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Viminale: sì alla spesa in altro comune purché il negozio sia il più vicino alla propria casa
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Viminale: sì alla spesa in altro comune purché il negozio sia il più vicino alla propria casa
Nella circolare ai prefetti diffusa ieri dal Viminale, riferita al dpcm del 22 marzo, viene chiarita un’ulteriore eccezione al divieto di spostamento dal comune in cui ci si trova. Oltre ai movimenti consentiti per comprovate esigenze lavorative, di...
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Viminale: sì alla
spesa in altro comune purché il negozio sia il più vicino alla propria casa
Nella circolare ai prefetti diffusa ieri dal Viminale, riferita al dpcm del
22 marzo, viene chiarita un’ulteriore eccezione al divieto di spostamento dal
comune in cui ci si trova. Oltre ai movimenti consentiti per comprovate
esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute, restano
infatti autorizzati i movimenti “che rivestano carattere di quotidianità o comunque
siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da
percorrere”.
Il ministero dell’Interno cita due esempi. Nel caso in cui il cittadino
vada a fare la spesa in un punto vendita ubicato in un altro comune ma più
vicino o più accessibile alla propria abitazione, e lo spostamento per esigenze
lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella
abituale. Si ricorda inoltre alla popolazione che le restrizioni sociali
introdotte dal dpcm del 22 marzo sono efficaci fino al 3 aprile. Quelle
contenute nel dpcm dell’11 marzo e nell’ordinanza del ministero della Salute,
con scadenza fissata il 25 marzo, sono state prorogate fino al 3 aprile.
· È possibile fare la spesa in un Comune
diverso da quello in cui si abita? Gli spostamenti verso Comuni
diversi da quello in cui si ha la residenza o il domicilio sono vietati. È
possibile spostarsi in altri Comuni solo ed esclusivamente per comprovate
esigenze lavorative o in casi di assoluta urgenza o per motivi di salute.
Laddove quindi il Comune non disponga di punti vendita, o sia necessario
acquistare con urgenza generi di prima necessità non reperibili nel Comune di
residenza o domicilio, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti
limiti, che dovranno essere autocertificati.
· Si può uscire per acquistare beni
diversi da quelli alimentari?Sì, ma solo per acquistare prodotti
rientranti nelle categorie espressamente previste dal Dpcm 11 marzo 2020, la
cui lista è disponibile a questo link (allegato 1 e allegato 2).
· Le edicole sono aperte, ma posso andare
a comprare un giornale o un periodico o rischio una sanzione?L'acquisto
dei quotidiani e dei periodici è ritenuto una “necessità”, quindi anche gli
spostamenti da e per le edicole, che li vendono.
· Cosa significa “comprovate esigenze
lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate
esigenze lavorative”?È sempre possibile uscire per andare al lavoro,
anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o
congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che
si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione
vincolante di cui alla FAQ n. 1 o con ogni altro mezzo di prova, la cui non
veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la
propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la
veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni
in caso di false dichiarazioni.
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