “grande vecchio” Marco Pannella, presente insieme a Mario Staderini, ha raccontato all’evento di Roma la vicinanza ideale dei Radicali al movimento ecologista, fin dai primordi, tanto che il simbolo dei Verdi fu da lui donato all’epoca della loro nascita. Ed anche oggi, nonostante le differenze sugli Ogm o sull’acqua pubblica, a mio parere è possibile che la nascente Costituente Ecologista guardi al mondo radicale come ad uno dei compagni di viaggio, come proposto da Daniel Cohn Bendit. E tra gli altri possibili forse anche parti dell’Italia dei Valori, per la quale si è visto in sala Leoluca Orlando, ma anche interessante l’attenzione dimostrata da Luigi de Magistris.
Ma la novità della Costituente non è tanto di saper parlare all’interno del sistema politico esistente, ma di coinvolgere realtà, movimenti, soggetti, associazioni della società civile, molti dei quali stanno radunandosi attorno all’appello del “Sogno”. L’incontro che sta per aprirsi darà il segno della possibilità di creare una strada comune, che sarebbe oltremodo necessaria, tra tutti coloro che condividono una visione ecologista, democratica e civica per rinnovare dal basso la politica italiana. Se la Costituente Ecologista proseguirà in questo modo, sono certo che in primavera alla scena italiana si potrà affacciare un nuovo soggetto, che porterà una ventata di speranza a tutti coloro che oggi non riescono neanche più ad andare a votare a causa del deludente quadro politico del nostro paese.
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2631
Sulla falsariga di “Europe écologie - Les Verts” in Francia, anche in Italia va avanti il progetto di un nuovo soggetto politico. Trasversale, moderno e senza steccati ideologici.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, poco più di un anno fa all’inizio di ottobre 2009, Mario Tozzi, Giobbe Covatta, Marco Roveda ed il sottoscritto firmarono un “Appello all’Italia e agli Ecologisti”, poco prima dell’Assemblea Nazionale dei Verdi di Fiuggi che avrebbe dovuto portare alla scomparsa nel nostro paese dell’unica forza ecologista in politica. Nell’appello, volevamo «dare il nostro contributo affinché in Italia nasca un forte e credibile movimento ecologista, un non partito, una rete ecologista territoriale e tematica, libera, diversa e aperta che sappia, trasversalmente e senza confini ideologici, parlare a tutti i cittadini italiani».
Adesso a poco più di una settimana dall’entusiasmante appuntamento di Roma “The Green Way”, che ha visto rilanciare l’idea di una Costituente Ecologista sul modello di quanto accaduto con Europe Ecologie in Francia, e alla vigilia del primo appuntamento a Firenze dell’Appello “Il Sogno” lanciato da Michele Dotti (www.abbiamounsogno.it), è possibile effettuare qualche riflessione sul crescente processo che in molti stiamo contribuendo a realizzare. Pochi giorni fa in Francia si è realizzato definitivamente il processo politico di “Europe Ecologie – Les Verts”, ma esistono anche altre simili esperienze internazionali con prospettive di consenso a due cifre percentuali: in Belgio, Germania, Ungheria o nella lontana Colombia, quest’ultima realtà testimoniata giovedì scorso al Teatro Eliseo dalla visionaria personalità di Antanas Mockus, gli ultimi appuntamenti elettorali hanno portato ad un vasto supporto popolare a progetti ecologisti che – elettoralmente – sembravano asfittici.
La forza del progetto ecologista non è rappresentato però da “mode” correnti, pure importanti nel determinare onde sociali e politiche di grande rilevanza. Essa è nelle cose, nel momento storico, nella crisi delle ideologie tradizionali del Novecento che palesemente non sono in grado, neanche se pesantemente riformate, di rappresentare, comprendere e poi indirizzare i processi sociali, economici ed ambientali – tutti strettamente correlati – del nuovo secolo, nel quale tra poche settimane saremo entrati già da un decennio, senza quasi accorgercene. Non basta, come fa Fli con un segnale comunque molto interessante per un partito della arretrata destra italiana, inserire l’ambiente nelle proprie dieci priorità; non è sufficiente avere una corrente molto minoritaria di ecologisti al proprio interno e sbandierare la green economy, senza ripensare l’intero approccio all’economia della crescita, come fa il Pd; e non è neanche adeguato, sebbene meriti attenzione, inserire l’ecologia nel proprio nome come fa Sel, in un quadro di un approccio politico focalizzato sull’idea di “sinistra” nel quale l’ecologismo è ancora “una parte” di una struttura sostanzialmente, almeno dal punto di vista ideologico, post-comunista.
