C’È
CHI LE CAVE le
vorrebbe chiudere
per
sempre, chi vorrebbe avere meno regole
possibili.
Ieri gli industriali del marmo,
con
un paginone acquistato sui quotidiani
locali,
hanno indetto una serrata
di
due giorni per protestare contro il piano
paesaggistico
regionale che verrà votato
oggi
dal Consiglio. Intanto le associazioni
ambientaliste,
tra cui “Avaaz ”,
“Italia
Nostra” e “Salviamo l'acqua e le
sorgenti
apuane”, hanno raccolto
87.000
firme per la graduale chiusura
delle
cave. Una guerra di emendamenti e
firme,
alla quale la Regione Toscana ha
cercato
di fare da mediatore, con un piano
paesaggistico
più vincolante nella sua
forma
originaria proposta a gennaio e
poi
edulcorato con gli emendamenti proposti
da
alcuni consiglieri carraresi
nell’ultima
settimana. La serrata? “Una
cosa
fuori dai tempi”, l’ha definita Anna
Marson,
assessore alla pianificazione
del
territorio e paesaggio della Giunta
toscana
presieduta da Enrico Rossi. il fatto quotidiano 1 luglio 2014
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