Venerdì 11 Novembre 2011|Edizione: LATINA|Pagina 44 Il Messaggero
di ANDREA APRUZZESE
Oltre 250 chilometri di strade, quasi tutti fuori norma per la carreggiata troppo stretta, e risorse insufficienti per una regolare manutenzione su tutto il territorio. È la situazione nel Comune di Latina, analizzata ieri nella seduta congiunta delle commissioni Viabilità e Lavori pubblici, in cui è stato deciso di creare una cabina di regia unica per coordinare al meglio gli interventi, finora suddivisi tra i vari settori.
«Incongruenze enormi», le ha definite il dirigente del settore Mobilità, Antonella Galardo, al punto che i Lavori pubblici realizzano una strada, ma poi è l’altro settore che deve realizzare la segnaletica orizzontale, e, se questa deve essere rifatta, l’onere torna in capo al precedente servizio. Quello che pesa maggiormente è il costo delle manutenzioni: nel periodo invernale, con le piogge che rovinano il tappetino di usura, si spendono fino a 50mila euro al mese. Quasi tutte le strade, poi, hanno una carreggiata inferiore a 5 metri, molte hanno alberi in banchina, altre ancora sono state ampliate negli anni occupando la banchina stessa, non adeguata a sostenere il passaggio di mezzi pesanti, compromettendo così il deflusso delle acque. Al punto che, per contenere i contenziosi, i tecnici hanno consigliato di installare cartelli segnalando i punti pericolosi.
Le prime risorse, ha affermato l’assessore Giuseppe Di Rubbo, «saranno destinate alle strade in cui, secondo le statistiche raccolte, si fa il maggior numero di interventi manutentivi».
Altro tema è infine quello dei dossi e degli attraversamenti pedonali rialzati, affrontato un’ora prima in commissione Viabilità: «Abbiamo stabilito – afferma il presidente, Roberto Lodi – che queste installazioni devono essere l’estrema ratio, e di dare priorità a plessi scolastici, ingressi principali dei parchi, al Tribunale e in corrispondenza della seconda farmacia comunale, compatibilmente con risorse, Piano urbano del traffico e norme del codice della strada». Il tutto, a fronte del numero delle richieste giunte in Comune da cittadini che vogliono un dosso: oltre 290, con risorse disponibili per meno di 80.
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