Latina - Istituzioni, criminalità e imprenditoria locale: la lotta di Antonio Turri (VIDEO)
Latina - L'attività anticriminale che si svolge a Latina e provincia, si può identificare in un nome che ha bisogno di poche presentazioni: Antonio Turri (FOTO). Se ha smesso la divisa di ispettore e sostituto commissario presso la Questura del capoluogo pontino, non ha mai cessato invece l'attività in prima linea contro l'illegalità nelle sue molteplici forme. Come si dice in gergo: non molla l'osso. Laureato in Giurisprudenza, dopo 29 anni di servizio, nel 2010 Antonio Turri è andato in pensione, e soprattutto dopo essere stato la prima risposta concreta alla criminalità organizzata nel basso Lazio. Attualmente anima, come coordinatore e responsabile, il territorio Roma-Lazio per "Libera", la Associazione dei Cittadini contro Mafia e Corruzione.
Originario di Palermo, figlio di un agente di Polizia, Antonio Turri è uno che la criminalità la conoscce bene, fin da bambino. Nella provincia di Latina, diventata nel corso dell'ultimo quarto di secolo un vero e proprio "Eldorado" per gli investimenti al fine di riciclaggio da parte dei clan di camorra, mafia e 'ndrangheta, Antonio Turri è stato impegnato a fondo, specialmente nel contrastare il potere delle cosche nel giro del mercato ortofrutticolo di Fondi, il maggiore d'Europa, e dove molti criminali, che sono stati "relegati" al soggiorno obbligato, non si sono certo lasciati scappare l'occasione. Fra gli obiettivi dell'ispettore capo Antonio Turri vi era anche il portare allo scoperto le collusioni fra criminalità e amministratori locali. Un mestiere pericoloso, di certo, in una zona notoriamente territorio privilegiato delle cosche, fra cui nomi storici come Mallardo, Alvaro, Bardellino, e altri, e dove i killer non si sono fatti scrupolo di mettere a tacere un'altra voce che più di altre si era levata dal coro, quella di un sacerdote, don Cesare Boschin. Anche Antonio Turri è stato nel mirino della criminalità organizzata, quando era noto come "ispettore anti-mazzette". Turri è sempre stato in prima linea, anche nel periodo in cui regnava Carmine Schiavone, boss dei casalesi, il quale, diventato collaboratore di giustizia, rese nota parte delle trame dello spaccio di cocaina, dei rifiuti tossici, degli appalti nel settore edilizio. E proprio questo è uno dei più penalizzati, che non riesce a riprendersi dopo l'ondata di criminalità degli appalti di facile assegnazione, e facili ricchezze che non rimangono certamente a Latina, ma riprendono la via dei circuiti illegali. Nel 1995 Antonio Turri riceve un chiarissimo avvertimento (una bomba davanti a casa, in giardino), ma va avanti nella missione che si è prefisso. E lo fa ancora oggi, ancora in prima linea.
Lo sarà ancora una volta domani, 5 novembre, a partire dalle 10, con un incontro al locale "Positano" di Latina per illustrare ciò che sarà messo in pratica nella ben più grande manifestazione del prossimo 8 novembre davanti a Tribunale di Latina, luogo dove le cose non vanno esattamente come ci si aspetterebbe e dove l'atmosfera non è delle più distese. E se le Associazioni Cittadini contro Mafia e Corruzione, Antonino Caponnetto, Dignità Sociale e Cra organizzano una manifestazione proprio davanti al Tribunale di Latina, un motivo dovrà ben esserci...
Il fine è quello di sensibilizzare le istituzioni che, almeno fino ad oggi, non sono state molto presenti sul territorio, a scendere in campo combattendo la stessa battaglia, cominciando a favorire l'imprenditoria locale che possa nuovamente operare per il miglioramento delle condizioni socio-economiche di Latina e provincia, perché possano godere di quei benefici che investimenti locali manterrebbero in loco.
