e adesso rivotate questi farabutti che hanno usato i soldi della sanità pubblica per festini, shopping, finanziarsi campagne elettorali
il fatto quotidiano
La onlus Peter Pan, che offre assistenza gratuita alle famiglie dei bambini italiani e stranieri ammalati di cancro in cura negli ospedali di Roma, rischia di perdere la sua casa. A intimare lo sgombero è un ente pubblico per l’assistenza all’infanzia, l’Irai, controllato per da Regione Lazio e Comune di Roma e proprietario della palazzina in cui opera l’associazione. Per l’affitto dello stabile era stato siglato un contratto da 3mila euro al mese (che comprendeva anche i costi sostenuti dalla onlus per ristrutturare l’edificio). Oggi, a contratto scaduto, l’Irai pretende un affitto tra i 20 e i 30 mila euro al mese, basandosi sui valori stabiliti dall’Agenzia del territorio. Come se Peter Pan fosse un “normale” privato. L’esperienza della onlus, iniziata nel 1994, è stata apprezzata e riconosciuta al punto da meritare la medaglia d’oro della sanità pubblica, conferitale nel 2004. L’associazione vive esclusivamente del lavoro dei suoi volontari e dei contributi dei suoi sostenitori privati. In questi anni, nella casa di Peter Pan hanno trovato ospitalità oltre 600 bambini in lotta contro la malattia e le loro famiglie, che non risiedono a Roma e non sono grado di pagare un affitto per tutto il periodo delle cure. L’edificio, secondo la richiesta dell’Irai, dovrebbe essere sgomberato entro dieci giorni. Il direttore della onlus, Gian Paolo Montini, è incredulo: “Non si può fare spending review sui bambini malati di cancro. Anche perché noi non costiamo un euro all’ente pubblico. La politica per ora ha rimpallato le responsabilità. Spero”, conclude Montini, “che non cominci una battaglia tra ‘Batman’ e Peter Pan per chi deve stare in questa casa”. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha promesso di intervenire: lunedì è previsto un incontro con i vertici dell’Irai per risolvere la questionedi Tommaso Rodano
9 febbraio 2013 http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/02/09/assistenza-gratuita-ai-bambini-malati-di-cancro-ci-vogliono-sgomberare/220378/
Lazio sfrattato peter pan casa dei bimbi malati di tumore, scandalo pdl Polverini
Sfrattato “Peter Pan”
casa dei bimbi malati
L’ENTE REGIONALE LAZIALE VUOLE PIÙ SOLDI DALL’ON L U S
CHE OSPITA LE FAMIGLIE E I PICCOLI AFFETTI DA TUMORE A TRASTEVERE
L’Irai chiede
di aumentare il canone
da 6mila euro l’anno
sino a 20-30 mila
per “a d e g u a rs i
al mercato” di Luca De Carolis
L’ultimatum, alla
casa di quei
bambini che lottano
per la vita.
Emesso da un ente regionale,
per cui l’affitto va adeguato
ai valori di mercato. Non è
un brutto sogno, ma l’incubo
vero in cui è sprofondata
l’associazione “Peter Pan -
l’accoglienza del bambino
oncoematologico”, onlus romana
che dal 1997 ospita
gratis bimbi malati di tumore,
venuti in città con le famiglie
per curarsi. Le 33
stanze nel complesso a Trastevere
sono sempre piene,
di bimbi e genitori arrivati
da ogni parte d’Italia e dall’estero.
Vi lavorano oltre
180 volontari, che danno
supporto pratico e psicologico
alle famiglie. Ma l’Irai,
ente della Regione Lazio
proprietario dell’edificio, ha
spedito ugualmente la sua
lettera: “Lasciate la sede entro
sabato 16 febbraio”. Perché?
Lo spiega la Peter Pan:
“L’anno scorso pagavamo
6mila euro al mese di affitto,
ora ci chiedono di pagarne
tra i 20 e i 30mila, ossia di
adeguare il canone ai valori
di mercato”. E pazienza se
dal 2000 ad oggi l’a s s o c i a z i one
ha aiutato 600 famiglie,
nei suoi tre edifici dove ogni
giorno accoglie 33 nuclei familiari.
Un presidio che dà
un po’ di respiro ai reparti di
oncologia pediatrica del
Bambin Gesù e del Policlinico
Gemelli.
UN RIFUGIO sicuro per bimbi
e genitori, che vi rimangono
per periodi che vanno
dai nove mesi agli anni. Il
tempo delle cure, e delle speranze.
“Io sono sempre fiduciosa,
ogni giorno vissuto è
un giorno guadagnato” rias -
sume Serena: la mamma di
Alice, tre anni e mezzo e un
tumore agli occhi con cui
combattere. Lei e la figlia sono
arrivate alla Peter Pan due
anni e mezzo fa, dalla provincia
di Milano. Serena racconta:
“Ci hanno indirizzato
a uno specialista del Bambin
Gesù, e non ce ne siamo più
andate. Quando hai a che fare
con situazioni come queste
sai quando inizi ma non
sai quando finisci”. Per fortuna
che c’è una casa a Trastevere,
con gente che aiuta e
altre persone che condividono
un po’ dello stesso, smisurato
peso. Quella casa dove
Alice ha imparato a parlare e
camminare. “La Peter Pan è
molto importante” riassume
asciutta Serena - perché permette
ai bimbi di vivere fuori
dell’ospedale dopo le terapie,
e di avere una vita pseudo-
normale. Io la chiamo
realtà parallela”. Migliore comunque
di un reparto ospedaliero.
