sabato 22 novembre 2014

governo Renzi, pd e legambiente assalto al territorio E IL PARLAMENTO SI APPRESTA AD “ABOLIRE” I REATI AMBIENTALI


ORA SI CHIEDE L’APPROVAZIONE RAPIDA DEL “DDL REALACCI”, MA ECOLOGISTI
E MAGISTRATI HANNO GIÀ DETTO CHE PEGGIOREREBBE SOLO LA SITUAZIONE
TOGHE CONTRARIE
Scrive un pm esperto
della materia: per metà
sono “norme astratte
e inapplicabili”, per l’altra
una brutta rivoluzione”
di Marco Palombi
Èarrivato il momento
di approvare in Senato
il ddl sui delitti
contro l’ambiente”.
Il renziano Ermete Realacci, che
di quella legge è il primo firmatario,
la mette così: se ci fosse
stata, il processo Eternit sarebbe
finito diversamente. È solo la
voce più autorevole di un coro
che chiede l’accelerazione su
quel ddl, già approvato dalla
Camera e parcheggiato in Senato
da mesi. Le cose, però, non
stanno proprio così: il ddl salvifico,
se fosse approvato com’è,
sarebbe una sorta di pietra tombale
su quel poco che resta del
contrasto ai reati ambientali.
SE QUEL TESTO fosse legge, le
difese dei 50 indagati nel “pro -
cesso madre” sull’Ilva di Taranto
che riprende oggi davanti al
gup Wilma Gilli – potrebbero
legittimamente festeggiare. È
vero che, ad esempio, quel ddl
punisce tanto “l’inquinamento
ambientale” che il “disastro ambientale”
con pene severe, ma è
anche vero che le fattispecie di
reato sono scritte in modo da essere
sostanzialmente inapplicabili.
Una sorta di rinuncia preventiva
alla sanzione, un condono
per via di insipienza legislativa.
Vediamo perché. Ad oggi
l’inquinamento, ad esempio, sarebbe
punibile solo in caso di
compromissione o deterioramento
rilevante” dell’ambiente.
Ha scritto il pm Maurizio Santoloci,
esperto di reati ambientali,
su dirittoambiente. net : “Che
vuol dire rilevante? Un concetto
astratto, che si presterà alle più
disparate interpretazioni”, creerà
i soliti cumuli di “giurispru -
denza controversa” con “effetto
deterrente e repressivo irrilevante”.
Di più: il disastro è definito
l’alterazione irreversibile
dell’equilibrio dell’ecosistema”
o un danno “la cui eliminazione
risulti particolarmente onerosa”
o“l’offesa della pubblica incolumità”
per “l’estensione della
compromissione o per il numero
delle persone esposte”. Commenta
Santoloci: “Tutti principi
e concetti sempre astratti, che si
prestano a prevedibili battaglie
giudiziarie infinite” destinate a
finire nel nulla.
AD APRILE, il pg di Civitavecchia,
Gianfranco Amendola,
storico “pretore verde”, spiegò
un’altra grave lacuna a ilfatto -
quotidiano. it : il nuovo reato di disastro
può essere contestato solo
nelle ipotesi in cui sia prevista
una “violazione di disposizioni
legislative, regolamentari o amministrative,
specificamente
poste a tutela dell’ambiente”.
Insomma, si fa “dipendere la
punibilità di un fatto gravissimo
dall’osservanza o meno delle
pessime, carenti e complicate
norme regolamentari e amministrative
esistenti”: ambiente e
salute, però, sono “beni costituzionalmente
garantiti” e non
possono essere legati a questo o
quel codicillo amministrativo.
Questo senza contare la possibilità
di “ravvedimento operoso”
dell’inquinatore con riduzioni
fino ai due terzi della pena:
nuove maglie in cui far sfuggire i
responsabili come se non fosse
già successo con decine di false
bonifiche di questi anni.
E non è finita perché –scrive ancora
Santoloci – va letta “atten -
tamente” la seconda parte del
ddl che “è una rivoluzione totale
(negativa) in tutto il settore degli
illeciti penali vigenti”. In sostanza
si crea una corsia parallela
(all’acqua di rose) per “i reati
contravvenzionali” – che, in
materia ambientale, sono quasi
tutti, compresa la realizzazione
di una discarica abusiva – “che
non hanno cagionato danno o
pericolo concreto e attuale”.
Formula che comprende, a questo
punto, tutti i comportamenti
criminosi ai danni dell’ambien -
te, il cui specifico è proprio il fatto
che il danno si manifesta nel
tempo. “Scrivere una norma
preliminare del genere – spiega
Santoloci – vuol dire ignorare
totalmente la realtà storica e
giuridica”. Qui la chicca: per
eliminare la contravvenzione”
per questi reati e uscirne immacolati
basterà infatti rispettare le
prescrizioni... della polizia giudiziaria:
insomma sarà la pattuglia
della Forestale o dei Carabinieri
a dare al responsabile le
specifiche tecniche” e i “tempi
massimi” per rimettere tutto a
posto. “Il reato ambientale –è la
conclusione del pm – finisce a
tarallucci e vino”. Ne è convinto
anche Angelo Bonelli, portavoce
dei Verdi: “Dopo la scandalosa
sentenza Eternit, ora altri
processi per disastro ambientale
salteranno grazie al Parlamento.
Domani (oggi, ndr) saremo davanti
al Tribunale di Taranto
per il processo Ilva: con le vittime
pugliesi faremo un minuto
di silenzio per quelle di Casale”.

il fatto quotidiano 21 novembre 2014 

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