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domenica 13 maggio 2012
Lazio arrivano le cartelle Equitalia della Polverini per bollo auto
La Polverini
coglie l’at t i m o
sul bollo auto
IN CONFLITTO
di Chiara Paolin
La Regione
Lazio
ha incaricato
l’ente pubblico
di recuperare
le tre annualità
2008-2010
Il Fatto quotidiano 13 maggio 2012
“N aturalmente, anche al di là della grande questione che oggi
investe Equitalia rispetto ai fatti di cronaca recentemente
accaduti, abbiamo bisogno di dotarci di un servizio per le nuove
funzioni che le Regioni hanno acquisito con il federalismo”.
Renata Polverini non ha dubbi: il Lazio deve fare da solo nel
riscuotere i suoi tributi. “Abbiamo depositato un disegno di legge
lo scorso dicembre, è già in commissione” incalza la governatrice.
Peccato che, nel frattempo, abbia incaricato Equitalia
di invadere il territorio regionale con due milioni di cartelle
esattoriali richiedenti il bollo auto di tre annate (2008, 2009,
2010). Introito stimato: diverse centinaia di milioni di euro, una
vera manna in tempi di crisi assassina. Anche perché la modalità
prescelta per attivare il procedimento di riscossione è spiccia:
niente notifiche né agevolazioni, si chiede tutto sull’unghia e
buonanotte.
IL GUAIO, naturalmente, dovrà sbrigarlo Equitalia, che già entromaggio
busserà alla porta di 600mila laziali: molti andranno
in bestia perché certi di aver già pagato l’obolo. Che succede in
questi casi? “Che il cittadino contesta il pagamento, e noi abbiamo
l’onere di verifica – spiegano da Equitalia -. Succede spesso.
E ormai abbiamo un servizio dedicato: a volte ha ragione l’en -
te pubblico e il cittadino deve pagare (con le maggiorazioni e i
costi previsti con legge dello
Stato, non secondo nostre
valutazioni discrezionali);
altre volte invece ha ragione
l’utente e non paga nulla”.
Equitalia si occupa di riscuotere
i versamenti diretti tramite
modelli F23 e F24 ma
anche di agire per rastrellare
i tributi già richiesti una prima
volta da un certo ente
(Comune, Inps, Inail, ecc.) e
non ottenuti. Dopo un primo
avviso, scaduti 60 giorni,
l’agenzia passa alle vie di fatto
potendo agire su tutti i beni:
conti correnti, stipendi,
pensioni, beni mobili e immobili.
Esiste una gradualità nel pignorare, e tutto il procedimento
si blocca in caso di ricorso (per almeno sei mesi), ma la
tecnica più utilizzata per consentire un regolare svolgimento delle
operazioni è la rateizzazione.
“Per cifre entro i 20mila euro viene concessa immediatamente –
continua a spiegare Equitalia -, per cifre superiori garantiamo al
massimo un mese di tempo-pratica, periodo in cui comunque
tutto viene sospeso. Chi accetta non subisce ipoteche e può svolgere
la sua attività professionale senza problemi. Dilazioniamo
fino a sei anni, calcoliamo cifre più basse all’inizio per aiutare la
persona a uscire dall’emergenza, abbiamo procedure particolari
che permettono a tutti di avere colloqui individuali, piani studiati
per avvicinarsi il più possibile alle esigenze dell’utente. Certo a
volte non basta, il piano salta se non si pagano due rate consecutive,
ma noi ce la mettiamo tutta”.
IL PROBLEMA È CHEgli enti locali stanno aumentando tutte
le tariffe pur di far cassa, se poi i cittadini non ce la fanno a pagare
si fa un bel fischio e arriva Equitalia. “Ma adesso faremo da soli
con AequaRoma” ha detto il sindaco Gianni Alemanno che di
aumenti se ne intende: dall’Irpef al biglietto del bus, i rincari
messi a bilancio nella Capitale sono da record, e non così limpide
sono le prospettive per l’utente finale. Perché, contrariamente a
quanto sbandierato da molti sindaci in queste settimane, per i
Comuni sarà un obbligo di legge e non una libera scelta abbandonare
Equitalia a partire dal 1 gennaio 2013. E il milanese Pisapia
ha serenamente ammesso: “Difficile in tempi brevi organizzare
una struttura di riscossione delle tasse, è una cosa molto
complessa”. Nonché onerosa: sapranno Comuni e Regioni lavorare
meglio e a minor costo di Equitalia?
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