Il lungo silenzio del governo regionale rispetto alle pressanti richieste giunte soprattutto da parte del Movimento Cinque Stelle avrebbe dovuto farlo presagire: con la delibera di giunta regionale n. 3 del 2015, la Regione Puglia ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale lo Sblocca Italia tralasciando però l'art. 35 sugli inceneritori. I "termovalorizzatori", dunque, non rientrerebbero - secondo quando commentato da Nichi Vendola - tra le "materie delicatissime che non includono solo le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e di stoccaggio di gas naturale, ma anche le infrastrutture ferroviarie (inclusa la tratta Napoli-Bari) e aeronautiche, il governo del territorio, le infrastrutture energetiche e i gasdotti, anche per quanto concerne i profili di
Se l'art. 35 non dovesse essere rigettato come incostituzionale dalla Corte, verrebbe istituita una rete nazionale degli inceneritori, in base alla quale tutti gli inceneritori ritenuti "strategici" dallo stato dovranno accogliere rifiuti provenienti anche da fuori regione, senza possibilità da parte delle Regioni di porre alcun limite a questo traffico. La lista degli impianti verrà pubblicata a breve dal MinAmbiente.
Si tratta dell'ennesimo dono di Vendola a Marcegaglia, che gestisce in regime di quasi monopolio il
Le Regioni che hanno impugnato lo Sblocca Italia sono Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto. La Lombardia (che già da tempo ha una "exit strategy" dall'incenerimento) è stata la prima ad impugnare l'art. 35, condividendo la scelta con le altre Regioni del Nord, come dichiarato dall'assessore regionale all'ambiente. Si delinea chiaramente il progetto di rendere il Meridione la ciminiera d'Italia per il futuro. Anche l'altra regione meridionale a presentare ricorso, laCampania, infatti, non ha "deciso" di non impugnare l'art. 35. http://noinceneritoretressanti.blogspot.it/2015/01/vendola-sblocca-italia-e-inceneritori.html
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