L’approccio ecologista ha invece una grande freschezza nell’affrontare frontalmente le vere questioni del nostro tempo: il mutamento del clima, i grandi cambiamenti globali nell’utilizzo delle risorse, la povertà e la fame, la crisi dell’estinzione; e più localmente la gestione del territorio e il consumo di suolo, il dissesto idrogeologico, il ciclo della materia, la riprogettazione del sistema industriale in senso sostenibile, la rivalutazione dei metodi di stima dell’economia, lo sviluppo dell’occupazione verde, la qualità della vita nelle città, la libertà di muoversi in modo compatibile con l’ambiente. In una sintesi: la qualità della vita di tutti, ovunque.
Dopo ormai quasi quarant’anni di elaborazioni e di esperienze sul campo nella società con l’associazionismo ambientalista e sociale, e in politica con il movimento dei Verdi, credo che l’ecologismo anche in Italia sia maturo per un salto di qualità, nonostante il fuoco di fila mediatico degli ultimi anni contro “l’ambientalismo del no” che tanti danni ha fatto, insieme a qualche errore, alla propria capacità di esprimere consenso popolare. Interessante come indicatore di una maggiore sensibilità è il progetto grillino, molto centrato sulla questione del ripensare la società da un punto di vista della sostenibilità e dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della comunicazione digitale. Al momento il suo limite – ma anche evidentemente la sua forza, soprattutto nel comunicare ai giovani – è la dipendenza dalla leadership, problema peraltro condiviso da Sel. Un valore molto forte che vedo nella Costituente Ecologista, e che all’evento di Roma è parso palese, è invece la solidità del gruppo che va costituendosi e coagulandosi su questa idea programmatica.
Intorno all’Appello “Io Cambio” si sono radunati tra gli altri scienziati e divulgatori come Mario Tozzi e Luca Mercalli, presidenti o vicepresidenti di associazioni ambientaliste ed animaliste come Stefano Leoni, Guido Pollice, Nicola Caracciolo, Gianluca Felicetti, Walter Caporale e il sottoscritto, di associazioni sociali e produttive come Andrea Masullo di Greenaccord e Paolo Carnemolla di Federbio, economisti come Loretta Napoleoni, Guido Viale e Lupo Rattazzi, amministratori locali virtuosi come Domenico Finiguerra, Marco Boschini. Ed ovviamente i Verdi, con Angelo Bonelli che ha dimostrato di avere le idee chiare ma anche una grande apertura a costruire dialogando in modo ampio nella politica e nella società. Molti di loro stanno assumendo un ruolo attivo nel processo della Costituente Ecologista. A Roma, il 18 novembre, si è sentito che qualcosa sta succedendo, e penso che l’abbiano sentito forte e chiaro sia Dany Cohn Bendit che i rappresentanti dei Verdi Europei, Monica Frassoni e Philippe Lamberts.
Chi sembra sordo e cieco e vuole non accorgersi di questa importante novità che sta nascendo nel panorama politico italiano è il mondo dell’informazione televisiva e stampata. A parte questo giornale e Il Manifesto quasi nessun commento alla presenza dei leader internazionali del movimento ecologista nel nostro paese è stato pubblicato, neanche dai giornali “di sinistra”. In televisione si è potuto avere la notizia solo dal Tg3 e da qualche altro fugace passaggio.
L’unico baluardo di informazione è stata Radio Radicale, che con la sua web TV ha testimoniato approfonditamente l’importante giornata: e non a caso il “grande vecchio” Marco Pannella, presente insieme a Mario Staderini, ha raccontato all’evento di Roma la vicinanza ideale dei Radicali al movimento ecologista, fin dai primordi, tanto che il simbolo dei Verdi fu da lui donato all’epoca della loro nascita. Ed anche oggi, nonostante le differenze sugli Ogm o sull’acqua pubblica, a mio parere è possibile che la nascente Costituente Ecologista guardi al mondo radicale come ad uno dei compagni di viaggio, come proposto da Daniel Cohn Bendit. E tra gli altri possibili forse anche parti dell’Italia dei Valori, per la quale si è visto in sala Leoluca Orlando, ma anche interessante l’attenzione dimostrata da Luigi de Magistris.
