“Nessuno su questo pianeta resterà ‘untouched’ (traduzione alla lettera = ‘non toccato’) dagli impatti del cambiamento climatico” Rajendra Pachauri Presidente dell’IPCC
Sono numerosi gli articoli apparsi sulla stampa britannica e statunitense in relazione alle anticipazioni relative alla pubblicazione della 2° parte del V° Rapporto IPCC sui cambiamenti climatici, il tono in generale è di allarme.
Questo seconda parte riguarda gli impatti attuali e futuri del cambiamento climatico da tempo in atto. Sul sito dell’IPCC è già presente la prima stesura della Sintesi per i decisori politici, ogni singolo rigo di tale testo secondo più di un giornale è frutto di negoziati tra scienziati e governi (es. nell’articolo datato 28 marzo 2014 apparso sul quotidiano inglese The Guardian dal titolo “IPCC report: climate change felt ‘on all continents and across the oceans’” scrivono che funzionari dei governi e scienziati si sono incontrati a Yokohama per argomentare su ogni singolo rigo della Sintesi del Rapporto. In un successivo articolo datato 31 marzo 2014 apparso sempre sul quotidiano The Guardian “Climate change a threat to security, food and humankind – IPCC report” (Il cambiamento climatico una minaccia per la sicurezza, il cibo e l’umanità – Rapporto IPCC) i toni sono di allarme, come pure c’è allarme nel testo che inoltro qui a seguire della rivista TIME magazine (il terzo: Sta diventando caldo qui).
Nel frattempo da noi e purtroppo anche in molti altri paesi proprio a causa degli incentivi alla produzione di elettricità da biomasse, incentivi che non possiamo che definire perversi dato il contesto in cui vengono dati c’è nientemeno che la corsa a costruire questi impianti che bruceranno legna e che a parità di elettricità prodotta emetteranno più CO2 addirittura delle centrali a carbone contribuiranno a distruggere le foreste che con la fotosintesi non solo producono il nostro ossigeno ma, come è noto utilizzano la CO2.
Se i comitati non otterranno che vengano tolti gli incentivi per le pratiche assolutamente non virtuose quali la produzione di elettricità da combustioni di rifiuti e di biomasse legnose non si potranno ottenere grandi successi, dove c’è il profitto garantito degli incentivi non ha valore né scienza, né coscienza, dobbiamo chiedere che gli incentivi vengano attribuiti a pratiche veramente virtuose
Nadia Simonini
Da: The Brief - TIME.com [mailto:TIME@time.chtah.net]
Inviato: lunedì 31 marzo 2014 15:29
Oggetto: Mudslide hunt enters second week
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