dall'articolo di Alessandra Ziniti La Repubblica La circolare chiarisce ora che, tra questi, "rimangono consentiti i movimenti che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere". Ed ecco due esempi-scuola: "Rientrano in tale casistica - spiega Piantedosi - gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale o gli spostamenti per l'approvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino o accessibile alla propria abitaziond sia ubicato nel territorio di altro Comune".
Resta confermato, naturalmente, che qualsiasi spostamento all'interno dello stesso Comune è consentito sempre e solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.
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