Ma la novità della Costituente non è tanto di saper parlare all’interno del sistema politico esistente, ma di coinvolgere realtà, movimenti, soggetti, associazioni della società civile, molti dei quali stanno radunandosi attorno all’appello del “Sogno”. L’incontro che sta per aprirsi darà il segno della possibilità di creare una strada comune, che sarebbe oltremodo necessaria, tra tutti coloro che condividono una visione ecologista, democratica e civica per rinnovare dal basso la politica italiana. Se la Costituente Ecologista proseguirà in questo modo, sono certo che in primavera alla scena italiana si potrà affacciare un nuovo soggetto, che porterà una ventata di speranza a tutti coloro che oggi non riescono neanche più ad andare a votare a causa del deludente quadro politico del nostro paese.
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2631
mercoledì 1 dicembre 2010
conferenza sul clima a Cancun
Mettere le fondamenta per un accordo globale che però non è più la questione prioritaria. Più modestamente si punta a cinque mini-accordi. E comunque l' obiettivo è in salita. Queste le basi di partenza della 16/a che si è aperta a Cancun, in Messico. Meno show più tecnicismi, quest' anno, rispetto a Copenaghen, dove, al summit del dicembre 2009, le aspettative, caricate anche dalla presenza di oltre 120 capi di Stato e di governo, dal presidente Usa Barack Obama fino al premier cinese Wen Jiabao, furono disattese.
"La lezione più importante che abbiamo avuto da Copenaghen é che non c'é un accordo miracoloso che può risolvere il problema del cambiamento climatico", ha detto il segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima (Unfccc), Christiana Figueres. L'obiettivo di Cancun è quello di "porre le fondamenta" di un'architettura efficace, e di aiutare i più vulnerabili a far fronte all'impatto inevitabile dei cambiamenti climatici, ha ribadito l'esponente Onu.
La tabella di marcia non dovrà riaprire grandi questioni affrontate a Copenaghen e terreno di grande battaglia, come quella sul target di contenere il riscaldamento globale entro i due gradi, ma passare all'azione su alcuni fronti: il quadro di riferimento in materia di adattamento ai cambiamenti climatici; il meccanismo per la cooperazione tecnologica, per la condivisione del know how fra Nord e Sud del Pianeta; un aumento della capacità di gestire il fenomeno (capacity building) tramite le istituzioni; la riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado nei paesi in via di sviluppo.
Uno dei temi chiave per i negoziati sarà quello dei finanziamenti ai paesi poveri, a partire dal fondo "Fast start" dell'Ue del periodo 2010-2012. Su quest'ultimo punto la Ue ha preso impegni per 2,4 miliardi di euro nel 2010. Al momento, ha raggiunto la cifra di 2,2 miliardi di euro, in quanto mancano i 200 milioni promessi dall'Italia. Ma la commissaria Ue al clima, Connie Hedegaard, è fiduciosa: "Per quest'anno c'é ancora una piccola sfida che dobbiamo vincere, ma per l'anno prossimo stiamo già realizzando quanto promesso".
E sempre secondo Hedegaard la conferenza di Cancun "é cruciale" per mantenere la lotta al cambio climatico dentro la cornice multilaterale delle Nazioni Unite. Degli oltre 190 paesi previsti, 132 erano presenti alla cerimonia di apertura della 16ma conferenza Onu sui cambiamenti climatici. A partire dal 7 dicembre, le delegazioni dei negoziatori saranno raggiunte dai ministri dell'Ambiente e/o dell'Energia dei loro paesi, nel tentativo - dopo Copenaghen - di ridare a questi colloqui credibilità rispetto al lungo e complesso processo negoziale lanciato dall'Onu 18 anni fa al fine di far fronte ai cambiamenti climatici.
Dal fronte della scienza arrivano però notizie poco confortanti: secondo uno studio britannico mantenere il riscaldamento globale sotto il livello dei 2 gradi, limite assunto come impegno a Copenaghen, non è più realistico, mentre è molto più probabile che nel giro di qualche decina d' anni si toccherà un aumento di temperature pari a 4 gradi causando gravi danni, soprattutto la migrazione di migliaia di persone costrette a spostarsi per la mancanza di cibo e acqua. Richiamano quindi a recuperare il tempo perduto le associazioni. Greenpeace e Wwf puntano su finanziamenti, accordo foreste e un piano per il taglio delle emissioni.
