mercoledì 19 novembre 2014

caos rifiuti e incapacità amministrativa? Una spa dal futuro in bilico L’idea: sostituire la mista Latina Ambiente con una municipalizzata

L’anno prossimo scade il contratto. I dissidi in maggioranza tra Cirilli e Forza Italia
RETROSCENA
L’EX ASSESSORE
AVREBBE PREFERITO
UNA GARA D’APPALTO
CHE AFFIDASSE
AI PRIVATI
LA RACCOLTA
DI TONJ ORTOLEVA
Nelle more della crisi politica
che ha investito
l’amministrazione comunale
del capoluogo, il passo
indietro dell’assessore all’Am -
biente Fabrizio Cirilli, che si è
dimesso e ha lasciato la maggioranza,
è stato vissuto con un
sospiro di sollievo da parte di
tanti. Soprattutto dagli alleati di
Forza Italia e da molti personaggi
vicini al sindaco e alle
società del settore rifiuti, in cui
il Comune ha interessi. Le ragioni
di scontro e dissenso sono
diverse e vanno avanti da anni.
Ma la più importante è certamente
quella legata al destino di
Latina Ambiente, società che
gestisce oggi la raccolta dei
rifiuti e il cui contratto col Comune
di Latina scade il 31 dicembre
dell’anno prossimo. Per
la legge il Comune non può
rinnovare quel contratto, ma decidere
se indire una gara d’ap -
palto per affidarlo ai privati oppure
se internalizzare il servizio,
costituendo una società ad
hoc a capitale completamente
pubblico. E proprio sulla strada
da intraprendere si sarebbe consumato
lo strappo decisivo tra
Cirilli, il sindaco e il resto della
maggioranza.
L’ex assessore all’Amb ien te
spingeva per una gara d’appalto
Europea per selezionare un socio
privato che gestisse la raccolta.
Un gara da oltre 100 milioni di
euro su un capitolato praticamente
già scritto grazie all’ac -
cordo con il Conai per la raccolta
differenziata porta a porta. Fino
a qualche tempo fa, a quanto
sembra, lo stesso sindaco Di
Giorgi era schierato su questa
linea. Poi sarebbero arrivate le
pressioni contrarie, in particolare
da Forza Italia. Gli azzurri
sono fautori della creazione della
municipalizzata, che non penalizzi
di fatto il valore acquisito
negli anni da Latina Ambiente.
Ora, con Cirilli ai margini, appare
scontato che la strada sarà
quella della società pubblica. Latina
Ambiente potrebbe essere
liquidata a scadenza contrattuale,
così come Ecoambiente. I
dipendenti finirebbero nella
nuova società, a capitale pubblico
e interamente gestita dal Comune.
L’ex assessore Cirilli,
quando in maggioranza si discuteva
di ciò, aveva bollato come
«un costosissimo carrozzone
pubblico» l’idea, sottolineando
che in questo modo «la politica
clientelare potrà sguazzare».
Non è difficile comprendere il
perché di questo timore. L’even -
tuale municipalizzata andrebbe a
gestire un servizio di raccolta
differenziata porta a porta da
circa 25 milioni di euro l’anno. E
lo farebbe con centinaia di dipendenti,
la gran parte assunti a
tempo determinato. Al vertice
della società, poi, un organismo
di controllo di nomina politica.
Insomma, proprio quello che andrebbe
evitato nella gestione dei
servizi destinati ai cittadini, anche
secondo le nuove linee indicate
dal Governo nazionale.
Inoltre, per fare la gara d’appalto
Europea, servono almeno sei
mesi, anche perché l’importo è
considerevole. Ad oggi nulla è
stato avviato e con la rimozione
di Cirilli è chiaro che quella
strada sarà abbandonata
Ma c’è un altro aspetto, secondo
l’ex assessore, che è stato alla
base della frattura in maggioranza.
Cirilli era infatti contrario a
consegnare, di fatto, l’impianto
di trattamento dei rifiuti al privato,
che lo realizzerà e gestirà.
Non ci sarebbe da stupirsi, dunque,
se la rottura tra l’ex assessore,
il sindaco e la maggioranza
fosse da addebitare a questa serie
di eventi. Non dimentichiamo
poi che Cirilli si è più volte
schierato, con dichiarazioni e
lettere, contro le autorizzazioni
ambientali per Indeco e Ecoambiente,
chiedendo con insistenza
alla Regione Lazio di fermare gli
iter e di imporre le bonifiche
delle discariche di Montello.
IL QUOTIDIANO - Domenica 16 Novembre 2014
Latina 7


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