Abuso
d'ufficio, omissione di atti d'ufficio
e
reato di strage. Il movimento “Ba -
se
Italia” punta il dito contro il governo e si
rivolge
alla Procura della Repubblica di Palmi
per
scongiurare l'arrivo al porto di Gioia
Tauro
delle navi con le armi chimiche della
Siria.
Il rappresentante legale del movimento
Domenico
Antonio Greco, vicino alle posizioni
di
Fratelli d'Italia, ha presentato una
denuncia-querela
nei confronti del presidente
del
Consiglio Enrico Letta, del ministro
degli
Esteri Emma Bonino, del ministro
delle
Infrastrutture Maurizio Lupi e di tutti i
componenti
della Commissione esteri presenti
alla
seduta del 16 gennaio 2014.
“Nel
porto italiano – si legge nella denuncia
del
movimento – dovrebbe avvenire il trasbordo
del
carico sull'unita` militare statunitense
"Cape
Ray" che, in acque internazionali,
dovra`
neutralizzare le molecole tossiche
in
circa 80 giorni grazie a un particolare
sistema
di idrolisi all'interno di un reattore
chimico
di titanio messo a disposizione
dall'esercito
Usa. Cio` che stupisce e` che a
tutt'oggi
l'Opac non abbia ancora le risorse
finanziarie
sufficienti a completare lo smaltimento”.
“Saranno
distrutte col processo di idrolisi in
acque
internazionali tra l'Italia e la Grecia. -
scrive
sempre “Base Italia – Purtroppo trattasi
di
una bomba tossica, estremamente pericolosa
per
l'ambiente, che minaccia la salute
pubblica
e l'economia dei Paesi che si
affacciano
sul Mediterraneo centrale, ma
anche
tutto il mare Mediterraneo, trattandosi
di
mare chiuso e gia` seriamente contaminato”.
Lu.Mu. Il fatto quotidiano 27 gennaio 2014
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