http://www.verdi.it/terra-animali-a-natura/30278-sito-monitoraggio-incendi-effis.html
Con l'estate, si sa, arrivano anche gli incendi che mettono in serio pericolo la sopravvivenza dei nostri boschi. Dopo un paio di anni di relativa tranquillità nel 2011 è riesplosa l'emergenza incendi, rispetto alla quale l'Italia rischia di trovarsi ancora una volta impreparata. Le cause dei roghi sono da attribuire a diverse ragioni: a volte un mozzicone di sigaretta gettato dalla macchina può cancellare ettari di bosco. A volte sono i piromani che con l'intento di speculare sui terreni distruggono il nostro patrimonio di biodiversità. Il pericolo sono le alte temperature unite a erba secca, sterpaglie e vegetazione facilmente infiammabile.
L'Italia risulta drammaticamente al secondo posto, tra i Paesi aderenti all'Unione europea, per incendi boschivi. Ci rendiamo conto della gravità della situazione nel momento in cui vediamo volare i Canadair o quando i telegiornali ce ne danno notizia, o ancora peggio, quando dobbiamo piangere le vittime dei roghi.
Dall'Europa arriva uno strumento per monitorare i rischi di incendi nei vari Paesi europei. Il progetto si chiama European Forest Fire Information System (EFFIS, Sistema europeo di informazione sugli incendi nelle foreste), realizzato dall' Istituto per l'ambiente e la sostenibilità della Commissione Europea.
Sul sito web è possibile sapere quali aree sono a rischio fuochi e quali sono soggette a incendi. http://effis.jrc.ec.europa.eu/current-situation
L'Italia risulta colorata di rosso (alto rischio) in tutto il centro-sud più la Toscana, mentre Grecia e Spagna sono completamente "arrossate". L'ultimo aggiornamento (3 agosto) ad esempio ci informa che a Butera, in provincia di Caltanissetta, c'è stato un incendio cominciato il 31 luglio, per un'area coinvolta di 360 ettari.
Purtroppo i danni maggiori causati da questi eventi vengono subiti proprio da aree di alto pregio naturalistico, come le aree protette (il 33 per cento del totale), le foresta e altri territori coperti a bosco. Anche i terreni agricoli sono particolarmente soggetti agli incendi, anche a causa del lento abbandono delle campagne da parte delle popolazioni che le hanno abitate per secoli.
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