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lunedì 3 febbraio 2014
Idrolatina lascia, capitale dimezzato di acqualatina, ultima bufala?
Fino a giugno 2013 presente con 12 milioni di euro
In quota nella spa con 6 milioni
DI GRAZIELLA DI MAMBRO
C’era una volta il socio
privato di Acqualatina,
Idrolatina srl, quello
che, secondo quanto dichiarato
ufficialmente sei mesi fa,
sarebbe stato disposto a vendere
le proprie quote ai Comuni
e facilitare in tal modo la ripubbliciazzazione
del servizio
idrico in provincia di Latina.
Niente paura. E’ solo l’ultima
bufala delle molte e plateali
che si sono registrate negli ultimi
dieci anni a proposito di
gestione dell’acqua su questo
territorio. La verità che emerge
dalle visure della Camera di
Commercio è infatti un’altra:
nella stesse settimane (di giugno
e luglio scorsi) in cui per la
prima volta i più strenui difensori
della validità della gestione
mista mostravano un ripensamento
e la volontà di tornare
al pubblico, Idrolatina diminuiva
della metà il suo capitale
di partecipazione in Acqualatina
spa. Infatti il 28 giugno
2013 il socio privato della spa
di gestione delle acque ha ridotto
il suo capitale da 12
milioni a poco più di 6. Cosa
vuol dire? Che ora partecipa in
Acqualatina con sei milioni di
euro che non sono più il 49%
del totale, a sua volta pari a
23,6 milioni di euro, bensì con
il 36,39% e un pacchetto così
basso non è sufficiente a giustificare
la concessione del
servizio che fonda sulla presenza
di capitale misto pubblico
privato; è un livello troppo
basso per i privati (in questo
caso per Idrolatina). Quindi
quando il presidente della conferenza
dei sindaci dell’Ato4,
a fine settembre, mette in
agenda il mandato a se stesso
(Armando Cusani) per trattare
sulla cessione delle quote private,
il privato medesimo aveva
già tirato i remi in barca e
abbandonato l’impresa idrica impontina.
Ciò nonostante ancora
oggi nelle visure camerali di
Acqualatina spa risulta che
Idrolatina è socio al 49% con
un pacchetto di azioni pari a
oltre 12 milioni di euro. Per
tanto o Idrolatina non ha comunicato
la diminuzione del
capitale e sembra impossibile;
oppure Acqualatina sta facendo
buon viso a cattivo gioco e
non modifica lo status in Camera
di Commercio. Ma il
punto cruciale è un altro: chi
sostiene la spa delle acque in
questo momento se uno dei
due soci più importanti ha fatto
venire meno il 50% delle sue
risorse
sul capitale sociale? In
effetti questa scelta di Idrolatina
(controllata dalla francese
Veolia) non è un fulmine a ciel
sereno perché l’amministrato -
re della srl nella relazione al bilancio 2012, esattamente un
anno fa, aveva già sollevato
«significativi dubbi sulla continuità
aziendale della partecipata
Acqualatina spa» in quanto
la mancata riscossione dei
crediti di quest’ultima e la modifica
del sistema di modulazione
tariffaria introdotta
dall’Autorità dell’energia davano
problemi in proiezione
sul nodo finanziario più im portante, ossia il mutuo con
Depfa Bank. E questa preoccupazione
è confermata dai revisori
contabili di Acqualatina.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Latina Editoriale Oggi 3 febbraio 2014
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