Chi è
Antonio
Bardellino,
nato nel
1945, è
ritenuto il
fondatore e
capo storico
del clan
camorristico
dei Casalesi
La storia
Aveva
le capacità
da uomo
d’affari abile
nel riciclare
denaro
sporco.
La sua morte
resta un
mistero: pare
sia stato
ucciso nel
1988 a Rio,
ma il corpo
non fu mai
trova to
In attesa degli 007
Dopo le frasi di Antonio
Schiavone, la Dda ha
chiesto informazioni
ai Servizi segreti
VINCENZO IURILLO
Napoli
L’11 novembre un giornalista
di fama nazionale
è stato sentito
dalla Dda di Napoli.
Ha testimoniato sulle sue trasferte
di lavoro di quasi
tr en t’anni fa tra Santo Domingo
e il Brasile, a caccia dei
misteri della scomparsa di
Antonio Bardellino, il fondatore
del clan dei Casalesi. Il
verbale di due pagine rende
ufficiale una notizia: la Procura
coltiva dubbi sulle circostanze
della morte del boss, ipotizza
che possa essere ancora
vivo (oggi avrebbe 71 anni),
e ha riaperto le indagini su
un cold case che potrebbe riscrivere
la storia della camorra.
Demolendo certezze processuali
fondate sulla sentenza
Spartacus, secondo cui
Bardellino è stato ucciso nel
1988 da Mario Iovine in un agguato
a martellate nella sua
villetta nella periferia di Rio
de Janeiro. Ma la salma non è
stata mai trovata. Persino
Tommaso Buscetta, ex vicino
di casa di Bardellino a Rio, ne
mise in dubbio la morte.
ORA L’O B I E T T I VO degli inquirenti
è di rintracciare il boss, o
almeno il suo immenso patrimonio
dissolto nel nulla: i familiari
sono rimasti sostanzialmente
immuni da confische.
I pm antimafia Catello
Maresca e Simona Rossi e
l’aggiunto Giuseppe Borrelli
hanno delegato accertamenti
alla Dia di Napoli diretta da
Giuseppe Linares, e
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