7.5 Le indagini
storiche sui referenti politici (pag. 446-449)
Le indagini del 2013 hanno sviluppato informative della DIGOS risalenti al
1994, che approfondivano il ruolo dell'ex senatore Maurizio Calvi, già
componente e vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul
fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari (X
legislatura: componente dal 13 luglio 1988 al 28 luglio 1988, vicepresidente
dal 28 luglio 1988 al 22 aprile 1992; XI legislatura: componente dal 23
settembre 1992 al 20 maggio 1993, vicepresidente dal 20 maggio 1993 al 24 marzo 1994,
componente dal 24 marzo 1994 al 14 aprile 1994).
L'indagine della DIGOS di Latina inizia dopo la presentazione di una
interrogazione parlamentare dell'onorevole Giulio Maceratini il 17 febbraio
1993 (XI legislatura)[1].
Il 3 febbraio 1994 la DIGOS di Latina invia una informativa d'indagine alla
procura della Repubblica della capitale pontina, all'attenzione del sostituto
procuratore della Repubblica Barbara Callari.
In sintesi gli investigatori accertarono che:
nell'interrogazione era citata la società Pro.Chi., già gestore della
discarica di Borgo Montello; la Digos specifica che la ditta aveva operato
nell'invaso fino al 18 aprile 1990;
l'amministratore unico della società era Andrea Proietto, titolare di varie
attività imprenditoriali;
tra queste vi era la Fideco srl, avente come domicilio fiscale via Augusto
D'Andrea 3, Nettuno (Roma);
l'utenza cellulare della citata società corrispondeva al numero
0337.778465, intestata alla stessa Fideco; questo numero “è stato in uso per un
lungo periodo che va dal periodo preelettorale (elezioni politiche '92) al periodo
postelettorale, presumibilmente dal febbraio '92 al maggio-giugno '92, al
segretario particolare del senatore Calvi, tale Giorgi Piercarlo”; “In tale
periodo da quell'utenza sono partite telefonate a varie agenzie pubblicitarie che hanno
prodotto servizi di campagna elettorale per il Senatore citato”;
le bollette telefoniche dell'utenza cellulare vennero pagate dalla Fideco
di Proietto;
l'utenza fissa 0773.660110 “risulta intestata a tale società FAB srl,
avente come sede la stessa della Fideco e come oggetto attività analoga a
quella della citata Pro.Chi. E che vede come amministratore unico il figlio del
Proietto Andrea e cioè Proietto Stefano, nato a Tunisi il 23 luglio 1961”; “è
opportuno precisare che un'altra utenza telefonica (0773.660258) comunemente
usata come indirizzo telefonico della segreteria politica del senatore Calvi è
un realtà intestata alla FAB srl già citata”; “l'ubicazione di tale impianto
Sip è sito all'interno della segreteria politica del senatore Calvi e cioè in
via Cairoli 13 o 16 (vecchia e nuova numerazione). Tuttora tale utenza viene
utilizzata per lo svolgimento di affari riguardanti l'operato politico del
senatore citato;
l'indirizzo utilizzato come segreteria politica dell'allora vicepresidente
della commissione antimafia era stato acquistato da Andrea Proietto;
l'utenza Enel dell'immobile citato – di proprietà di Andrea Proietto e
utilizzato come sede della segreteria politica del senatore Calvi – era pagata
dalla società Roma Cine TV srl, con sede in via Panama 11, Roma. Da fonti
aperte la società era all'epoca socio di riferimento dell'emittente televisiva
GBR, i cui uffici era situati allo stesso indirizzo di Via Panama 11;
anche l'utenza telefonica 0773.691644 era intestata alla società Roma Cine
TV e attestata in un ufficio all'interno 4, primo piano dell'immobile di
Latina;
Piercarlo Giorgi, segretario del senatore Calvi, aveva utilizzato come
“appendice della segreteria politica del senatore in argomento anche
quell'immobile, attualmente sede dell'emittente televisiva Gbr”; secondo la
DIGOS l'utenza telefonica 0773.691644 era utilizzata per l'attività politica
del senatore Calvi;
Sergio Fraulin, già dipendente della Pro.Chi.[2], e dipendente della citata FAB srl al momento della redazione
dell'informativa della Digos, era stato in passato autista a tempo pieno del
senatore Maurizio Calvi;
il già citato Piercarlo Giorgi, “notoriamente conosciuto a tutti i livelli
come segretario del senatore Calvi”, risultava a sua volta dipendente della
Ecologica Tirrena, avente sede ad Anzio; rappresentante legale della società
era Stefano Proietto, figlio di Andrea Proietto;
l'autovettura Citroen CX Pallas, utilizzata secondo l'interrogazione
dell'onorevole Giulio Maceratini dal senatore Maurizio Calvi e oggetto di un
furto avvenuto a Latina il 11 aprile 1989, era intestata alla citata Ecologica
Tirrena;
in un’intervista rilasciata il 19 febbraio 1993 in risposta
all'interrogazione citata, il senatore Maurizio Calvi sosteneva rispetto
all'automobile Citroen: “Quell'auto non l'ho mai avuta in possesso, mi è stata
prestata in maniera contingente”. Annota la Digos che sull'automobile poi
rubata vi era installato un telefono radiomobile (utenza 0333.719016) intestato
al senatore e che quindi fosse poco credibile la versione del prestito contingente
e momentaneo.
Tra gli atti acquisiti dalla commissione non vi è traccia di successive
indagini o di deleghe specifiche da parte della autorità giudiziaria.
