La storia
La discarica
in provincia
di Pescara
sarebbe stata
destinata
a smaltire
to n n e l l a te
di sostanze
chimiche.
Analisi hanno
dimostrato la
co n t a m i n a z i o -
ne delle falde.
Dicembre
2 0 14
La Corte
d’a ss i s e
assolve i 19
imputati dal
reato di
av ve l e n a m e n -
to delle
acque. L’a l t ro
c a p o,
il disastro
ambientale,
d e r u b r i c a to
in colposo,
è prescritto.
Lo scoop
del Fatto
La nostra
i n c h i e st a
ha rivelato
che i giudici
popolari
s u b i ro n o
pressioni che
i n f l u e n za ro n o
la sentenza.
Palazzo Chigi fermo
La Edison è colpevole
di disastro colposo,
ma il governo non ha
chiesto un centesimo
ANTONIO MASSARI
inviato a Bussi sul Tirino (Pescara)
U
n miliardo e 103 milioni
di euro. Una richiesta
rimasta - almeno
per ora - sepolta
in un cassetto. È questo il risarcimento
che il ministero
d el l’Ambiente, tramite l’A vvocatura
dello Stato, nel 2014
intende chiedere - in sede civile
- alla Edison per i danni
provocati con la mega-discarica
di Bussi. Il Fatto Quotidianoè
in grado di rivelare che
l’atto - predisposto dall’avvo -
catura dello Stato - è già pronto
nel marzo 2014. Viene chiesto
il parere al Comitato consultivo,
che si riunisce il 9 aprile
e lo autorizza. Insomma
è tutto pronto: ma poi l'avvocatura
generale dello Stato,
che dipende direttamente
dalla presidenza del Consiglio,
ossia dall’appena insediato
Matteo Renzi, preferisce
soprassedere. Che fine ha
fatto questa richiesta di danni?
L’avvocato generale
dell’epoca, Michele Dipace, ci
risponde così: “Non ricordo
con precisione. Sì, c’era un atto
di citazione in sede civile
contro la Edison, ma non credo
che dovesse passare al mio
vaglio. Ma perché, scusi, poi
non abbiamo più chiesto i
danni in sede civile?”. La risposta
è semplice: no. Uno degli
avvocati che ha redatto la
bozza dell’atto, Giovanni Palatiello,
sostiene di aver cambiato
idea - “d'intesa con la
collega Cristina Gerardis” -
proprio in quei giorni: “Deci -
demmo di aspettare l’e si to
della sentenza in corte d’As -
sise”. Ma allora perché chiedere
ad aprile l’autorizzazio -
ne del comitato consultivo per
un atto che “cita Edison Spa a
comparire innanzi al Tribunale
de L’Aquila all’udie nza
del (…) 2014”. Manca soltanto
la fissazione del giorno e del
mese, ma è certo che nel 2014
l’avvocatura dello Stato sta citando
la Edison in sede civile,
chiedendo 1,1 miliardi di danni,
e il processo si chiude il 19
dicembre 2014. Poi la corte
d'Assise di Chieti assolve gli
ex tecnici Montedison e Ausimont
dall'accusa di avvelenamento
delle acque, mentre
prescrive il reato di disastro
ambientale, perché derubricato
da doloso in colposo, l'avvocato
dello Stato, Cristina
Gerardis, dichiara: “È già
pronta la citazione civile, nei
confronti dell’azienda”. Verifichiamo
se l'atto di citazione
sia stato presentato nel 2015,
dopo la sentenza, e lo chiediamo
direttamente al nuovo avvocato
generale dello Stato –
nominato il 9 marzo 2015 –
Massimo Massella. “Non abbiamo
ancora scritto l'atto di
citazione - risponde - ma stiamo
lavorando con le amministrazioni
interessate per procedere
in questo senso”.
LA RISPOSTA ha dell’incredi -
bile. Gli facciamo notare che
un atto di citazione era già
pronto oltre un anno fa: “I miei
colleghi - risponde Massella -
non mi hanno mai riferito che
in precedenza era già pronto
un atto di citazione. Sono certo
soltanto di un fatto: stanno
completando l’istruttoria prima
di procedere”. Certo, dopo
la sentenza del 19 dicembre -
con l'assoluzione della ex
Montedison per avvelenamento
delle acque e la derubricazione
del reato ambientale
da doloso in colposo - la
citazione in sede civile era suscettibile
di alcune correzioni;
ma è anche vero che sono trascorsi
ormai sei mesi. Mentre
scriviamo, quindi, alla Edison
- nonostante sia stata riconosciuta
colpevole di disastro
ambientale colposo - il governo
targato Renzi non ha ancora
chiesto un solo centesimo di
danni. Palatiello sostiene che
il ministero ha appena dato il
via libera ma, come spiega l'avvocato
generale dello Stato
Massella, l’atto di citazione
ancora non c'è. Piuttosto, da
ottobre c’è un uomo dell'Edison nella squadra di Renzi, che
ha nominato tra i suoi consiglieri
economici Marco Fortis,
già responsabile della direzione
Studi economici di Edison
Spa, vice presidente della
Fondazione Edison.
S O P R AT T U T TO, come recita il
suo curriculum, consigliere di
amministrazione della Ausimont.
È la stessa Ausimont al
centro del processo sulla mega-discarica
di Bussi. Le date
sono fondamentali. A ottobre
quindi, mentre la richiesta di
danni per 1,1 miliardi di euro
alla Edison scivola in un cassetto,
Renzi sceglie come consigliere
giuridico a titolo gratuito,
e proprio mentre il processo
è in corso, un uomo Edison
che, sebbene non sia indagato,
è l'ex consigliere di
amministrazione della società
accusata - e poi ritenuta colpevole
- di aver causato colposamente
il disastro ambientale
di Bussi. E l'idillio del premier
con Edison non è ancora
terminato. È soltanto di ieri il
pomeriggio il tweet della Edison
News, che cita il premier
sul ciclo di conferenze a Expo
2015, organizzate proprio dalla
Edison. “Mi complimento
sentitamente - dichiara Renzi
- per il ciclo di Conferenze internazionali
che la Fondazione
Edison sotto la Sua supervisione,
ha organizzato in concomitanza
con Expo 2015...”. il fatto quotidiano 23 giugno 2015
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