L’incontro a Bruxelles tra Beppe Grillo e il leader dell’Ukip Nigel Farage lascia intravedere all’orizzonte una possibile alleanza euroscettica al Parlamento europeo. Il condizionale è d’obbligo, in quanto si tratta di una delle normali consultazioni che i leader politici nazionali compiono dopo le elezioni europee per vagliare la possibilità di una collaborazione.
Tuttavia, come ho già avuto modo di sottolineare in tempi non sospetti, le affinità concrete tra il M5Se l’Ukip sono davvero poche, per non dire quasi inesistenti. Al contrario al Parlamento europeo esiste già un gruppo formato con posizioni politiche molto vicine a quelle dei pentastellati: i Verdi, vediamone alcune.
Critica alle misure di austerità in Europa – I verdi sono tra i principali critici – insieme alla sinistra unità e a parte dei socialisti – delle misure di austerity imposte ai Paesi in crisi che hanno ricevuto aiuti internazionali.
Adozione degli eurobond – La condivisione del debito costituisce un punto molto forte della ripresa economica e del principio di solidarietà sostenuto dal gruppo al parlamento.
Regolazione dei mercati finanziari - I verdi sono fortemente a favore di una legislazione più severa dei mercati finanziari europei al fine di evitare future crisi e bolle speculative. Alcuni di loro sono all’origine dell’associazione Finance Watch che monitora le evoluzioni legislative a questo riguardo a livello europeo.
Tobin Tax - Sono fortemente a favore dell’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie anche maggiore di quella che 11 Paesi Ue (tra cui l’Italia) hanno avviato tramite il procedimento di cooperazione rafforzata.
Energie rinnovabili e nucleare - È quasi inutile dirlo, ma per i verdi le rinnovabili e l’opposizione alla fusione dell’atomo sono pane quotidiano.
Sì biologico, No Ogm – Indovinate da che parte stanno? Lotta al cambiamento climatico e uso sostenibile delle risorse naturali. Idem.
Trattato di libero scambio tra Ue-Usa – I verdi sono i principali oppositori di questo partenariato si cui si sta negoziando proprio in questi mesi. Sotto accusa la scarsa trasparenza e i temuti danni agli standard ambientali e di protezione dei consumatori europei.
L’elenco potrebbe continuare. Al di là dei giudizi di merito sui singoli punti – che vi risparmio in questa sede e sui quali ognuno ha un’opinione personale – sembra evidente che il M5S ha molti più punti in comune con i Verdi piuttosto che con l’Ukip, che presenta invece posizioni diametralmente opposte (liberalismo finanziario, pro Ogm, pro nucleare, e così via). Grillo ha detto che sta solo “sondando” una possibile alleanza. Sacrosanto. Che sia il caso di “sondare” anche con i verdi?
Twitter: @AlessioPisano
www.alessiopisano.com http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/29/europee-2014-le-affinita-elettive-tra-m5s-e-verdi/1006048/
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