Oggi il nostro Reparto Investigazioni Climatiche era in piazza, davanti al Parlamento, al fianco di chi produce energia pulita in Italia.
Il settore delle fonti rinnovabili è a rischio. Sul suo potenziale di sviluppo si sta per abbattere l’ennesima insensata manovra contabile: tagli agli incentivi per la produzione sostenibile di energia. Tagli a incentivi che pesano sulle bollette degli italiani solo per l’8% dei costi totali, che costano a una famiglia tipo circa 10 centesimi di euro al giorno. E che sono, di tutte le tasse che i cittadini pagano quotidianamente, l’unica forma di imposta che ha garantito sviluppo, occupazione, tutela dell’ambiente.
Le fonti rinnovabili oggi costituiscono più dell’1% del Prodotto Interno Lordo nazionale, e occupano circa 130.000 persone. Far fuori questo settore vorrebbe dire mettere un segno “meno” davanti ai numeri dell’andamento della nostra economia. Farebbe risalire i costi dell’elettricità nelle ore di picco diurno e aggraverebbe la dipendenza energetica del Paese dall’estero. Ma allora perchè procedere in direzione sbagliata, come sta facendo il nostro Governo, contro il benessere di tutti e la possibilità di ripresa del Paese?
Dietro questa strategia sbagliata c’è lo scontro tra due modelli di futuro contrastanti: uno fatto di energia pulita, sviluppo, salvaguardia del clima e dell’ambiente, occupazione; l’altro fondato sullo sfruttamento delle energie fossili, sulla distruzione di clima e ambiente, sul privilegio e sul potere di poche grandi multinazionali, sulla dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero.
Questo secondo futuro, il futuro che rifiutiamo, è il futuro secondo Enel. Un’azienda controllata dal Ministero del Tesoro, che privatizza i profitti realizzati distruggendo ambiente, clima, salute pubblica. E che scarica su noi tutti i costi delle sue scelte disastrose, prima fra tutte quella del carbone, con cui in Italia fa il 41% della sua produzione elettrica. Il carbone è una scelta che Enel rivendica, che ha fatto in passato e che è pronta a confermare, costruendo due nuove centrali che si andrebbero ad aggiungere alle otto che già possiede. Per procedere su questa strada ha bisogno di frenare la sua concorrenza. La concorrenza che Enel teme è quella delle energie pulite. Per questo Enel è il primo “suggeritore” di questa manovra sbagliata.
Per salvare il futuro dell’energia pulita e del Paese, per non far prevalere il profitto sporco e sterile del carbone, dobbiamo fare luce su Enel!
http://www.facciamolucesuenel.org/in-piazza-per-lenergia-pulita/?utm_source=email&utm_medium=email&utm_campaign=partecipa
Nessun commento:
Posta un commento