Sui quotidiani che danno più spazio alla cronaca e alla politica di Pontinia oggi in edicola:
Latina Oggi:
- potature in strada lo scarica barile a proposito della discarica segnalata nei giorni precedenti sul canale Botte nel centro abitato di Pontinia;
- campi allagati dai liquami, la scoperta nell'area industriale di Mazzocchio: dubbi sulle sostanze sversate.
La Provincia:
- la richiesta di Torelli sul centro anziani al Prefetto perchè intervenga dopo il commissariamento del nonno;
- il bonus bebè per i nati / adottati nel 2011 finanziato dalla Regione Lazio e anticipato da Boschetto;
- il problema del pagamento degli stipendi per la ditta Vega 86 nella zona industriale di Mazzocchio
www.dimmidipiu.it
La Vega 86 srl è una lavanderia industriale che opera dal 1992 nell'area del Mazzocchio, a Pontinia. Effettua gestione e noleggio di biancheria piana, abiti da lavoro per aziende che utilizzano indumenti ad alta visibilità, sanitarie, farmaceutiche, microelettroniche.
Sul mercato, così come c'è scritto sul sito, riceve «un largo e positivo consenso», «soddisfacendo le nascenti esigenze della clientela con prodotti di qualità». Si tratta di una lavanderia tecnologicamente avanzata, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per soddisfare la clientela. Armando Valiani, segretario provinciale dell'Ugl – Chimici, racconta anche un'altra realtà della Vega 86. «Ormai sono diversi mesi che i dipendenti della lavanderia industriale Vega 86 non ricevono gli stipendi. Un ritardo inaccettabile. L'amministrazione ha convocato i lavoratori e ha comunicato che non è in grado di garantire il pagamento dello stipendio attuale, la tredicesima e lo stipendio di dicembre». E poi continua: «la situazione deve essere affrontata celermente per non generare ulteriori sacrifici da parte dei lavoratori». Sono settimane che i lavoratori della lavanderia Vega 86 Srl manifestano per ottenere i loro diritti, ma dicono di esser giunti ormai al capolinea. La situazione sta diventando tragica: da mesi lo stipendio non viene dato, eppure il prezzo del carburante aumenta, la pressione fiscale imposta dal nuovo governo non conosce eccezioni. «Per questi motivi i lavoratori sono costretti a ricorrere a gesti» dice ancora Valiani, «come lo sciopero. E' inconcepibile come un'azienda possa chiedere ai lavoratori ulteriori sacrifici come lo straordinario e poi dichiarare che gli stipendi verranno versati nei prossimi mesi, senza dare ulteriori specifiche. Nello stabilimento ci lavorano interi nuclei familiari, in questi casi il disagio viene raddoppiato e si fatica addirittura a garantire l'istruzione dei figli». Per l'Ugl – Chimici, dopo aver svolto le assemblee dei lavoratori, chiederà alle associazioni datoriali di aprire un tavolo «per capire quali necessità hanno le aziende che chiedono finanziamenti e applicano nuove assunzioni e poi non riescono a pagare gli stipendi».
Graziano Lanzidei
Nessun commento:
Posta un commento