In materia di energia diverse inchieste hanno smascherato le numerose truffe, imbrogli, danni alla salute, mancanza di informazione o informazione truffa.
Questa sera dopo la puntata di domenica scorsa sulla Finmeccanica (che poi ha originato inchieste e scandalo su tutti i giornali) c'è quella di stasera sui Rai3 di “Report” che vi invito a seguire sui falsi certificati verdi.
Chi segue quello che scrivo (non solo gli organi di informazione che, tranne qualche eccezione, non ne hanno parlato) ricorderà l'ennesima sanzione UE verso l'Italia, la Regione Lazio e la società proponente la centrale a turbogas a Pontinia, sempre in materia energetica (vedere richiamo alla fine).
I “casi di mala energia” non si contano più, oltre a Chernobyl sono decine ogni anno gli incidenti nucleari nascosti dall'informazione, così come le mistificazioni sui danni e gli effetti.
Come dimostrato anche nel video “rifiuti l'incubo del nucleare” trasmesso al cineforum domenica 14 novembre con quanto succede in Francia dove sono coinvolte le aziende che dovrebbero costruire le centrali nucleari in Italia.
In Italia le truffe e la mancanza di informazione vanno dalle notizie sul nucleare, sugli incidenti e le emissioni (vedere il video sul Garigliano, la Chernobyl italiana), la mancanza dei dati epidemiologici sulla centrale di Sabotino (perché negare la verità? Perché non viene comunicata nemmeno ai medici?).
Si passa poi alle centrali molto di moda in questo periodo, dagli inceneritori con le emissioni di nanoparticelle, diossine, alle turbogas (ancora nanoparticelle), alle biomasse (diossine, benzene, benzo(a)pirene, nanoparticelle) che qualcuno che, a voler essere buoni, propina e propone senza conoscerne gli effetti devastanti.
Sul progetto della turbogas di Pontinia ci sono errori eclatanti in termini geologici, tecnici, di sicurezza (sia verso le popolazioni che verso gli stessi lavoratori), antincendio, per non parlare delle emissioni.
Senza contare tutti gli sbagli evidenziati dal Parco Nazionale del Circeo, dalla Provincia di Latina, dalla Regione Lazio oltre ad un elenco interminabile del comune di Pontinia, tutti mai smentiti.
Per il progetto della centrale a biomasse di Pontinia (a parte tutti gli errori evidenziati con la conseguente bocciatura del progetto) vale l'inchiesta sulle truffa della centrale analoga di Bando d'Argenta (stessi tecnici, stessa società originaria proponente).
Oltre a bruciare rifiuti speciali, tossici e nocivi c'era il taroccamento degli strumenti di controllo.
In questa settimana l'inchiesta della presunta ennesima truffa di un'altra centrale a biomasse, quella della società Scotti.
Richiamo a proposito di Regione Lazio e la società proponente la centrale a turbogas nel comune di Pontinia sono state sanzionate dalla UE.
(Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Prima Sezione), 8/9/2009 n. T-303/05 -
Sospesa l'erogazione da parte della R. Lazio di aiuti pubblici all'AceaElectrabel fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile con una precedente decisione non sia stato restituito dall'Aceaspa. Sebbene l'aiuto di Stato all'investimento, finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra da parte dell'AceaElectrabel (una joint venture creata dalla Acea spa, ex azienda municipalizzata del settore energetico di Roma, e dall'Electrabel SA) per la costruzione di una rete di teleriscaldamento e la costruzione di una nuova centrale, sia legittimo, deve essere confermata la decisione della Commissione del 16 marzo 2005, 2006/598/CE, che ha sospeso il versamento degli aiuti a causa del mancato rimborso di altri aiuti pubblici (esenzioni fiscali e prestiti agevolati) concessi in favore di imprese di servizi pubblici a prevalente capitale pubblico e dunque anche all'Acea e dichiarati illegittimi con una decisione del 5 giugno 2002 ed imponendo il recupero degli importi eventualmente erogati (contro tale decisione l'Acea ha proposto ricorso dinanzi al Tribunale di Primo grado, che si è concluso con una sentenza di rigetto dell'11 giugno 2009), fino a quando l'Italia non avrà fornito la prova che l'aiuto dichiarato illegittimo ed incompatibile non sia stato restituito dall'Acea spa. ).
Pontinia 28 novembre 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
www.report.rai.it
Ammonterebbe a più di 500 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato italiano operata con il meccanismo dei falsi certificati d'origine che accompagnano dal 2001 l'importazione dell'energia elettrica dall'estero d. ”Noi importiamo energia ed è quasi tutta certificata di garanzia fonte rinnovabile, che invece rinnovabile non è” e’ quanto ha confessato Stefano Saglia, sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo economico a Report
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