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martedì 26 febbraio 2013
assurda autostrada Roma Latina degli sprechi indaga corte dei conti
La Corte dei Conti indaga sulla realizzazione del collegamento Roma-Latina
L’autostrada degli sprechi
Sul caso aperta anche un’inchiesta della Commissione Europea
Il procuratore generale: buttate al vento
risorse pari a venti milioni di euro
Intanto si attende
l’esito del ricorso
p re s e n t a t o
al Consiglio di Stato
E’ uno spreco lungo più di
settanta chilometri da Latina a Roma e che adesso è
arrivato anche all’attenzio -
ne della Commissione Europea che ha aperto un’in -
chiesta.
Una delle eterne incompiute, la Nuova Pontina, i
cui cantieri dovevano essere
aperti nel 2013, è finita al
centro di un’indagine della
Corte dei Conti; la polizia
erariale ha messo gli occhi
sullo spreco di denaro pubblico per realizzare un’ope -
ra che stenta ancora a decollare e ancora non si sa quando sarà aperto il cantiere. E’
quello che si legge nella
memoria scritta dal Procuratore generale della Corte
dei Conti Angelo Raffaele
De Dominicis in occasione
dell’adunanza dell’inaugu -
razione dell’anno giudiziario. «La polizia erariale ha
accertato lo svolgimento di
attività contenziose portate
all’esame di due collegi arbitrali e di una procedura in corso per la stipula di un
accordo transattivo con uno
spreco di risorse di circa 20
milioni di euro - ha osservato il Procuratore - e sulla
vicenda risulta avviata anche un’inchiesta della Commissione Europea ed una
aperta dall’Autorità di vigilanza sui Lavori Pubblici».
Il progetto della Roma-Latina è nato nel 2003 da una
semplice idea: quella di una
società, l’Arcea, partecipata
al 51% dalla Regione Lazio,
che aveva già messo sul
piatto 700 milioni di euro
dei 2,7 miliardi che servivano per la realizzazione
dell’opera. Ma gli ostacoli e
le «buche» improvvise che
si sono aperte su un percorso soltanto immaginario e
tracciato sulla carta sono
state diverse: cinque anni fa
il progetto è stato affidato ad
un altro soggetto e Arcea a
quel punto ha fatto ricorso al
Tar chiedendo un risarcimento danni di quasi un
milione di euro che a conti
fatti è poco più dello stanziamento della Regione Lazio. L’affidamento infatti a
vantaggio di Autostrade del
Lazio (una società mista
Anas-Regione) è ritenuto illegittimo ma non è tutto
perchè nel 2011 la Arcea,
proprio l’azienda che gestiva il progetto del raddoppio
della Pontina, è stata sciolta;
il contenzioso non si sa come finirà. La storia travagliata della nuova arteria è
stata segnata anche da altre
vicissitudini: lo scorso 3
agosto il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica),
ha dato il via libera al progetto definitivo della Roma
Latina e al pezzo Roma- Tor
de’ Cenci e l’innesto con la
A12 Roma-Civitavecchia.
Il progetto prevede la realizzazione di 186,2 chilometri di nuove infrastrutture, poco più della metà di
autostrade. Morale? L’im -
porto complessivo dei lavori
sarà realizzato in partenariato pubblico-privato (con
contributo pubblico non superiore al 40%) e ammonta
a ben a 2,728 miliardi di
euro. Per l’ultima parola sarà necessario attendere
quello che deciderà il Consiglio di Stato.
Il progetto va avanti da
oltre 20 anni ma i contenziosi hanno ulteriormente
rallentato la posa della prima pietra ma hanno anche
esposto la Regione Lazio ad
un lodo arbitrale che è costato alla Pisana 43 milioni
di euro.
A.B. PROGETTI A METÀ
Quando l’opera
d ive n t a
un fantasma
LA Pontina, la Superpontina, o infine la Roma-Latina, come se fosse
una partita. La strada
del futuro si può chiamare in diversi modi a seconda dei
gusti ma
ancora
non esiste. Nessuno l’ha
mai vista
e continua ad
ave re
l’eti chetta
di opera
fa nt asm a.
E poi tra
le altre
e t e r n amente inc om pi ut e
a Latina
spicca anche la 156 dei Monti Lepini, una strada in questo
caso che è un fantasma
ma metà perchè un tratto è stato realizzato, l’al -
tro invece no ed è una
strada a singhiozzo. Tra
le altre opere che sono
ancora dei cantieri a metà è necessario ricordare
le vicissitudini giudiziarie della Cittadella,
l’i n a ug ur az i on e
del futuro
(?) polo
g i u d i z i ario alle
spalle del
Colosselo
è di quasi
dieci anni
fa. I lavori adesso
sono fermi dopo
un primo
stralcio il
cui costo
a m m on t a
a cinque
milioni di
euro. Basta perc o r re re
pochi metri e imbattersi
nei ruderi dell’ex Icos o
guardare lo scheletro del
grattacielo Key, al centro
della città. E’ la lista delle opere fantasma a metà. http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=e9739519d7bbc030dede39853f2bbe39
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