giovedì 5 gennaio 2017

STATO-MAFIA La cimice e l’“attentatone ” di Capaci Il boss, il killer e l’uomo Sisde nel palazzo dei misteri del ‘93 Trattativa, la deposizione del funzionario Dia: “Perché l’agente dei Servizi era lì?”

La stagione
delle bombe
Tra l’8 e il 9 marzo 1993 gli
investigatori dell’Antimafia
ascoltano la conversazione di
Gioè (nella foto sopra) con La
Barbera: i due parlavano
dell’“attentatone” di Capaci e
progettano nuovi agguati contro
gli agenti di custodia in servizio a
Pianosa. Da qui parte l’indagine
che porterà all’arresto del
commando che aveva piazzato
l’esplosivo sotto l’autostra da
per il giudice Falcone. Dopo
la cattura, La Barbera si pente,
mentre Gioè, rinchiuso a
Rebibbia, morirà nella notte tra
il 28 e il 29 luglio 1993:
lo ritrovano impiccato ai lacci
delle sue scarpe, a poche ore
dall’esplosione delle bombe
di Roma e Milano, dopo aver
lasciato una lettera che alludeva
a una sua possibile
collabora zione
Vicini Al 10° piano Gioè
e di fronte il mafioso
Benigno, poi la
garçonnière di Purpura,
uno degli apparati
Ipse dixit
LORIS D’A M B ROS I O
A NICOLA MANCINO
Questa storia
del suicidio di Gioè
è un altro segreto
che ci portiamo
appresso...
non è mica chiara
a me questa cosa
GIUSEPPE LO BIANCO
E SANDRA RIZZA
Palermo
C’è un palazzo a Palermo,
uno dei tanti
anonimi casermoni
di cemento, nel
cuore del quartiere Montegrappa,
dove nella stagione
delle stragi ’92-’93 Stato e mafia
erano vicini di casa: in
quell’edificio, al decimo piano
soggiornava il boss Nino Gioè,
protagonista del commando
di Capaci poi “suicidato”a Rebibbia
in circostanze misteriose;
nell’appartamento di
fronte abitava il killer Salvatore
Benigno, uomo d’onore di
Misilmeri, condannato anni
dopo per le bombe del ’93; al
quarto piano gli uomini della
Dia avevano installato un centro
d’ascolto dove intercettavano
Gioè. Ma non è tutto.
N el l’edificio, infatti, aveva
preso in affitto una g a r ç o n n i ère
persino un dirigente del Sisde:
Nunzio Purpura che in
quel palazzo si incontrava con
la collega Antonina Lemma,
successivamente diventata
sua moglie. Chi è Purpura? In
quella stagione di bombe e
sangue, è l’uomo di fiducia del
vice capocentro del Sisde di
Palermo Lorenzo Narracci,
indagato e poi prosciolto
da ll’accusa di concorso in
stragi a Caltanissetta: uomo
vicinissimo a Bruno Contrada
(l’ex numero tre del Sisde poi
condannato a 10 anni per concorso
in associazione mafiosa),
è lo 007 che a sua volta tra
gennaio e febbraio del ’93 viene
intercettato al telefono più
volte con gli uffici della Coseda
srl, l’impresa del costruttore
mafioso Antonino Seidita,
che ha realizzato nel rione
Montegrappa il condominio
che raccoglie buona parte dei
segreti di Capaci con appartamenti
nuovissimi, tutti arredati
o semiarredati.
Dai tabulati dell’utenza di
Narracci

Nessun commento:

Posta un commento