sabato 4 ottobre 2014

DISCARICHE, PROSEGUE L’IMMISSIONE DI REAGENTI CHIMICI NELLA FALDA INQUINATA Bonifica del sito, nuovo intervento a Borgo Montello

Resta l’incognita del «capping» su S-0
ECOAMBIENTE
L’OPERAZIONE IN CORSO DA MARZO
E LE ULTIME ANALISI OFFRONO
RISULTATI INCORAGGIANTI
SULL’EFFICACIA DELL’INTERVENTO
Dopo una pausa di due mesi
determinata dall’ingiusti -
ficata assenza di Arpa Lazio,
sono riprese ieri nel sito delle
discariche di via Monfalcone le
attività connesse al progetto di
bonifica approvato nel febbraio
scorso dalla Conferenza dei servizi
guidata dal Comune di Latina.
I tecnici delle due società che
gestiscono le discariche, Ecoambiente
e Indeco, hanno proceduto
all’immissione di reagenti chimici
(percarbonato di sodio) in falda
attraverso i pozzi-spia degli impianti,
con lo scopo di abbattere le
sostanze organiche derivanti almeno
in parte dalle infiltrazioni di
percolato nel sottosuolo del sito di
via Monfalcone. L’operazione,
che ieri è stata effettuata per la
prima volta nei pozzi di pertinenza
di Indeco, era stata già eseguita
due volte nell’area di Ecoambiente
e i risultati di laboratorio pare
abbiano registrato un sensibile calo
del tasso di inquinamento della
falda. Il progetto di bonifica prevede
anche la realizzazione di un
«capping» sul bacino S-0, quello
dove il Comune di Latina scaricava
i rifiuti quarant’anni fa senza
alcun tipo di protezione del sottosuolo,
ma quella fase non ha mai
preso il via, perché Ecoambiente
ha condizionato quell’i n t e r ve n t o
all’ottenimento della concessione
per realizzare un impianto di
Tmb. «L’invaso S-0 è del Comune
di Latina - spiega il nuovo Ad
di Ecoambiente, l’ingegner Pierpaolo
Lombardi - La nostra azienda
si è resa disponibile a bonificarlo,
ma l’operazione e i relativi
costi hanno un senso per noi a
fronte di garanzie sul futuro
dell’impresa. E di fronte alla prospettiva
di dover dismettere prima
o poi l’utilizzo delle discariche,
quel futuro è rappresentato dalla
possibilità di avere un impianto di
trattamento meccanico biologico
dei rifiuti indifferenziati». Sulle
ragioni che vedono la sola
Ecoambiente impegnata in
un’opera di bonifica per un sito
dove operano due impianti distinti,
buio completo. E se il Tar ha
accolto il ricorso di Indeco sul
presupposto che non essendo stata
individuata la fonte dell’inqui -
namento della falda non è possibile
imporre all’azienda di provvedere
alla bonifica, questa logica
dovrebbe valere anche per
Ecoambiente. Fatto sta che
l’azienda che fa capo a Latina
Ambiente si è detta pronta ad
intervenire e ad investire, ma a
condizione di ottenere la possibilità
di realizzare l’impianto di
Tmb. Il rinnovo dell’Aia da parte
della Regione Lazio dovrebbe essere
imminente, ma salvo novità,
quell’autorizzazione dovrebbe rimanere
vincolata all’avvio dei lavori
di «capping» della S-0, circostanza
che porterebbe Ecoamb
i e n t e a d u n u l t e r i o r e
irrigidimento, visto che attualmente,
al di fuori di una seria
prospettiva di sviluppo aziendale
legata ad un ampliamento dell’at -
tività sul fronte del trattamento
dei rifiuti, non avrebbe la disponibilità
finanziaria per inserire nelle
voci di bilancio un impegno di
diversi milioni di euro con cui
fronteggiare la bonifica dell’inva -
so S-0.
IL QUOTIDIANO - Martedì 30 Settembre 2014
6 Latina










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