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Conferenza su clima, a Cancun obiettivo 5 mini-accordi
194 paesi a vertice Onu; ambizioni piu' modeste, no intesa globale
30 novembre, 10:48
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/pro/primopiano/2010/11/29/visualizza_new.html_1676169941.html
Le richieste di Greenpeace
Sono queste le nostre richieste a Cancun:
1. Taglio delle emissioni: i Paesi industrializzati devono impegnarsi a ridurre le proprie emissioni tra il 25 e il 40 per cento entro il 2020 rispetto al 1990, a prescindere dalle future politiche dei Paesi emergenti.
2. Maggiori investimenti: a Cancun chiediamo che venga istituito un Fondo per il Clima gestito dall’Onu da alimentare, per esempio, con una tassa sulle emissioni aree e navali. È necessario un livello di investimenti globale pari a cento miliardi di dollari, per consentire a tutti i Paesi emergenti di raggiungere l’obiettivo comune di riduzione delle emissioni.
3. Un accordo quadro per le foreste e chi le abita: a Cancun dovrebbe essere approvato in via definitiva il sistema REDD (Riduzione delle emissioni dalla deforestazione e degradazione) per contabilizzare e premiare la mancata deforestazione degli ultimi polmoni verdi del Pianeta. Greenpeace non è contraria al sistema REDD, ma chiede trasparenza e rispetto per le popolazioni indigene che abitano le foreste primarie e ne utilizzano le risorse in maniera intelligente e sostenibile. Per questo, deve essere istituito un Fondo Onu a salvaguardia di tali habitat e del loro potenziale climatico.
4. Accordi vincolanti post Kyoto: il Protocollo di Kyoto scadrà nel 2012. Ancora oggi rappresenta l’unico esempio di Accordo vincolante per gran parte delle nazioni del nostro Pianeta. Greenpeace chiede di superare i veti e le ostilità reciproche e di creare le basi affinché, entro il prossimo vertice di Durban nel 2011, si giunga all’approvazione di un nuovo Accordo vincolante.
Non è possibile risolvere la crisi climatica con azioni volontarie, serve un patto con obiettivi certi e vincolanti per le parti firmatarie, unico strumento in grado di spingere le Nazioni verso scelte coraggiose.
Sappiamo che spesso non è il buon senso a guidare le scelte diplomatiche, ma a volte le cose possono cambiare e Cancun può essere un buon modo per iniziare a cambiare sul serio.
tratto da http://www.greenpeace.it/blog/?p=1648
"La lezione più importante che abbiamo avuto da Copenaghen é che non c'é un accordo miracoloso che può risolvere il problema del cambiamento climatico", ha detto il segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima (Unfccc), Christiana Figueres. L'obiettivo di Cancun è quello di "porre le fondamenta" di un'architettura efficace, e di aiutare i più vulnerabili a far fronte all'impatto inevitabile dei cambiamenti climatici, ha ribadito l'esponente Onu.
La tabella di marcia non dovrà riaprire grandi questioni affrontate a Copenaghen e terreno di grande battaglia, come quella sul target di contenere il riscaldamento globale entro i due gradi, ma passare all'azione su alcuni fronti: il quadro di riferimento in materia di adattamento ai cambiamenti climatici; il meccanismo per la cooperazione tecnologica, per la condivisione del know how fra Nord e Sud del Pianeta; un aumento della capacità di gestire il fenomeno (capacity building) tramite le istituzioni; la riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado nei paesi in via di sviluppo.
Uno dei temi chiave per i negoziati sarà quello dei finanziamenti ai paesi poveri, a partire dal fondo "Fast start" dell'Ue del periodo 2010-2012. Su quest'ultimo punto la Ue ha preso impegni per 2,4 miliardi di euro nel 2010. Al momento, ha raggiunto la cifra di 2,2 miliardi di euro, in quanto mancano i 200 milioni promessi dall'Italia. Ma la commissaria Ue al clima, Connie Hedegaard, è fiduciosa: "Per quest'anno c'é ancora una piccola sfida che dobbiamo vincere, ma per l'anno prossimo stiamo già realizzando quanto promesso".
