Il procuratore Tedeschini: “I bollettini Meteomont sono stati regolarmente trasmessi
e ricevuti dai destinatari istituzionali, sindaco di Farindola compreso”. La replica: “Non è vero” Il prefetto
mi ha
liquidato
come uno
straccio:
sono bestie
ALESSIO
FENIELLO PROVINCIA DI PESCARA
6 GENNAIO 2017
Piano neve, buona
parte dei fondi sono
per le strade più
a rischio: Majelletta
- Lettomanoppello
e Rigopiano
- Gran Sasso GIAMPIERO CALAPÀ
E MELISSA DI SANO
Pescara
Buona parte dei fondi
stanziati dalla Regione
Abruzzo per il “pia -
no neve”saranno “de -
stinati alle strade più a rischio”,
tra cui quella del Rigopiano.
Data: 6 gennaio 2017.
Firmato: Antonio Di Marco,
presidente della Provincia di
Pescara. Un comunicato per
ora ignorato dai media. Facciamo
ordine, ripartendo da
ieri.
“Nessuno ha avvertito del
pericolo valanga”, la testimonianza
dei fidanzati di Giulianova
sopravvissuti, Giorgia e
Vincenzo, è un tassello decisivo
del puzzledell’orrore che
racconta la tragedia del Rigopiano.
E s’incastra perfettamente
con le parole del procuratore
aggiunto Cristina
Tedeschini, che indaga per omicidio
plurimo e disastro
colposo: “I bollettini Meteomont
(riportavano già martedì
17 e anche mercoledì 18 un
livello di allerta 4 su 5, ndr) sono
stati regolarmente redatti,
trasmessi e ricevuti dai destinatari
istituzionali. Questo è
un fatto certo”. Quindi, compreso
il sindaco di Farindola
Ilario Lacchetta? “Sì”.
LE MAGLIE si stringono, il cerchio
delle responsabilità politiche,
anche se da quelle penali
siamo ancora molto lontani,
comincia a essere più chiaro.
Per la Procura di Pescara, insomma,
dalla Regione alla Prefettura,
dalla Provincia ai sindaci
dei Comuni del Gran Sasso,
tutti i rappresentanti istituzionali
erano informati
d el l’allerta valanghe che nei
giorni del 17 e 18 gennaio in
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