Abbiamo
letto notizie preoccupanti sul progetto di realizzazione, a Dosolo,
di un impianto che brucerà diverse decine di migliaia di tonnellate
l'anno di un mix di biomasse. Con una potenzialità elettrica pari a
circa 999 Kwe e con notevoli emissioni di ossidi di azoto e altre
sostanze inquinanti, comprese le polveri sottili, l'impianto occuperà
un'area complessiva di 7.212 mq e produrrà anche un'enorme quantità
di energia termica che non è ancora ben chiaro come verrà
recuperata, visto che non è questo l'obiettivo principale della
produzione. Sconcertano le dichiarazioni del sindaco, che è anche
medico condotto: «Si tratta di una centrale altamente non
inquinante...». La sua difesa del progetto è in aperto contrasto
con il parere sfavorevole espresso dall'Asl di Mantova con nota a
verbale in conferenza di servizi, che è così formulato: «Si
ritiene, infine, il progetto presentato non in linea con il principio
di precauzione sanitaria che implica l'adozione di una serie di
regole atte a evitare un possibile danno futuro, in relazione a
rischi sospettati a cui questo ente ritiene di doversi allineare...
Tale nota è basata sui contenuti emersi dall'indagine epidemiologica
condotta, su incarico di Provincia e Comuni, dalla stessa Asl nel
Distretto Viadanese sulla popolazione pediatrica, da cui si evince la
correlazione dei sintomi su base allergico-irritativa con la distanza
da fonti di inquinamento industriale e misure di prevenzione
primaria, con particolare riferimento all'esposizione a maggiori
livelli di formaldeide e NO2». L'Asl dichiara inoltre: «Dai dati
riportati in relazione risulta evidente come le concentrazioni
registrate di Nox, relativamente al valore medio annuale, rientrano
nei parametri previsti dalla norma; non si può però non rilevare
come vi sia un raddoppio delle concentrazioni di NO2. Studi
epidemiologici hanno correlato gli incrementi dell' NO2 con l'aumento
della mortalità totale e dei ricoveri ospedalieri, in particolare
per le patologie bronco-ostruttive e per la patologia asmatica». Per
non parlare dell'impatto sulle risorse idriche, dell'impatto acustico
e sul paesaggio circostante. Chi sta tutelando gli interessi di tutta
la cittadinanza e soprattutto della fascia pediatrica? Riteniamo
dunque preciso obbligo del sindaco non consentire la costruzione
della centrale a tutela della salute e dell'ambiente del nostro
territorio e ciò anche in virtù del principio di precauzione
ratificato nel 1992 dalla Convenzione di Rio de Janeiro e inserito
nel 1994 nel Trattato dell'Unione europea. La questione preoccupante
è che l'atto autorizzativo contiene molti forse e molti se, perché
nei primi 5 anni dalla messa in esercizio dell'impianto si prevede la
possibilità di attivare procedimenti diversi da quelli iniziali.
Sicuramente si peggiorerà una situazione già compromessa a causa di
attività produttive legate al settore del legno, della chimica e
della termocombustione di rifiuti. Vista la tendenza dei fumi a
stazionare nell'area a bassa quota, si accumuleranno gli inquinanti e
non sappiamo quanto sarà alto il camino che convoglierà le
emissioni in atmosfera. Inoltre va sottolineato che, negli articoli
citati, il primo cittadino di Dosolo rassicura i cittadini
promettendo che a decidere saranno loro, attraverso incontri
formativi e poi un referendum, ma dovrebbe spiegare come potrà
avverarsi questa cosa, visto che vi è già un atto autorizzativo
della Provincia di Mantova che porta la data del 25/06/2014, subito
dopo le elezioni comunali, e che riporta il parere favorevole di
tutti gli enti (tranne l'Asl), compreso il Comune di Dosolo. È
palese la violazione da parte degli enti autorizzativi, ivi compreso
il Comune, della convenzione di Aarhus del 25.6.1998, ratificata con
L. 16.3.2001 n°108 la quale impone che le attività suscettibili di
produrre effetti pregiudizievoli sull'ambiente siano precedute da
un'informazione adeguata, tempestiva ed efficace del pubblico
interessato, che deve essere posto nella condizione di poter
partecipare in modo consapevole ed informato al processo decisionale
stesso. Un'altra domanda che ci poniamo è come mai impianti simili,
della stessa ditta che lo vuole realizzare a Dosolo, sono stati
proposti in altri Comuni, ma sono stati contrastati aspramente da
gruppi di cittadini organizzati: perché qui a Dosolo dovremmo
accettarlo? Terre nostre Lombardia Comitato no-biomasse, No-triv
dell'Oglio Po Comitato Salviamo il paesaggio Casalasco Noi, ambiente,
salute Viadana Coordinamento contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre
fonte Gazzetta di Mantova
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