sabato 5 aprile 2014

ICOSENTINOS VOLEVANO ANCHE IL SET DI GOMORRA PER GIRARE UNA SCENA DEL FILM È STATO SCELTO UNO DEI 300 DISTRIBUTORI DI BENZINA. LUOGO SIMBOLO DEL POTERE DEI FRATELLI DI NICK O ’M E R I CA N O

di Marco Lillo
Quando il regista Matteo
Garrone scelse proprio
l’area di servizio di Luigi
Gallo a Villa Di Briano
per girare una scena del film Gomorra
del 2008 non poteva immaginare
di avere piazzato i camion
del suo set, secondo la Procura di
Napoli, nel luogo simbolo del potere
dei fratelli Cosentino. Quel
tempio all’illegalità e all’assenza di
mercato rappresentava il segno del
potere dei Cosentino su quelle terre
ma il regista probabilmente non
poteva saperlo. La scena del film
ispirato al best seller di Roberto Saviano
mostrava una fuga di latitanti.
Quella descritta dal proprietario
dell’area di servizio, Luigi Gallo, il
23 dicembre del 2011 ai Carabinieri,
è invece una lunga serie di pressioni
che iniziano nel 2002 e finiscono
nel 2011.
I FRATELLI COSENTINO, insieme ai
tre tecnici comunali che ostacolano
l’impianto di Gallo per favorire
l’impianto vicino e anche ai due dirigenti
della Kuwait Petroleum che
favoriscono la presa dell’impianto
da parte del suo rivale più potente,
sono i protagonisti di un lungo assedio.
La prima fase dell’estorsione
punta, secondo i pm, a uccidere nella
culla la pompa di benzina di Luigi
Gallo. La seconda fase invece è mirata
a favorire l’acquisto da parte del
gruppo guidato da Giovanni Cosentino
per pochi spiccioli dell’im -
pianto di Gallo, indebitato fino al
collo con la Kuwait Petroleum, i cui
dirigenti, secondo la ricostruzione
dell’acccusa, si scambiavano favori
e sms con lo stesso Cosentino.
Nel 2008 quando Garrone passa di
qua a caccia di location si innamora
di questo scheletro desolato che
sembra porre al passante una domanda
angosciosa sulla ragione
della mancata apertura. La risposta,
secondo i pm, si trova a 5 chilometri
di distanza, sulla stessa direttrice: a
Casal di Principe dove splende l’area
di servizio Eni della Aversana
Petroli, il gruppo da 100 milioni di
euro di fatturato amministrato da
Giovanni Cosentino, 59 anni, e di
proprietà sua e dei tre fratelli Aurelio,
47 anni, Palmiro 53 anni e Mario
48 anni, mentre Nicola, 55 anni,
si dedica alla politica. I carabinieri
hanno sorriso quando hanno sentito
il manager Q8 che ricordava la
scena del film mentre loro lo intercettavano
per sentire i suoi commenti
dopo l’interrogatorio. Proprio
quell’area di servizio della Q8
abbandonata era l’oggetto delle domande
poste al dirigente della Rete
di Roma della Kuwait Petroleum,
Giovanni Adamiano, dagli uomini
del Reparto Operativo di Caserta
guidati dal colonnello Giancarlo
Scafuri il 2 febbraio del 2012.
Alle otto di sera, mentre torna a casa
Adamiano, che poi è finito giovedì
agli arresti domiciliari, racconta al
telefono al figlio il tema dell’inda -
gine: “Ti ricordi quella scena del
film Gomorra che io ti dicevo è stata
girata… quella scena del film Gomorra,
quando incomincia che l'avevano
girato su un nostro impianto,
che non aveva mai aperto, che
avevamo dato dei soldi, che poi avevamo
cercato di.. di fare aprire attraverso
una trattativa che aveva
coinvolto Cosentino… vabbè comunque
sono cose che succedono
nel settore”. Poi aggiunge: “Questo
(Gallo, Ndr) ha denunciato a Cosentino
penso questo che s'è inventato,
che ha fatto, che ha detto, non
lo so… come se noi avessimo in
qualche modo espropriato quell'impianto
attraverso Cosentino”.
Luigi Gallo conferma la storia del
film: “nessuno mi chiese nulla perché
l’area di servizio era abbandonata.
Quando mi dissero della scena
di Gomorra andai a vedere il film.
Effettivamente era la mia area di
servizio. Si vedevano dei latitanti
che uscivano da dietro il distributore
e scappavano”.
In quella scena quindi Matteo Garrone
ritraeva una camorra tradizionale:
delinquenti con la faccia cattiva
che parlano in dialetto e sparano.
Il film dell’ordinanza di arresto
ci racconta il volto della camorra
imprenditrice, come quella di Pasquale
e Antonio Zagaria, i fratelli
del boss del clan dei Casalesi Michele
Zagaria, latitante per 16 anni fino
al dicembre del 2011. I due fratelli
sono stati ‘arrestati’ nell’operazione
contro i fratelli Cosentino perché
accusati anche loro di una diversa
estorsione ai danni di Gallo per i lavori
di costruzione del distributore.
Lo scheletro del film Gomorra era
opera loro.
Quando racconta a Enrico Reccia la
storia delle angherie subìte però
Gallo ce l’ha più con Giovanni Cosentino
che con i fratelli Zagaria:
La colpa è solo sua … io la coscienza
mia la tengo a posto …Ha voluto
far succedere la fine del mondo
(…)ma stanno un sacco di gente
coinvolta, solo della Q8 ce ne saranno
tre o quattro… (...) Enrì, una cattiveria
com'è questa, guarda, non
l'ho mai vista eh! Ma non l'ho vista

manco ma neanche con Zagaria”. il fatto quotidiano 5 aprile 2014

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