lunedì 5 gennaio 2015

Quelle polveri velenose messe sotto il tappeto: Sottosuolo marcio e corrosivo

di Domenico
Finiguerra
Sottosuolo marcio e corrosivo.” Questa frase
dell’ultimo discorso del Presidente della Repubblica
si potrebbe riferire non solo alla situazione
politica, economica e sociale del nostro
paese, ma anche allo stato di salute dell’ambien -
te in cui viviamo, del suolo che coltiviamo e dei
pozzi da cui beviamo. Dalla Terra dei Fuochi, da
anni considerata come la zona intossicata per
antonomasia, all’enorme vastità dei terreni da
bonificare in Sardegna, 445 mila ettari, 100 mila
in più rispetto alla Campania (non più felix), il
sud Italia è un’enorme buca per rifiuti tossici ed
un grande poligono di tiro a pagamento.
Non si commetta però l’errore di cascare nel
luogo comune che vede nel mezzogiorno l’unica
discarica del Paese!
In Lombardia i siti contaminati sono oltre 800, e
ben 359 si trovano in Provincia di Milano. La
Pianura Padana, tra le più fertili al mondo, è un
gruviera di cave aspiranti discariche per rifiuti.
Paradigmatica la situazione della provincia di
Brescia, che già abbiamo raccontato a proposito
delle Mamme Volanti di Castenedolo e su cui
ritorneremo. Insomma, è l’Italia intera a necessitare
di una grande bonifica, di un “Atto di Salute”.
Nel 1997 con legge dello Stato venivano
istituiti i Siti di Interesse strategico Nazionale
(SIN), ovvero aree gravemente inquinate che lo
Stato stesso riteneva indispensabile bonificare.
La lista dei siti è distribuita lungo tutto lo stivale,
dal Friuli alla Sicilia. Si è sancita l’urgenza di intervenire,
ma purtroppo le priorità e le attenzioni
dei Governi ed i moniti dei Presidenti della
Repubblica sono sempre stati riversati altrove.
Ignorando tra l’altro che risanamento e conversione
ecologica produrrebbero posti di lavoro,
migliorerebbero la qualità della vita e ridurrebbero
i rischi per la salute.
In più di 15 anni, dei 57 siti individuati, ne sono
stati bonificati solo due. Bilancio finale brutale:
la “polvere” di un settantennio di sviluppo industriale,
consumismo ed esercitazioni militari
l’abbiamo messa sotto il tappeto, ed il sottosuolo
del nostro Paese è materialmente “marcio e corrosivo”.
E così, a sua insaputa, Napolitano ha
proprio ragione.
Ma negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative
di cittadinanza attiva e di comitati contro
l’inquinamento. Ci sono state decine di manifestazioni
come #fiumeinpiena e #stopbiocidio
che hanno visto la partecipazione di centinaia di
migliaia di persone. L’indignazione e la coscienza
di essere privati del diritto alla vita in un ambiente
salubre sta crescendo parallelamente alla
prescrizione per i reati ambientali. E crescerà
ancora. Nonostante i vari Gigi D’Alessio.
Anzi, sarà proprio l’ostinazione con cui le istituzioni
e i politici preferiscono spendere soldi
pubblici per negare l'evidenza e coltivare consenso
con concerti e cantanti piuttosto che disintossicare
la terra dove vivono i propri cittadini
ad aumentare le persone come Carmine
Piccolo, il podista contro la discarica Cava Inferno.
Ma di lui parleremo la prossima settimana…

IL FATTO QUOTIDIANO DEL LUNEDÌ LUNEDÌ 5 GENNAIO 2 01 5 17

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