» DAVIDE VECCHI
Se la struttura non fosse stata
ampliata negli anni anche
con abusi edilizi, avrebbe
potuto resistere alle scosse di
terremoto che la notte del 24
agosto l'hanno invece rasa al
suolo. Sulle scrivanie degli
inquirenti di Rieti prende
corpo il fascicolo d'indagine
sull'hotel Roma di Amatrice,
trasformato in polvere dal sisma
e diventato tomba per
sette persone. Un fascicolo
che in questi giorni, con la tragedia
a Rigopiano, pesa moltissimo.
Perché se è vero che
la natura è imprevedibile e
non si può fermare, è altrettanto
vero che alcune tragedie
a volte si potrebbero anche
evitare. Ma certo, come
dice il proprietario dell'hotel
Roma, Alfonso Bucci: “Col
senno di poi è sempre facile
parlare, ma certe tragedie
non si possono neanche immaginare”.
Lui è finito nel mirino
degli inquirenti insieme
a tecnici, geometri, imprese
edili che hanno realizzato i
lavori.
I MAGISTRATI di Rieti, guidati
dal procuratore capo Giuseppe
Saieva, vanno ora verso la
chiusura indagini. Si attende
solo la relazione conclusiva
del consulente, Antonello
Salvatori, che aveva annunciato
di terminare il suo lavoro
a dicembre ma ha poi chiesto
altri due mesi di tempo per
concludere le perizie.
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