IL PACCO POLVERINI Il Fatto quotidiano 23 dicembre 2011
Pensione a 55 anni per i 14 assessori esterni. Il regalo anche a 3 consiglieri decaduti Nella Regione Lazio guai a toccare l’indennità, anzi cresce al passo dell’inflazione
di Carlo Tecce
La calcolatrice del momento, così ricercata così temuta, prevede il futuro. Ci prova. Fa un pronostico, diciamo. Se inserisci un paio di cifre e sospendi il respiro, tu giovane precario o tu padre operaio, potrai conoscere un giorno memorabile: quando, forse, andrai in pensione. Riforme comprese, più o meno. Ai cittadini il calcolo cervellotico (e la speranza). Mentre i 14 assessori esterni del Lazio meritano un vitalizio (e le certezze): appena arriveranno ai 55 anni di età, incasseranno un assegno mensile di 3 mila euro.
Pensate ai poveri amministratori laziali, mai eletti in Regione o spesso riciclati dal Parlamento: se fossero imbranati in matematica oppure in coda per il terzo mutuo? No, Renata Polverini doveva intervenire in onore del sindacalista che fu. Un'anonima manina inserisce un emendamento al Bilancio, un'agile penna firma una norma che rimanda a un comma che riflette una legge: non si capisce un tubo, ma funziona perfettamente.
Sempre di notte, sempre di nascosto. Il taglio ai costi di caste e periferie, tradotto per la Regione Lazio, si trasforma in privilegio per tutti: “Che c'è di male? Risolviamo un'anomalia”, spiega la Polverini con incredibile s t u p o re .
Qual è l'anomalia? Siccome i consiglieri regionali vanno in pensione a 55 anni anche se in carica per un giorno, avrà ragionato il governatore, perché penalizzare gli assessori esterni? E pazienza, avrà chiosato, se Luciano Ciocchetti (Udc), Teodoro Buontempo (La Destra), Stefano Zappalà (Pdl) avranno doppi contributi e doppio vitalizio per i mandati a Bruxelles o in Parlamento.
Soltanto sei assessori rientravano nel listino Pdl escluso dal voto perché presentato in ritardo, il resto di una truppa eterogenea faceva politica nei comuni o nel sindacato Ugl del governatore. La 37enne Fabiana Santini, per esempio, nemmeno si è candidata: arriva direttamente dai collaboratori dell'ex ministro Claudio Scajola. La Polverini ha il merito di aver sistemato un esercito di anomalie sparando un sol colpo.
Questa è una grossa anomalia, seguite con attenzione.
Per un'errata distribuzione dei seggi, i consiglieri Enzo Di Stefano, Giancarlo Gabbianelli e Gianfranco Sciscione sono tornati a casa dopo pochi mesi. Di Stefano ha un'intera legislatura in tasca, e dunque sogni d'oro. Ma l'imprenditore Sciscione (61 anni) e l'ex sindaco viterbese Gabbianelli (62 anni) rischiavano di aver viaggiato a Roma per nulla.
Non vi preoccupate, la Polverini si ricorda di amici e alleati.
La solita manina, la solita penna: “Il vitalizio si estende ai consiglieri cessati dall’incar ico”. Se ascoltate la maggioranza in Regione, sentirete orazioni del tipo: noi, la casta a dieta; noi, passiamo al contributivo; noi, congeliamo l'aumento. Falso: qualsiasi modifica sui vitalizi sarà decisa entro i prossimi tre anni.
A NATALE guai a fare differenze: perché un paio di leggine per un gruppo e zero per il Consiglio regionale? Fermi, l'infaticabile Polverini ha sbrigato pure la pratica più complicata.
Il governo di Mario Monti annuncia sacrifici per i politici? Il Parlamento potrebbe succhiare un po' di indennità?
Nel Lazio comanda Polverini: lo stipendio di un consigliere non si tocca, salvi 10 mila euro più diaria mensile più spese di segreteria. Non faccia il furbo, professor Monti: nel Lazio vale la busta paga di novembre 2011, recita la leggina, qualsiasi variazione è i nu t i l e .
E i 10 mila euro crescono al ritmo dell'inflazione, rassicura il governatore. Il pacco di Natale per la Regione, firma autentica Polverini, contiene un mucchietto di tasse per i cittadini, ma la maggioranza di centrodestra non risponde neanche all'opposizione in protesta. Esterino Montino (Pd) s'infila in citazioni: “Questa giunta regionale ha come modello lo sceriffo di Nottingham.
Toglie ai cittadini per dare rendite ai dignitari di corte. Siamo nel medioevo”. Vincenzo Marruccio (Idv) va dritto al tema: “È una vergogna che misura la distanza fra le gente e i politici”. La Polverini tace. Tanto le anomalie sono fi n i t e .
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