giovedì 5 gennaio 2017

Energia, la grande guerra elettrica che paghiamo noi in bolletta IL CONTO Dal primo gennaio sono scattati i rincari. Dietro c’è la strategia del governo di sostenere le imprese ma anche la maxi-speculazione sui prezzi di gruppi come Enel e Sorgenia

I furbetti delle centrali
Per gonfiare i profitti il trucco
è semplice: ridurre l’offe rta
programmata e aumentare
le forniture dell’ultimo minuto
l1, 2
miliardi
I contributi
alle imprese
energivo re
che il ministro
Calenda ha
sbloccato
dopo tre anni
di scontro con
l’Ue. Sono
pagati dalle
bollette
I numeri
+ 0,9 %
L’aumento su
base
trimestrale
della bolletta
elettrica per
l’utente
medio nei
primi tre mesi
del 2017
rispetto
all’ultimo
trimestre
2016
+4 ,7%
Di quanto
aumenta la
bolletta del
gas nello
stesso
periodo
928
I milioni di
euro di
margine
aggiuntivo
che sette
grandi gruppi
di produttori
sono riusciti
ad assicurarsi
speculando
sulle forniture
STEFANO FELTRI I l comunicato dell’Au tori tà
per l’energia parla di “leggero
incremento per l’elettricità”e
di un “più marcato aggiustamento”
per quella del
gas: +0,9 per cento e +4,7
per cento rispettivamente
nel primo trimestre
2017 rispetto all’u ltimo
del 2016, per l’utente
medio. Un messaggio
rassicurante
che nasconde però una
guerra elettrica in corso
da mesi che ha come immediato
esito un aumento
delle bollette per le famiglie
e le piccole imprese.
Una guerra che vede al
centro il ministro dello
Sviluppo Carlo Calenda e
intorno le grandi imprese,
alla disperata ricerca di riduzione
di costi, e i produttori
che diventano più voraci
quando il costo della materia
prima si abbassa e i margini
potenziali crescono.
CALENDA è molto attivo sull’energia:
nei prossimi mesi vuole
anche riscrivere la Strategia
energetica nazionale (Sen)
che risale ai tempi di Corrado
Passera ministro, 2013.
Anche se nel pubblico ci sarebbero
già strutture in grado
di elaborare la Sen, come la società
Ricerche di Sistema del
gruppo Gse (il gestore del servizio
elettrico, in mano allo
Stato), Calenda ha scelto di
coinvolgere la società di consulenza
Boston Consulting
Group. Scelta che ha suscitato
parecchi malumori, sia perché
da quell’azienda arriva Francesco
Cuccia, capo della segreteria
tecnica del ministro, sia
perché il conto della consulenza
è a carico di Snam e Terna,
due società le cui prospettive
dipendono in gran parte proprio
dalla Sen.
Nella nuova strategia confluiranno
gli approcci che Calenda
ha applicato in questi
mesi. Tra i successi che il ministro
vanta c’è quello di aver risolto un contenzioso con l’Unione
europea che bloccava da
tre anni gli incentivi pubblici
alle imprese energivore (quelle
che consumano 2.400 MWh
o che hanno un rapporto tra
costo effettivo dell’energia elettrica
e fatturato di almeno il
3 per cento): 1,2 miliardi accumulatisi
tra 2014 e 2015 che le
imprese non potevano incassare
perché l’Ue li considerava
aiuti di Stato. Ora verranno pagati
e, dal 2017, il governo troverà
un nuovo schema per garantire
quella sovvenzione.
Un’ottima notizia per le grandi
imprese. Molto meno per i
consumatori, visto che quegl

Nessun commento:

Posta un commento