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sabato 22 febbraio 2014
LA CALABRIA SOMMERSA DAI RIFIUTI Da 15 giorni nessuno raccoglie più la spazzatura
perché nessuno sa dove sversarla. Chiusa la grande discarica di Pianopoli, vicino a Lamezia Terme, tutte le città dello Stretto e del Basso Ionico sono ammorbate dal puzzo e invase da montagne di immondizia. Ventimila tonnellate giacciono a terra. Iniziano i primi fuochi, come nel Casertano. Un'emergenza ambientale in contrasto con il resto dell'Italia dove i rifiuti urbani smaltiti in discarica si sono ridotti del 11,7 per cento. Le cause affondano in politiche distratte e in un malaffare dilagante dominato dalla criminalità organizzata e condizionato da irregolarità nella sicurezza degli impianti di GIUSEPPE BALDESSARRO, GIUSEPPE BORELLO e PAOLA CIPRIANI
destinati a crescere se è vero come è vero che molti impianti sono quasi saturi.
E, insomma, emergenza ambientale. Un'emergenza che genera preoccupazione e che ha radici che affondano le radici in politiche distratte nella migliore delle ipotesi. Lo dimostra il fatto che mentre nel resto d'Italia, i rifiuti urbani smaltiti in discarica nel 2012 sono circa 12 milioni di tonnellate, con una riduzione dell’11,7% rispetto al 2011, in Calabria il conferimento cresce facendo registrare una controtendenza. Tutto inutile. Come anche inutili sono stati i 16 anni di commissariamento per l'emergenza ambientale costati un miliardo di euro. Soldi che, al netto di quasi 2 milioni di euro intascati dai diversi commissari che si sono succeduti, sono serviti evidentemente a poco.
Ci sono poi le vicende giudiziarie. Il settore è attraversato, secondo la magistratura, da un malaffare dilagante, fatto di criminalità organizzata e, soprattutto, di irregolarità sul piano della sicurezza degli impianti. Secondo un report del Dipartimento regionale all'Ambiente, la mappa delle discariche non lascia sperare nulla di buono. C'è Melicuccà, nel Reggino, che ha una capienza di circa 450mila metri cubi e che è oggetto di indagine della magistratura. "Non sono stati ne' progettati, ne' eseguiti i necessari interventi finalizzati alla predisposizione ed istallazione di sistemi di drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche dal sito", si legge nella relazione, " non si è badato alla sistemazione della vasca del percolato per impedirne la tracimazione, con la conseguente dispersione del percolato da discarica. Questo ha comportato un grave pregiudizio alla salubrità dell'ambiente e dei terreni circostanti adibiti alla piantumazione di uliveti ed al pascolo". Nel Reggino è singolare anche la situazione dell'impianto di Sambatello che tratta i rifiuti prima del trasferimento, ma che risultava inoperoso da tempo per veri problemi. C'è poi anche la discarica di Casignana, sempre nel Reggino, a suo tempo sequestrata per diverse irregolarità. Un sito di fatto su cui vi sono diverse controversie legate ai progetti di ampliamento.
A Gioia Tauro si alza la ciminiera del termovalorizzatore, impianto sul quale da mesi vi sono battaglie tra i lavoratori e la società di gestione per via della fatiscenza dell'impianto e della carenza di manutenzioni; per i sindacati si tratta di una sorta di bomba ad orologeria. Pianopoli, come accennato, è chiusa da 15 giorni a causa di una serie di opere necessarie per la messa in sicurezza. I rifiuti stanno in parte andando a Celico, in provincia di Cosenza, dove esiste poco più che una buca, e su cui è in atto una feroce protesta dei cittadini che teme per un progetto di ampliamento. Cassano all'Ionio ha una discarica, pubblica, gestita dal Comune, dalla capacità limitata, e oggi serve solo le città dello Jonio Cosentino. Scala Coeli è l'altra discarica privata del Cosentino che potrebbe aprire da qui a poco, per l'emergenza. La regione, sostiene il Quotidiano della Calabria è già a lavoro, e rimane da convincere il sindaco. C'è poi Bucita, sempre nel Cosentino, che non è una discarica ma una sorta di capannone da utilizzare per lo stoccaggio dei rifiuti da mandare all’estero.
Insomma, una tragedia, dalla quale si stanno salvando, al momento soltanto alcuni comuni. Nella Piana di Gioia Tauro ad esempio, i comuni come Gioia Tauro, Polistena, Cittanova e pochi altri stanno tenendo botta all'emergenza grazie ai sistemi di raccolta differenziata. I sindaci da ormai diverso tempo hanno perseguito la via del porta a porta che, come dimostrato in queste ore, li sta aiutando ad affrontare la crisi che, sia chiaro, potrebbe comunque a divampare se non si troverà una qualche soluzione. Per il momento la Piana è una delle poche isole felici, in una regione in cui la raccolta differenziata è ridotta al lumicino. In teoria doveva arrivare al 35% nel 2006, ma dai dati forniti dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è 12,43%. Una stima che appare ai più generosa.
Intanto i sindaci delle grandi città cercano di tamponare come possono; alcuni si sono organizzati per interventi tampone. A Catanzaro per dieci giorni i rifiuti indifferenziati saranno conferiti in un sito temporaneo individuato all’interno dell’area dell’impianto di Alli. Il sindaco Sergio Abramo ha spiegato che "saranno così completate le operazioni di smaltimento dell’arretrato, già avviate nei giorni scorsi, rimuovendo le numerose criticità soprattutto in prossimità di ospedali, scuole e strade". A Reggio Calabria la commissione straordinaria (il comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose lo scorso anno), per bocca del prefetto Gaetano Chiusolo, ha annunciato di stare adottando "tutte le misure necessarie per tenere sotto controllo questa grave emergenza e garantire i livelli di tutela di salute ambientale". Dichiarazione giunta a margine della riunione straordinaria sull'emergenza rifiuti, convocata d’intesa con la Prefettura, dove è stato deciso "uno speciale piano d’intervento, autorizzato dalla Regione Calabria, che consentirà di creare una temporanea soluzione al problema sanitario utilizzando l’impianto di Sambatello, presso il quale, a seguito di ordinanza emanata dalla Commissione straordinaria, si procederà a stoccare circa 3.000 tonnellate di rifiuti". http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/02/21/news/calabria_emergenza_rifiuti-79256399/?ref=HREC1-23#
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