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venerdì 25 maggio 2012
Villa Adriana scempio inacettabile
Scempio
inaccettabile
di Antonio Padellaro
dc
Si è mai visto un governo nominato
par salvare l’Italia dal
fallimento e dall’ignominia
che, mentre proclama la
strenua difesa del patrimonio nazionale,
annuncia la costruzione
di una gigantesca discarica di rifiuti
a Corcolle, poco distante dalla
splendida Villa Adriana (28 chilometri
da Roma), patrimonio
mondiale dell’Unesco? Il che significa
mettere a repentaglio un
gioiello tra i più preziosi dell’uni -
co vero grande tesoro nazionale,
quello culturale e artistico, che
non ha pari al mondo. Si rimane
davvero sconcertati davanti a una
decisione che rende improvvisamente
irriconoscibile il profilo di
Mario Monti e dei suoi ministri. Al
di là dei giudizi sugli atti politici,
persone di riconosciuta sensibilità
civile e istituzionale, illustri cattedratici
cultori del bello e del giusto
accettano di sottoscrivere un
vero e proprio scempio con la
stessa beata indifferenza di quei
politicanti da quattro soldi che
hanno ridotto il Paese a brandelli.
Com’è possibile? Vero è che due
ministri, quelli dell’Ambiente Clini
e dei Beni culturali Ornaghi,
hanno scritto vibranti lettere di
protesta, minacciando dimissioni
che dopo il solito balletto sono
prontamente rientrate in cambio
di una poltrona intorno all’im -
mancabile tavolo dei compromessi.
Più dignitoso il comportamento
dell’archeologo Andrea
Carandini, che la porta l’ha sbattuta
per davvero, affermando:
“Ogni limite di tolleranza civica e
personale è stato superato”. Come
ha già scritto su queste pagine
Silvia D’Onghia, la condizione di
Villa Adriana (120 ettari di residenze,
giochi d’acqua e meravigliosi
monumenti) è già precaria,
non essendo mai stati utilizzati i
fondi necessari alla manutenzione
e al restauro delle zone malmesse.
Ora la discarica allontanerà
quei pochi turisti che si ostinano
ad affrontare transenne, puntelli
e avvisi di possibili crolli. Signor
presidente del Consiglio, ci
ripensi. Quale Italia altrimenti
presenterà al mondo: quella che
non rispetta più la propria storia,
pronta a buttarla in un cumulo di
immondizia? Il Fatto quotidiano 24 maggio 2012
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