giovedì 5 gennaio 2017

AU TOSTRADE Tariffe ancora in salita, ma i piani finanziari sono oscuri. Nessun legame diretto tra soldi spesi dai gestori e i rincari. In Piemonte e Lombardia i maggiori salassi

Il casello dalle uova d’oro :
gli investimenti calano,
corrono soltanto i pedaggi
Infrastrutture private all’it a l i a n a
Conti fuori controllo per la Brebemi,
strada costata il doppio del previsto
e finita soltanto grazie a garanzie
statali e benefici fiscali
L’autore
GIORGIO
RAGAZZI
è stato
economista al
Fondo
Monetario
Internazionale
e direttore
esecutivo alla
Banca
mondiale. Ha
insegnato,
all’U n i ve rs i t à
di Bergamo e
alla Luiss. È
autore del
libro sulle
lobby dei
concess ionari
“I signori delle
autostra de”
(Il Mulino
2008)
l765
milioni
investiti dalle
concessionarie
nel 2015, di cui
solo 400 nelle
strutture, a
fronte di 5,5
miliardi di
introiti dai
pedaggi
l1,1
milioni è per
Banca d’Italia
il rendimento
medio annuo
di un km di
autostrada,
850 mila euro
sono per i
concessionari
l35
euro
l’aumento di
spesa annua
per famiglia
a seguito dei
nuovi rincari,
secondo
i calcoli del
Codacons
l2,4
miliardi
il costo della
Brebemi (foto
a destra) tra
lavori di
costruzione e
interessi delle
banche.
Ma il traffico
è meno della
metà delle
attese
l20
anni
per i lavori
della terza
corsia della
Milano
Torino, non
ancora
terminati.
I pedaggi nel
frattempo
sono andati
alle stelle
A» GIORGIO RAGAZZI
nche quest’anno è arrivato
puntuale, dal primo gennaio,
l’aumento delle tariffe autostradali:
in media lo 0,77%.
Meno che negli anni precedenti,
anche se ben più
d e ll ’inflazione. Ma si tratta
solo di un acconto: altri aumenti
verranno poi in corso
d’anno, senza che ne sia dato
rilievo, man mano che il ministero
approverà i piani finanziari
delle molte concessionarie
che non hanno avuto
alcun aumento il primo gennaio.
Non saranno aumenti irrilevanti,
almeno per quanto
si può desumere dai soliti lamenti
di Fabrizio Palenzona,
presidente dell’a s so c i az i on e
dei concessionari. Non sappiamo
dunque quale sarà davvero,
alla fine, l’i nc r e m en t o
complessivo. Forse si spalmano
gli aumenti nel tempo anche
per contenere l’i r r i t a z i one
degli utenti.
È difficile dire quanto questi
aumenti siano giustificati
vista la confusione che regna
nel settore, con sei o sette diversi
regimi tariffari (lasciati
alla scelta delle concessionarie),
singole convenzioni variate
nel tempo e piani finanziari
comunque secretati: solo
i funzionari del ministero
sono in grado di sapere e possiamo
solo sperare che siano
così coraggiosi da resistere
alle pressioni di lobby tanto
potenti.
LA SOCIETÀ Autostrade (controllata
da Atlantia) ha avuto
un incremento dello 0,64%

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