Latina e il territorio pontino sono penalizzate dall'investimento "mordi-e-fuggi", che nella quasi totalità dei casi è costituito da denaro sporco, dalle casse delle cosche criminali organizzate, tramite i loro contatti nella legalità, e che di certo non proviene da imprenditori locali. http://latina.ogginotizie.it/185428-latina-istituzioni-criminalita-e-imprenditoria-locale-la-lotta-di-antonio-turri-video/#.UJemSW9mJ1E
Originario di Palermo, figlio di un agente di Polizia, Antonio Turri è uno che la criminalità la conoscce bene, fin da bambino. Nella provincia di Latina, diventata nel corso dell'ultimo quarto di secolo un vero e proprio "Eldorado" per gli investimenti al fine di riciclaggio da parte dei clan di camorra, mafia e 'ndrangheta, Antonio Turri è stato impegnato a fondo, specialmente nel contrastare il potere delle cosche nel giro del mercato ortofrutticolo di Fondi, il maggiore d'Europa, e dove molti criminali, che sono stati "relegati" al soggiorno obbligato, non si sono certo lasciati scappare l'occasione. Fra gli obiettivi dell'ispettore capo Antonio Turri vi era anche il portare allo scoperto le collusioni fra criminalità e amministratori locali. Un mestiere pericoloso, di certo, in una zona notoriamente territorio privilegiato delle cosche, fra cui nomi storici come Mallardo, Alvaro, Bardellino, e altri, e dove i killer non si sono fatti scrupolo di mettere a tacere un'altra voce che più di altre si era levata dal coro, quella di un sacerdote, don Cesare Boschin. Anche Antonio Turri è stato nel mirino della criminalità organizzata, quando era noto come "ispettore anti-mazzette". Turri è sempre stato in prima linea, anche nel periodo in cui regnava Carmine Schiavone, boss dei casalesi, il quale, diventato collaboratore di giustizia, rese nota parte delle trame dello spaccio di cocaina, dei rifiuti tossici, degli appalti nel settore edilizio. E proprio questo è uno dei più penalizzati, che non riesce a riprendersi dopo l'ondata di criminalità degli appalti di facile assegnazione, e facili ricchezze che non rimangono certamente a Latina, ma riprendono la via dei circuiti illegali. Nel 1995 Antonio Turri riceve un chiarissimo avvertimento (una bomba davanti a casa, in giardino), ma va avanti nella missione che si è prefisso. E lo fa ancora oggi, ancora in prima linea.
Lo sarà ancora una volta domani, 5 novembre, a partire dalle 10, con un incontro al locale "Positano" di Latina per illustrare ciò che sarà messo in pratica nella ben più grande manifestazione del prossimo 8 novembre davanti a Tribunale di Latina, luogo dove le cose non vanno esattamente come ci si aspetterebbe e dove l'atmosfera non è delle più distese. E se le Associazioni Cittadini contro Mafia e Corruzione, Antonino Caponnetto, Dignità Sociale e Cra organizzano una manifestazione proprio davanti al Tribunale di Latina, un motivo dovrà ben esserci...
Il fine è quello di sensibilizzare le istituzioni che, almeno fino ad oggi, non sono state molto presenti sul territorio, a scendere in campo combattendo la stessa battaglia, cominciando a favorire l'imprenditoria locale che possa nuovamente operare per il miglioramento delle condizioni socio-economiche di Latina e provincia, perché possano godere di quei benefici che investimenti locali manterrebbero in loco.
Latina e il territorio pontino sono penalizzate dall'investimento "mordi-e-fuggi", che nella quasi totalità dei casi è costituito da denaro sporco, dalle casse delle cosche criminali organizzate, tramite i loro contatti nella legalità, e che di certo non proviene da imprenditori locali. http://latina.ogginotizie.it/185428-latina-istituzioni-criminalita-e-imprenditoria-locale-la-lotta-di-antonio-turri-video/#.UJemSW9mJ1E
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