Ma Serena, la mamma di Alice,
cosa pensa dell’avviso di
sfratto? La voce rimane calma,
ma le parole sono lame:
“Dico che è un gesto vile, da
Oscar della vigliaccheria.
Non auguro di passare le mie
stesse pene a certe persone
solo perché sono educata”. E
fortissima, nonostante la sorte.
Fuori della casa, le polemiche
politiche: roventi, nel
Lazio dove tra un paio di settimane
si voerà anche per la
Regione. Quel che rimane
della giunta Polverini prova a
giustificarsi: “La Regione
non ha competenza diretta
sull’Irai, ente completamente
autonomo. Ma per lunedì
prossimo l’assessorato alle
Politiche Sociali ha convocato
una riunione tra l’Ipab Irai
e i rappresentanti della Peter
Pan”.
Jean Leonard Toudi, capolista
del Pd per la Regione, attacca:
“La giunta Polverini
non ha garantito copertura
finanziaria alla legge sulle
de-ospedalizzazione dei malati
per patologie oncoematologiche.
Quanto all’Irai, va
ricordato che ha i bilanci in
attivo”. Dal Pdl, rispondono
accusando il centrosinistra di
“speculare sulla pelle dei
bambini” Il fatto quotidiano 9 febbraio 2013
casa dei bimbi malati
L’ENTE REGIONALE LAZIALE VUOLE PIÙ SOLDI DALL’ON L U S
CHE OSPITA LE FAMIGLIE E I PICCOLI AFFETTI DA TUMORE A TRASTEVERE
L’Irai chiede
di aumentare il canone
da 6mila euro l’anno
sino a 20-30 mila
per “a d e g u a rs i
al mercato” di Luca De Carolis
L’ultimatum, alla
casa di quei
bambini che lottano
per la vita.
Emesso da un ente regionale,
per cui l’affitto va adeguato
ai valori di mercato. Non è
un brutto sogno, ma l’incubo
vero in cui è sprofondata
l’associazione “Peter Pan -
l’accoglienza del bambino
oncoematologico”, onlus romana
che dal 1997 ospita
gratis bimbi malati di tumore,
venuti in città con le famiglie
per curarsi. Le 33
stanze nel complesso a Trastevere
sono sempre piene,
di bimbi e genitori arrivati
da ogni parte d’Italia e dall’estero.
Vi lavorano oltre
180 volontari, che danno
supporto pratico e psicologico
alle famiglie. Ma l’Irai,
ente della Regione Lazio
proprietario dell’edificio, ha
spedito ugualmente la sua
lettera: “Lasciate la sede entro
sabato 16 febbraio”. Perché?
Lo spiega la Peter Pan:
“L’anno scorso pagavamo
6mila euro al mese di affitto,
ora ci chiedono di pagarne
tra i 20 e i 30mila, ossia di
adeguare il canone ai valori
di mercato”. E pazienza se
dal 2000 ad oggi l’a s s o c i a z i one
ha aiutato 600 famiglie,
nei suoi tre edifici dove ogni
giorno accoglie 33 nuclei familiari.
Un presidio che dà
un po’ di respiro ai reparti di
oncologia pediatrica del
Bambin Gesù e del Policlinico
Gemelli.
UN RIFUGIO sicuro per bimbi
e genitori, che vi rimangono
per periodi che vanno
dai nove mesi agli anni. Il
tempo delle cure, e delle speranze.
“Io sono sempre fiduciosa,
ogni giorno vissuto è
un giorno guadagnato” rias -
sume Serena: la mamma di
Alice, tre anni e mezzo e un
tumore agli occhi con cui
combattere. Lei e la figlia sono
arrivate alla Peter Pan due
anni e mezzo fa, dalla provincia
di Milano. Serena racconta:
“Ci hanno indirizzato
a uno specialista del Bambin
Gesù, e non ce ne siamo più
andate. Quando hai a che fare
con situazioni come queste
sai quando inizi ma non
sai quando finisci”. Per fortuna
che c’è una casa a Trastevere,
con gente che aiuta e
altre persone che condividono
un po’ dello stesso, smisurato
peso. Quella casa dove
Alice ha imparato a parlare e
camminare. “La Peter Pan è
molto importante” riassume
asciutta Serena - perché permette
ai bimbi di vivere fuori
dell’ospedale dopo le terapie,
e di avere una vita pseudo-
normale. Io la chiamo
realtà parallela”. Migliore comunque
di un reparto ospedaliero.
Ma Serena, la mamma di Alice,
cosa pensa dell’avviso di
sfratto? La voce rimane calma,
ma le parole sono lame:
“Dico che è un gesto vile, da
Oscar della vigliaccheria.
Non auguro di passare le mie
stesse pene a certe persone
solo perché sono educata”. E
fortissima, nonostante la sorte.
Fuori della casa, le polemiche
politiche: roventi, nel
Lazio dove tra un paio di settimane
si voerà anche per la
Regione. Quel che rimane
della giunta Polverini prova a
giustificarsi: “La Regione
non ha competenza diretta
sull’Irai, ente completamente
autonomo. Ma per lunedì
prossimo l’assessorato alle
Politiche Sociali ha convocato
una riunione tra l’Ipab Irai
e i rappresentanti della Peter
Pan”.
Jean Leonard Toudi, capolista
del Pd per la Regione, attacca:
“La giunta Polverini
non ha garantito copertura
finanziaria alla legge sulle
de-ospedalizzazione dei malati
per patologie oncoematologiche.
Quanto all’Irai, va
ricordato che ha i bilanci in
attivo”. Dal Pdl, rispondono
accusando il centrosinistra di
“speculare sulla pelle dei
bambini” Il fatto quotidiano 9 febbraio 2013
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