sabato 4 ottobre 2014

Borgo Montello Il prezzo «nascosto» dei rifiuti La società che gestisce il sito S8 calcolerà autonomamente i costi passati e presenterà il conto

Nella determina di autorizzazione per Indeco un piccolo cavillo grava sui Comuni
DETTAGLI
TARIFFA MODULATA
COME
PER IL «TAL QUALE»
CHE IN REALTÀ NON PUÒ
PIÙ ENTRARE
NELLE DISCARICHE
DA MESI
IL SITO S8
E’ LO SPAZIO ATTUALMENTE
COLTIVATO DA INDECO SRL
A BORGO MONTELLO
LA RIDA
LO STABILIMENTO DI APRILIA RICEVE
I RIFIUTI E PORTA IL MATERIALE
RESIDUALE PRESSO INDECO
LA PISANA
IL CONSIGLIO REGIONALE AVEVA
COME LINEE GUIDA IL REGIME
DI LIBERO MERCATO PER LE TARIFFE
il via LIBERA
IL 9 SETTEMBRE SCORSO È
ARRIVATO IL RINNOVO DELL’AIA
PER INDECO SRL DOPO QUASI
UN ANNO E MEZZO DI ATTESA E
DI CONFERIMENTO
PRATICAMENTE ILLECITO
DENTRO IL SITO ESISTENTE
il primo RIFERIMENTO
IL CALCOLO DELLA TARIFFA FA
RIFERIMENTO AD UNA
DETERMINA DEL 2011 QUANDO,
SEPPURE IN REGIME DI
PROROGA, ERA ANCORA
POSSIBILE CONFERIRE I RIFIUTI
TAL QUALI NEGLI INVASI
le PRESCRIZIONI
SONO 38 LE PRESCRIZIONI
CONTENUTE NELLA DETERMINA
CHE RINNOVA
L’AUTORIZZAZIONE PER IL SITO
S8 E CHE SONO
PROPEDEUTICHE AD UN ALTRO
AMPLIAMENTO
DI GRAZIELLA DI MAMBRO
Nel rinnovo dell’Aia
(autorizzazione per il
prosieguo legale
dell’attività) varato dalla Regione
Lazio a beneficio di
Indeco srl si annida anche
una nuova, forse inevitabile,
batosta finanziaria per i Comuni.
Perché al paragrafo
che si occupa del calcolo
della tariffa di accesso in
discarica si fa riferimento al
costo per i rifiuti solidi urbani
che i Comuni hanno continuato
a portare in quell’in -
vaso fino a qualche mese fa,
senza che però al momento
fosse ancora presente il rinnovo
dell’Aia e relativa tariffa.
Oggi la Regione Lazio ha
autorizzato Indeco a fornire
essa stessa i dati sui conferimenti
e ad effettuare il calcolo
come se fosse una discarica
«vecchio stile», quando
da un anno e mezzo questo
tipo di invasi non possono
ricevere rifiuti solidi urbani.
Testualmente la determina
della Regione Lazio a beneficio
di Indeco recita: «... per
quanto riguarda la tariffa di
accesso in discarica resta fermo
quanto riportato nelle determinazione
del 9/8/2011...
e in particolare gli articoli 6
e 7 della metodologia di calcolo
delle tariffe di accesso
agli impianti di trattamento e
smaltimeno dei rifiuti solidi
urbani... la società dovrà garantire
anche a posteriori di
ricostruire i costi relativi agli
interventi effettuati e ai conferimenti
dei rifiuti». Dun
que da mesi i Comuni non
conferiscono più i rifiuti tal
quali nell’invaso S8 in quanto
è vietato per legge e infatti
li portano a pretrattamento
presso gli impianti di Castelforte
o Aprilia. Ma Indeco
grazie a questa determina
potrà
calcolare adesso con
riferimento e ricostruzione a
posteriori il costo del conferimento.
Quando questo conto
sarà ultimato verrà presentato
ai Comuni conferitori, i
quali non avranno altra scelta
che pagare perché esiste in
tal senso un’autorizzazione
della Regione Lazio, quella
appunto contenuta nell’Aia
dello scorso nove settembre
e ora disponibile sul Gazzettino
regionale. Nessuna delle
amministrazioni interessate
può sapere in questo momento
con precisione qual è
il prezzo che dovrà pagare e
pertanto nessuna è ancora in
grado di stabilire quanto questo
costo aggiuntivo potrà o
dovrà finire direttamente sulle
bollette dei cittadini. Sembra
un percorso finanziario
tortuoso ma, in concreto, la
Regione ha appena affidato
ad un privato la possibilità di
stabilire quanto costeranno
le bollette del 2014, al di là
della volontà non solo dei
cittadini bensì dei singoli
Comuni. Tutto questo mentre
la Regione medesima non
riesce ad imporre ai titolari
delle due discariche di Montello
una seria bonifica dei
siti già inquinati né subentra
loro attraverso la riscossione
delle fidejussioni già versate
dalle società. In tal modo un
soggetto pubblico di controllo
autorizza l’innalzamento
dei costi ma non chiede (almeno
come contropartita)
l’investimento sulla bonfica
dei siti occupati che, alla
lunga, potrebbero finire anch’essi
a carico della collettività.
Stiamo infatti parlando
di due società a responsabilità
limitata che lavorano
su un sito compromesso ampio
50 ettari alla periferia di
una città di 120mila abitanti.
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