E sempre secondo Hedegaard la conferenza di Cancun "é cruciale" per mantenere la lotta al cambio climatico dentro la cornice multilaterale delle Nazioni Unite. Degli oltre 190 paesi previsti, 132 erano presenti alla cerimonia di apertura della 16ma conferenza Onu sui cambiamenti climatici. A partire dal 7 dicembre, le delegazioni dei negoziatori saranno raggiunte dai ministri dell'Ambiente e/o dell'Energia dei loro paesi, nel tentativo - dopo Copenaghen - di ridare a questi colloqui credibilità rispetto al lungo e complesso processo negoziale lanciato dall'Onu 18 anni fa al fine di far fronte ai cambiamenti climatici.
Dal fronte della scienza arrivano però notizie poco confortanti: secondo uno studio britannico mantenere il riscaldamento globale sotto il livello dei 2 gradi, limite assunto come impegno a Copenaghen, non è più realistico, mentre è molto più probabile che nel giro di qualche decina d' anni si toccherà un aumento di temperature pari a 4 gradi causando gravi danni, soprattutto la migrazione di migliaia di persone costrette a spostarsi per la mancanza di cibo e acqua. Richiamano quindi a recuperare il tempo perduto le associazioni. Greenpeace e Wwf puntano su finanziamenti, accordo foreste e un piano per il taglio delle emissioni.
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Conferenza su clima, a Cancun obiettivo 5 mini-accordi
194 paesi a vertice Onu; ambizioni piu' modeste, no intesa globale
30 novembre, 10:48
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/pro/primopiano/2010/11/29/visualizza_new.html_1676169941.html
Le richieste di Greenpeace
Sono queste le nostre richieste a Cancun:
1. Taglio delle emissioni: i Paesi industrializzati devono impegnarsi a ridurre le proprie emissioni tra il 25 e il 40 per cento entro il 2020 rispetto al 1990, a prescindere dalle future politiche dei Paesi emergenti.
2. Maggiori investimenti: a Cancun chiediamo che venga istituito un Fondo per il Clima gestito dall’Onu da alimentare, per esempio, con una tassa sulle emissioni aree e navali. È necessario un livello di investimenti globale pari a cento miliardi di dollari, per consentire a tutti i Paesi emergenti di raggiungere l’obiettivo comune di riduzione delle emissioni.
3. Un accordo quadro per le foreste e chi le abita: a Cancun dovrebbe essere approvato in via definitiva il sistema REDD (Riduzione delle emissioni dalla deforestazione e degradazione) per contabilizzare e premiare la mancata deforestazione degli ultimi polmoni verdi del Pianeta. Greenpeace non è contraria al sistema REDD, ma chiede trasparenza e rispetto per le popolazioni indigene che abitano le foreste primarie e ne utilizzano le risorse in maniera intelligente e sostenibile. Per questo, deve essere istituito un Fondo Onu a salvaguardia di tali habitat e del loro potenziale climatico.
4. Accordi vincolanti post Kyoto: il Protocollo di Kyoto scadrà nel 2012. Ancora oggi rappresenta l’unico esempio di Accordo vincolante per gran parte delle nazioni del nostro Pianeta. Greenpeace chiede di superare i veti e le ostilità reciproche e di creare le basi affinché, entro il prossimo vertice di Durban nel 2011, si giunga all’approvazione di un nuovo Accordo vincolante.
Non è possibile risolvere la crisi climatica con azioni volontarie, serve un patto con obiettivi certi e vincolanti per le parti firmatarie, unico strumento in grado di spingere le Nazioni verso scelte coraggiose.
Sappiamo che spesso non è il buon senso a guidare le scelte diplomatiche, ma a volte le cose possono cambiare e Cancun può essere un buon modo per iniziare a cambiare sul serio.
tratto da http://www.greenpeace.it/blog/?p=1648
domenica 28 novembre 2010
la truffa dei certificati verdi, stasera a Report
In materia di energia diverse inchieste hanno smascherato le numerose truffe, imbrogli, danni alla salute, mancanza di informazione o informazione truffa.
Questa sera dopo la puntata di domenica scorsa sulla Finmeccanica (che poi ha originato inchieste e scandalo su tutti i giornali) c'è quella di stasera sui Rai3 di “Report” che vi invito a seguire sui falsi certificati verdi.
