L’anno
prossimo scade il contratto. I dissidi in maggioranza tra Cirilli e
Forza Italia
RETROSCENA
L’EX
ASSESSORE
AVREBBE
PREFERITO
UNA
GARA D’APPALTO
CHE
AFFIDASSE
AI
PRIVATI
LA
RACCOLTA
DI
TONJ ORTOLEVA
Nelle
more della crisi politica
che
ha investito
l’amministrazione
comunale
del
capoluogo, il passo
indietro
dell’assessore all’Am -
biente
Fabrizio Cirilli, che si è
dimesso
e ha lasciato la maggioranza,
è
stato vissuto con un
sospiro
di sollievo da parte di
tanti.
Soprattutto dagli alleati di
Forza
Italia e da molti personaggi
vicini
al sindaco e alle
società
del settore rifiuti, in cui
il
Comune ha interessi. Le ragioni
di
scontro e dissenso sono
diverse
e vanno avanti da anni.
Ma
la più importante è certamente
quella
legata al destino di
Latina
Ambiente, società che
gestisce
oggi la raccolta dei
rifiuti
e il cui contratto col Comune
di
Latina scade il 31 dicembre
dell’anno
prossimo. Per
la
legge il Comune non può
rinnovare
quel contratto, ma decidere
se
indire una gara d’ap -
palto
per affidarlo ai privati oppure
se
internalizzare il servizio,
costituendo
una società ad
hoc
a capitale completamente
pubblico.
E proprio sulla strada
da
intraprendere si sarebbe consumato
lo
strappo decisivo tra
Cirilli,
il sindaco e il resto della
maggioranza.
L’ex
assessore all’Amb ien te
spingeva
per una gara d’appalto
Europea
per selezionare un socio
privato
che gestisse la raccolta.
Un
gara da oltre 100 milioni di
euro
su un capitolato praticamente
già
scritto grazie all’ac -
cordo
con il Conai per la raccolta
differenziata
porta a porta. Fino
a
qualche tempo fa, a quanto
sembra,
lo stesso sindaco Di
Giorgi
era schierato su questa
linea.
Poi sarebbero arrivate le
pressioni
contrarie, in particolare
da
Forza Italia. Gli azzurri
sono
fautori della creazione della
municipalizzata,
che non penalizzi
di
fatto il valore acquisito
negli
anni da Latina Ambiente.
Ora,
con Cirilli ai margini, appare
scontato
che la strada sarà
quella
della società pubblica. Latina
Ambiente
potrebbe essere
liquidata
a scadenza contrattuale,
così
come Ecoambiente. I
dipendenti
finirebbero nella
nuova
società, a capitale pubblico
e
interamente gestita dal Comune.
L’ex
assessore Cirilli,
quando
in maggioranza si discuteva
di
ciò, aveva bollato come
«un
costosissimo carrozzone
pubblico»
l’idea, sottolineando
che
in questo modo «la politica
clientelare
potrà sguazzare».
Non
è difficile comprendere il
perché
di questo timore. L’even -
tuale
municipalizzata andrebbe a
gestire
un servizio di raccolta
differenziata
porta a porta da
circa
25 milioni di euro l’anno. E
lo
farebbe con centinaia di dipendenti,
la
gran parte assunti a
tempo
determinato. Al vertice
della
società, poi, un organismo
di
controllo di nomina politica.
Insomma,
proprio quello che andrebbe
evitato
nella gestione dei
servizi
destinati ai cittadini, anche
secondo
le nuove linee indicate
dal
Governo nazionale.
Inoltre,
per fare la gara d’appalto
Europea,
servono almeno sei
mesi,
anche perché l’importo è
considerevole.
Ad oggi nulla è
stato
avviato e con la rimozione
di
Cirilli è chiaro che quella
strada
sarà abbandonata
Ma
c’è un altro aspetto, secondo
l’ex
assessore, che è stato alla
base
della frattura in maggioranza.
Cirilli
era infatti contrario a
consegnare,
di fatto, l’impianto
di
trattamento dei rifiuti al privato,
che
lo realizzerà e gestirà.
Non
ci sarebbe da stupirsi, dunque,
se
la rottura tra l’ex assessore,
il
sindaco e la maggioranza
fosse
da addebitare a questa serie
di
eventi. Non dimentichiamo
poi
che Cirilli si è più volte
schierato,
con dichiarazioni e
lettere,
contro le autorizzazioni
ambientali
per Indeco e Ecoambiente,
chiedendo
con insistenza
alla
Regione Lazio di fermare gli
iter
e di imporre le bonifiche
delle
discariche di Montello.
IL
QUOTIDIANO - Domenica 16 Novembre 2014
Latina
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