sabato 12 novembre 2011

Latina Ato4 acqua pubblica: D'Alessio protesta e se ne va

D'Alessio lascia la conferenza dei sindaci: non abbiamo voce
Sabato 12 Novembre 2011|Edizione: LATINA|Pagina 55 Il Messaggero

Il sindaco di Aprilia, Domenico D’Alessio, non ci sta alle decisioni della conferenza dei sindaci dell’Ato4 e abbandona l’aula. La riunione svolta ieri ha approvato una serie di delibere piuttosto complesse soggette a ricorsi e contenziosi. Il comitato provinciale per l’acqua pubblica, per esempio, ha già preannunciato un esposto alla magistratura. Data appunto la complessità della materia, il sindaco di Aprilia aveva chiesto il rinvio della seduta per approfondire meglio le proposte. La richiesta non è stata accolta dalla conferenza e il primo cittadino di Aprilia ha deciso di non prendere parte alle votazioni. «A una prima lettura delle delibere – ha spiegato ieri pomeriggio D’Alessio – sembra che sia stato aggirato l’esito referendario che impone di ridurre le tariffe del 7 per cento. Oltretutto le delibere approvate dalla conferenza dei sindaci sono immediatamente esecutive e danno mandato al presidente dell’Ato4 di sottoscriverle, senza che i consigli comunali possano esprimersi».
Un altro punto di dissenso rimarcato da D’Alessio riguarda la nota controversia con l’Ato4. Dagli atti presentati alla conferenza dei sindaci si evinceva il tentativo di svuotare il ricorso del Comune di Aprilia che dovrebbe andare a sentenza nel prossimo mese di marzo e nel caso in cui il giudice dia ragione al Comune si procederà alla restituzione degli impianti e delle reti. «Da un primo esame della delibera – spiega D’Alessio – si evince che le modifiche proposte sono assolutamente insufficienti a conformare la convenzione a quella tipo della Regione Lazio e permangono tutte le difformità del disciplinare tecnico e del regolamento del servizio idrico integrato». Il giudizio del primo cittadino è caustico: «È stata scritta un’altra pagina buia per la dignità dei consigli comunali che rischiano un nuovo esproprio di funzioni e competenze. Ribadiamo la nostra ferma convinzione, e il consiglio di stato viene in nostro supporto, che la conferenza dei sindaci può solo predisporre, ma sono i Consigli comunali che devono decidere».

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