L'informativa della squadra mobile di Latina del gennaio 2013, dopo aver
riassunto quanto era emerso nel corso delle indagini del 1994, evidenzia: “Da
quanto descritto sono emersi univoci elementi informativi circa contiguità, non
meglio specificate, se non per ciò che riguarda rapporti di lavoro di
collaboratori del senatore Calvi (Giorgi e Fraulin) con società riconducibili
alla famiglia Proietto. E’ plausibile ritenere che i predetti collaboratori
fossero remunerati dalle società riconducibili ai Proietto. Altro particolare
che rileva è il fatto che i Proietto nel periodo in cui hanno gestito la
discarica avessero chiesto, ed ottenuto un ampliamento della stessa, da 5 a 42
ettari, da parte del presidente della regione Lazio. Il Presidente pro tempore
è stato identificato in Santarelli Giulio, anch’egli esponente del partito
socialista come il senatore Calvi”.
A quanto già osservato dagli investigatori di Latina va aggiunto un
ulteriore elemento. Il citato Giulio Santarelli aveva preceduto nella guida
della regione Lazio Bruno Landi, politico dello stesso partito. Fu lo stesso
Landi ad autorizzare, come abbiamo visto, l'utilizzo dell'invaso ex 2B di Borgo
Montello per accogliere i rifiuti pericolosi; durante il suo mandato la
Pro.Chi. della famiglia Proietto ha poi visto ampliare il volume d'affari, fino
alla cessione delle quote alla famiglia Maruca. Bruno Landi alla fine degli
anni '90 entrerà nel management del gruppo Cerroni, fino ad arrivare alla
nomina di amministratore delegato della Ecoambiente S.r.l., uno dei due attuali
gestori.
[1] Interrogazione a risposta scritta
4/10973 presentata da Giulio Maceratini (Movimento Sociale Italiano - Destra
Nazionale) in data 1993 02 17: “Ai Ministri per gli affari regionali,
dell'interno e dell'ambiente. - Per sapere - premesso: che si sono fatte sempre
più insistenti le voci di diffuse illegalità in ordine alla discarica di Borgo
Montello e appare sempre più torbido ed allarmante il retroscena sull'intera
vicenda; che, giova premettere, tale discarica era gestita in precedenza da una
certa società Prochi e tale società risultava in stretti rapporti con un
parlamentare socialista della provincia di Latina tanto che alla detta società
Prochi risultava intestata una vettura Citroen Pallas rubata all'anzidetto
parlamentare così come alla stessa società Prochi risultava intestato il
telefono cellulare utilizzato dal detto parlamentare e ugualmente della società
Prochi era l'autista della vettura, tale Fraulin, di cui si serviva lo stesso
parlamentare; che la detta discarica di Borgo Montello è poi finita nelle mani
della società Acqua, facente capo ai fratelli Pisante e attualmente
clamorosamente inquisita dalla magistratura milanese; che ulteriore motivo di
sospetto deriva dalla ordinanza regionale n. 1 del 5 gennaio 1993 con la quale
la giunta regionale del Lazio ha stabilito essere Borgo Montello impianto di
stoccaggio di rifiuti tossici e nocivi provenienti da tutta l'Italia; che
addirittura si fanno sempre più insistenti le voci secondo le quali il
presidente della regione Lazio Pasetto avrebbe parlato di
"manomissioni" della delibera, posto che l'ultimo capoverso della
delibera stessa, quello cioè che consente lo stoccaggio a Borgo Montello di
rifiuti tossici provenienti da tutta l'Italia, sarebbe stato inserito a sua
insaputa nella delibera in questione; che è dunque evidente che l'intera
vicenda merita dei chiarimenti e approfondimenti adeguati per giungere alla
necessaria trasparenza sui passaggi di mano avvenuti fra le società che hanno
gestito e gestiscono la discarica e per conoscere altresì quale sia la reale
volontà della regione Lazio ed il reale stato delle cose che, riguardando il
delicato problema della conservazione dei rifiuti tossici, suscita grave
allarme nella popolazione pontina -: quale sia il ruolo svolto dalla società
Prochi nella discarica di Borgo Montello e chi sia il parlamentare socialista
che ha avuto rapporti con la società Prochi e a quale titolo; chi siano gli
attuali soci della società Acqua che gestisce attualmente la discarica di Borgo
Montello, posto che il 40 per cento delle azioni sembra essere intestato ai
fratelli Pisante e non si conoscono i titolari della residua parte del capitale
sociale; come sia potuto accadere la manomissione, se di questo si è trattato,
della delibera regionale 5 gennaio 1993 e cosa intenda fare il Governo perché
la reale volontà della regione Lazio sia fatta prevalere e, in ogni caso, se
non si ritenga di intervenire adeguatamente perché le procedure di stoccaggio
dei rifiuti tossici vengano effettuate nel rispetto di criteri di uniformità e di
equità rispetto all'intero territorio nazionale. (4-10973)” (http://storia.camera.it/documenti/indirizzo-e-controllo/19930217-interrogazione-risposta-scritta-4-10973#nav)
[2] Dai dati Inps – allegati alla
citata informativa della squadra mobile di Latina – Fraulin risulta essere
stato dipendente della Pro.Chi. Dal 1984 al 1988 e della Ecologica Tirrena dal
1989 al 1994; in quello stesso anno viene assunto per sei mesi dalla FAB s.r.l.
Tutte queste società risultano riferibili, secondo le indagini di Latina, alla
famiglia Proietto.
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