sabato 20 dicembre 2014

le reazioni alla sentenza della discarica di Bussi RABBIA E DOLORE “Come per Eternit. È una vergogna”

I CITTADINI
Abbiamo bevuto
per vent’anni
sostanze pericolose
che resteranno
nella falda per altri
10 mila anni”
di Loredana Di Cesare
Imbottigliavo l’acqua dalla fontanella
del mio paese, a Castiglione a Casauria,
e la portavo con me a Roma, perché
ero convinto che fosse pura, invece resterà
contaminata per almeno 10mila
anni. E oggi non abbiamo nessun colpevole”.
A parlare è il professore Fausto
Croce, il chimico nato nel paesino del
Pescarese che, nel 2007, dopo la scoperta
della discarica abusiva di Bussi, iniziò
ad analizzare le acque dei pozzi
Sant’Angelo e per primo scoprì una
realtà devastante: “I livelli di contaminanti
presenti erano altissimi”.
LA SENTENZA del “processo Bussi”, però,
ieri ha certificato che non vi fu alcun
avvelenamento delle acque: il fatto non
sussiste e i dirigenti della Montedison
sono stati assolti. “Il disastro ce l’abbia -
mo, esiste e ce lo teniamo: abbiamo bevuto
quest’acqua inquinata per decenni
ma non c’è nessun colpevole”, è l’amaro
commento di Augusto De Sanctis, del
Forum Acque Abruzzo, subito dopo la
sentenza della Corte d’Assise di Chieti.
Almeno 700mila persone hanno bevuto
l’acqua che l’Istituto superiore di Sanità
ha giudicato contaminata. Ed è proprio
questo, al di là delle assoluzioni, a scatenare
lo sdegno di chi per oltre vent’an -
ni s’è abbeverato all’Acquedotto Giardino.
E c’è una domanda che apre scenari
inquietanti: “Se non possiamo fidarci del
parere dell’istituto Superiore di Sanità
che ha certificato l’inidoneità di quelle
acque al consumo umano, di chi dobbiamo
fidarci?”, conclude De Sanctis. Lo
Stato sbugiarda se stesso, quindi, e solo le
motivazioni, previste tra 45 giorni, spiegheranno
come e perché. Nel frattempo
restano la rabbia e lo sdegno. “La rabbia è
tanta – dice il Sindaco di Bussi Salvatore
La Gatta – di fronte a una sentenza che
crea alibi a chi, come
Montedison ha prodotto
inquinamento
per anni e non ha alcuna
responsabilità di
bonifica del sito”. E La
Gatta ora si augura che,
come “per il processo
Eternit sulle morti causate
dall’amianto –
nessun colpevole secondo
la Cassazione,
ndr - cresca lo sdegno
dell’opinione pubblica
anche per questa sentenza”. Anche la senatrice
del Pd, Stefania Pezzopane, ricorda
il processo Eternit: “Come nel
processo Eternit, anche per la discarica
di Bussi, dobbiamo prendere atto
dell’assoluzione di tutti gli imputati”.
PER LEGAMBIENTE è “una vera vergogna”
ma l’associazione guidata da Vittorio
Cogliati Dezza e Giuseppe Di Marco,
presidente nazionale e regionale, annuncia
che “continuerà la battaglia su
Bussi”. Per Tommaso Navarra, il legale
che rappresenta il Wwf, anch’essa costituitasi
parte civile, l’unico dato positivo è
che almeno è accertato il disastro ambientale:
La sentenza
dice che il disastro c’è,
non afferisce alla volontà
degli imputati,
ma a una responsabilità
a titolo di colpa".
Maurizio Acerbo, segretario
nazionale di
Rifondazione comunista,
nel 2007 fu il primo
a denunciare in Parlamento
che migliaia di
persone avevano bevuto
per anni acqua contaminata:
I tumori non si prescrivono –
commenta - e la sentenza grida vendetta.
Mi aspettavo che qualcuno dovesse rispondere
per un simile disastro ambientale,
invece apprendo che in Abruzzo
l'avvelenamento non sussiste, come la
corruzione, e se non si può negare che il
disastro sussiste, allora si trasforma in
colposo e scatta la prescrizione. Siamo
stati avvelenati per anni, ma a pagarne le
conseguenze sono solo i cittadini e la loro
salute”.
il fatto quotidiano 20 dicembre 2014 

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