Chi segue quello che scrivo (non solo gli organi di informazione che, tranne qualche eccezione, non ne hanno parlato) ricorderà l'ennesima sanzione UE verso l'Italia, la Regione Lazio e la società proponente la centrale a turbogas a Pontinia, sempre in materia energetica (vedere richiamo alla fine).
I “casi di mala energia” non si contano più, oltre a Chernobyl sono decine ogni anno gli incidenti nucleari nascosti dall'informazione, così come le mistificazioni sui danni e gli effetti.
Come dimostrato anche nel video “rifiuti l'incubo del nucleare” trasmesso al cineforum domenica 14 novembre con quanto succede in Francia dove sono coinvolte le aziende che dovrebbero costruire le centrali nucleari in Italia.
In Italia le truffe e la mancanza di informazione vanno dalle notizie sul nucleare, sugli incidenti e le emissioni (vedere il video sul Garigliano, la Chernobyl italiana), la mancanza dei dati epidemiologici sulla centrale di Sabotino (perché negare la verità? Perché non viene comunicata nemmeno ai medici?).
Si passa poi alle centrali molto di moda in questo periodo, dagli inceneritori con le emissioni di nanoparticelle, diossine, alle turbogas (ancora nanoparticelle), alle biomasse (diossine, benzene, benzo(a)pirene, nanoparticelle) che qualcuno che, a voler essere buoni, propina e propone senza conoscerne gli effetti devastanti.
Sul progetto della turbogas di Pontinia ci sono errori eclatanti in termini geologici, tecnici, di sicurezza (sia verso le popolazioni che verso gli stessi lavoratori), antincendio, per non parlare delle emissioni.
Senza contare tutti gli sbagli evidenziati dal Parco Nazionale del Circeo, dalla Provincia di Latina, dalla Regione Lazio oltre ad un elenco interminabile del comune di Pontinia, tutti mai smentiti.
Per il progetto della centrale a biomasse di Pontinia (a parte tutti gli errori evidenziati con la conseguente bocciatura del progetto) vale l'inchiesta sulle truffa della centrale analoga di Bando d'Argenta (stessi tecnici, stessa società originaria proponente).
Oltre a bruciare rifiuti speciali, tossici e nocivi c'era il taroccamento degli strumenti di controllo.
In questa settimana l'inchiesta della presunta ennesima truffa di un'altra centrale a biomasse, quella della società Scotti.
Richiamo a proposito di Regione Lazio e la società proponente la centrale a turbogas nel comune di Pontinia sono state sanzionate dalla UE.
(Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Prima Sezione), 8/9/2009 n. T-303/05 -
Sospesa l'erogazione da parte della R. Lazio di aiuti pubblici all'AceaElectrabel fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile con una precedente decisione non sia stato restituito dall'Aceaspa. Sebbene l'aiuto di Stato all'investimento, finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra da parte dell'AceaElectrabel (una joint venture creata dalla Acea spa, ex azienda municipalizzata del settore energetico di Roma, e dall'Electrabel SA) per la costruzione di una rete di teleriscaldamento e la costruzione di una nuova centrale, sia legittimo, deve essere confermata la decisione della Commissione del 16 marzo 2005, 2006/598/CE, che ha sospeso il versamento degli aiuti a causa del mancato rimborso di altri aiuti pubblici (esenzioni fiscali e prestiti agevolati) concessi in favore di imprese di servizi pubblici a prevalente capitale pubblico e dunque anche all'Acea e dichiarati illegittimi con una decisione del 5 giugno 2002 ed imponendo il recupero degli importi eventualmente erogati (contro tale decisione l'Acea ha proposto ricorso dinanzi al Tribunale di Primo grado, che si è concluso con una sentenza di rigetto dell'11 giugno 2009), fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile non sia stato restituito dall'Acea spa. ).
Pontinia 28 novembre 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
www.report.rai.it
Ammonterebbe a più di 500 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato italiano operata con il meccanismo dei falsi certificati d'origine che accompagnano dal 2001 l'importazione dell'energia elettrica dall'estero d. ”Noi importiamo energia ed è quasi tutta certificata di garanzia fonte rinnovabile, che invece rinnovabile non è” e’ quanto ha confessato Stefano Saglia, sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo economico a Report
Questa sera dopo la puntata di domenica scorsa sulla Finmeccanica (che poi ha originato inchieste e scandalo su tutti i giornali) c'è quella di stasera sui Rai3 di “Report” che vi invito a seguire sui falsi certificati verdi.
