Secondo l'associazione ambientalista sono sempre più numerose le uccisioni illegali di animali. La specie simbolo del bracconaggio è il lupo e i controlli non sono sufficienti
Più bracconaggio e meno controlli. È questo il bilancio del Wwf alla chiusura della stagione venatoria. L'associazione sottolinea "l'esistenza di un confine sempre più spesso labile tra attività venatoria e bracconaggio: le oltre 350 guardie volontarie dell'associazione segnalano in continuazione episodi di uccisioni illegali di animali, anche appartenenti a specie protette e rare come lupi, orsi, aquile, persino cicogne".
E il lupo è la specie simbolo della caccia illegale - sottolinea l'associazione in una nota - sulla quale i bracconieri si sono particolarmente accaniti in questi ultimi tre anni anche con esposizioni macabre degli animali uccisi: trappole, lacci (anche destinati a catturare ungulati), bocconi avvelenati e impatti mortali con le auto sono stati letali per il 20% della popolazione italiana di lupo (pari a diverse decine) e di questi almeno 11 solo nella provincia di Grosseto.
Per i piccoli uccelli migratori il fenomeno del bracconaggio è svelato da trappole e richiami acustici sequestrati un po' ovunque, specie nelle piccole isole, che rappresentano importantissime aree di sosta per milioni di uccelli. Centinaia le denunce in tutta Italia per abbattimenti di fauna protetta, caccia con mezzi vietati (come archetti, trappole o reti) o in periodi e luoghi chiusi alla caccia, persino nei parchi. Le guardie Wwf di Firenze hanno elevato ben 25.000 euro di sanzioni che verranno incassate dalle amministrazioni locali.
In questo contesto - sottolinea il Wwf - si innesca anche la situazione del complessivo indebolimento dei controlli venatori sul territorio. A parte l'attività di vigilanza delle associazioni ambientaliste e animaliste, "la cancellazione delle Polizie provinciali specificatamente preposte ai controlli venatori crea inevitabilmente un varco in cui tutti i reati connessi al bracconaggio si innesteranno più facilmente. Inoltre il momento particolarmente delicato e complesso che il Corpo Forestale dello Stato sta attraversando non consente di supplire al vuoto lasciato dalle polizie provinciali che il governo non ha voluto assorbire in un ruolo organico connesso al Cfs stesso".
In questa situazione e in attesa che la caccia, in quanto "pratica obsoleta, anacronistica, dannosa e crudele, si estingua del tutto", il Wwf chiede: che l'Italia si adegui alla regole europee sulla tutela della fauna selvatica; che la legge quadro sulla caccia 157/1992 non sia più considerata impropriamente l'unica legge italiana per la tutela della fauna selvatica e il Parlamento si impegni a discutere una 'Legge quadro per la tutela della biodiversità', di cui si parla dal 2010 che sancisca i principi fondamentali per la conservazione della biodiversità.
E ancora: che le Regioni italiane si rendano protagoniste in positivo, innalzando il livello di tutela della fauna tutta e non solo di mammiferi e uccelli; che vengano garantite, anche in futuro, le funzioni specialistiche svolte sino a questo momento dal Cfs; che si attuino tutte le azioni necessarie per eliminare finalmente il piombo, grave fonte di inquinamento, dalle munizioni usate per la caccia; che il disegno di legge per la tutela penale della fauna selvatica, presentato lo scorso anno al Senato venga rapidamente discusso e approvato. http://www.repubblica.it/ambiente/2016/01/30/news/chiude_la_stagione_della_caccia_il_bilancio_del_wwf-132366789/?ref=HRLV-16
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