Sabato 26 Novembre 2011|Edizione: LATINA|Pagina 51 Il Messaggero
di SANDRO GIONTI
«La città di Formia e, più in generale, l’intero territorio pontino non possono identificarsi con le zone calde dove, purtroppo, il fenomeno della criminalità è storicamente radicato». Lo afferma il sindaco Michele Forte che rileva che «è un errore generalizzare e confondere la vita pulita di una città con persone mandate in soggiorno obbligato sul nostro territorio a pochi chilometri di distanza dai luoghi di origine dove hanno commesso crimini. Un errore aggiunge che stiamo duramente scontando. Il problema andava affrontato in modo diverso inviando queste persone in soggiorno obbligato in altre zone del Paese e non al confine di Formia, dove a dividere le aree basta un semplice ponte». E sostiene infine che «è arrivato il momento di dire basta a queste invasioni non gradite, che sono iniziate dalla fine degli Anni 60» e che la città «deve ritrovare le ragioni dell’appartenenza, del suo vivere e operare sereno e tranquillo». Ma qual è il giudizio del sindaco sulla decisione dell’assessore alla polizia municipale, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, di assumere la difesa di uno degli arrestati, Calisto Bardellino? «Ho saputo tardi la notizia - risponde il sindaco con un certo imbarazzo - parlerò con lui domani (oggi per chi legge, ndr) - Cardillo Cupo, comunque, è un professionista e un assessore di riconosciuta serietà».
Il circolo «Impastato Milk» dei Giovani Democratici di Formia, intanto, chiede risposte «in ordine alla strategia che si intende attuare per affiancare, sotto il profilo politico, economico e culturale, l’energica attività delle forze dell’ordine e della magistratura».
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