Chi segue quello che scrivo (non solo gli organi di informazione che, tranne qualche eccezione, non ne hanno parlato) ricorderà l'ennesima sanzione UE verso l'Italia, la Regione Lazio e la società proponente la centrale a turbogas a Pontinia, sempre in materia energetica (vedere richiamo alla fine).
I “casi di mala energia” non si contano più, oltre a Chernobyl sono decine ogni anno gli incidenti nucleari nascosti dall'informazione, così come le mistificazioni sui danni e gli effetti.
Come dimostrato anche nel video “rifiuti l'incubo del nucleare” trasmesso al cineforum domenica 14 novembre con quanto succede in Francia dove sono coinvolte le aziende che dovrebbero costruire le centrali nucleari in Italia.
In Italia le truffe e la mancanza di informazione vanno dalle notizie sul nucleare, sugli incidenti e le emissioni (vedere il video sul Garigliano, la Chernobyl italiana), la mancanza dei dati epidemiologici sulla centrale di Sabotino (perché negare la verità? Perché non viene comunicata nemmeno ai medici?).
Si passa poi alle centrali molto di moda in questo periodo, dagli inceneritori con le emissioni di nanoparticelle, diossine, alle turbogas (ancora nanoparticelle), alle biomasse (diossine, benzene, benzo(a)pirene, nanoparticelle) che qualcuno che, a voler essere buoni, propina e propone senza conoscerne gli effetti devastanti.
Sul progetto della turbogas di Pontinia ci sono errori eclatanti in termini geologici, tecnici, di sicurezza (sia verso le popolazioni che verso gli stessi lavoratori), antincendio, per non parlare delle emissioni.
Senza contare tutti gli sbagli evidenziati dal Parco Nazionale del Circeo, dalla Provincia di Latina, dalla Regione Lazio oltre ad un elenco interminabile del comune di Pontinia, tutti mai smentiti.
Per il progetto della centrale a biomasse di Pontinia (a parte tutti gli errori evidenziati con la conseguente bocciatura del progetto) vale l'inchiesta sulle truffa della centrale analoga di Bando d'Argenta (stessi tecnici, stessa società originaria proponente).
Oltre a bruciare rifiuti speciali, tossici e nocivi c'era il taroccamento degli strumenti di controllo.
In questa settimana l'inchiesta della presunta ennesima truffa di un'altra centrale a biomasse, quella della società Scotti.
Richiamo a proposito di Regione Lazio e la società proponente la centrale a turbogas nel comune di Pontinia sono state sanzionate dalla UE.
(Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Prima Sezione), 8/9/2009 n. T-303/05 -
Sospesa l'erogazione da parte della R. Lazio di aiuti pubblici all'AceaElectrabel fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile con una precedente decisione non sia stato restituito dall'Aceaspa. Sebbene l'aiuto di Stato all'investimento, finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra da parte dell'AceaElectrabel (una joint venture creata dalla Acea spa, ex azienda municipalizzata del settore energetico di Roma, e dall'Electrabel SA) per la costruzione di una rete di teleriscaldamento e la costruzione di una nuova centrale, sia legittimo, deve essere confermata la decisione della Commissione del 16 marzo 2005, 2006/598/CE, che ha sospeso il versamento degli aiuti a causa del mancato rimborso di altri aiuti pubblici (esenzioni fiscali e prestiti agevolati) concessi in favore di imprese di servizi pubblici a prevalente capitale pubblico e dunque anche all'Acea e dichiarati illegittimi con una decisione del 5 giugno 2002 ed imponendo il recupero degli importi eventualmente erogati (contro tale decisione l'Acea ha proposto ricorso dinanzi al Tribunale di Primo grado, che si è concluso con una sentenza di rigetto dell'11 giugno 2009), fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile non sia stato restituito dall'Acea spa. ).
Pontinia 28 novembre 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
www.report.rai.it
Ammonterebbe a più di 500 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato italiano operata con il meccanismo dei falsi certificati d'origine che accompagnano dal 2001 l'importazione dell'energia elettrica dall'estero d. ”Noi importiamo energia ed è quasi tutta certificata di garanzia fonte rinnovabile, che invece rinnovabile non è” e’ quanto ha confessato Stefano Saglia, sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo economico a Report