martedì 12 luglio 2011

nucleare, Italia 4 centrali, tremano 15 regioni

i VALERIO GUALERZI
Nei piani quattro nuove centrali
Tremano quindici regioni italiane

Le proteste contro l'ipotesi di un deposito di scorie nucleari a Scanzano Ionico nel 2003
Una serie di parametri rendono non difficile individuare i probabili siti, se mai i piani del governo dovessero essere realizzati. E preoccupa anche la scelta dei luoghi idonei al deposito del materiale radioattivoROMA - L'accordo siglato nel febbraio del 2009 tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy prevede la costruzione nel nostro Paese di almeno quattro reattori Epr prodotti dalla Areva. Se i progetti del governo dovessero andare in porto, dove sorgerebbero queste quattro nuove centrali? Indicazioni al momento non ce ne sono. Stando alla legge Sviluppo (la 99 del 2009) e al successivo decreto legislativo sui criteri localizzativi (il 31 del 15 febbraio 2010), la definizione delle caratteristiche delle aree idonee alla realizzazione delle centrali spetta al governo sulla base delle indicazioni fornite dall'Agenzia per la sicurezza nucleare. Quest'ultima, dopo lunghe polemiche anche all'interno della maggioranza, è infine stata varata, ma non è ancora pienamente operativa. In mancanza delle sue conclusioni è possibile arrivare comunque a delle indicazioni.

LA MAPPA A chi tocca il bidone?

Il profilo necessario per ospitare un sito è sempre lo stesso, e incrociando le caratteristiche richieste e andando poi per esclusione non è difficile tracciare una mappa delle possibili scelte. Punto di partenza è quella elaborata nel 1979 dall'allora Cnen, il Comitato nazionale per l'energia nucleare, sulla base degli standard internazionali sull'energia dall'atomo. Gli elementi essenziali previsti erano (e sono): elevata stabilità geologica e bassa sismicità del sito; adeguata disponibilità di acqua per le necessità impiantistiche; opportuna distanza dai centri abitati; presenza di un'importante rete di trasporto dell'energia elettrica. Una serie di elementi che trasferiti sul delicato territorio italiano si traduce in una lista di circa 50 aree potenzialmente idonee distribuite in 15 regioni italiane: 7 in Puglia; 6 in Toscana; 5 in Sardegna e Sicilia; 4 in Calabria, Lombardia e Veneto; 3 in Emilia Romagna, Lazio, Friuli Venezia Giulia; 2 in Campania; 1 in Basilicata, Molise, Piemonte e Umbria. Un elenco che, stando alle indiscrezioni trapelate in questi mesi dai palazzi della politica dell'energia, si ridurrebbe ulteriormente a una manciata di opzioni: due reattori potrebbero essere realizzati a Montalto di Castro, al confine tra Lazio e Toscana, uno sull'asta del fiume Po (favoriti sarebbero i siti ex nucleari di Trino Vercellese e Caorso) e uno nel Centro-Sud.

Ma un numero assai più ampio di località si sente minacciato, come testimoniano le manifestazioni dei giorni scorsi. Mobilitazioni sono avvenute infatti anche a Monfalcone, Termoli, Nardò e Palma di Montechiaro. L'eventuale ritorno all'atomo non significherebbe infatti solo quattro centrali, ma anche una serie di depositi per il materiale radioattivo, compreso quello "definitivo" individuato nel 2003 dal precedente governo Berlusconi a Scanzano Jonico (Matera) prima di una precipitosa marcia indietro.

Anche in questo caso la scelta definitiva dei siti idonei spetta all'Agenzia per la sicurezza nucleare ma, stando alle voci che agitano i sonni degli ambientalisti, una lista di località sarebbe già stata preparata dalla Sogin, la società che si occupa della messa in sicurezza degli impianti nucleari italiani.

Nell'elenco, sempre stando alle indiscrezioni corroborate dalla limitatezza dei luoghi con le giuste caratteristiche, ci sarebbero 52 aree, ciascuna con almeno 300 ettari di estensione, localizzate tra Puglia, Molise e Basilicata (in particolare l'area calanchiva e la Murgia in provincia di Matera), tra Lazio e Toscana (la Maremma e la provincia di Viterbo), tra Emilia Romagna e Piemonte (soprattutto nel Piacentino e nel Monferrato).
31 maggio 2011© Riproduzione riservata
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