Come cambia il vento dell’energia
Inviato da Diego Carmignani il Mar, 14/06/2011 - 17:59 in 15 giugno Anev energia eolica eolico Giornata mondiale del vento Global wind day Legambiente vento Villa Borghese Green economy
Diego Carmignani
EVENTI. Oggi si celebra il Global wind day. Anche in Italia convegni ed iniziative per sensibilizzare su una fonte rinnovabile pulita e indispensabile per il nostro futuro.
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Con il vento in poppa. Cresce l’eolico nel mondo
L'Italia dice no al nucleare e fa di conseguenza cambiare la direzione al vento dell’energia. È una coincidenza, ma proprio quest’oggi tutto il mondo celebra l’annuale Global wind day, alla nascita, nel 2007, evento solamente europeo e dal 2009 divenuto mondiale. Un giorno dedicato al vento, preziosa risorsa pulita e rinnovabile, le cui infinite possibilità si traducono in un miglioramento delle condizioni della salute del pianeta, in posti di lavoro, in ritrovati tecnologici sempre più affidabili e, nella giornata odierna, in centinaia di iniziative che andranno in scena in 75 Paesi di tutto il mondo, promosse dall’Ewea, l’Associazione europea dell’energia eolica e dal Gwec, il Global wind energy council, ente che coordina la rete mondiale delle aziende dell’industria eolica, impegnata in quella che il suo presidente, Klaus Rave, ha battezzato come una vera «rivoluzione energetica».
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Agli italiani piace l'eolico
Inviato da redazione il Mer, 09/06/2010 - 14:30 in energia eolico inquinamento italiani rinnovabili Ambiente
ENERGIA. Gli italiani dicono sì all’energia eolica: l’80% si dichiara favorevole ad adottare questa nuova fonte di energia nel nostro Paese. è il risultato emerso dall’indagine svolta per conto dell’Associazione produttori energia da fonti rinnovabili (Aper).
Gli italiani dicono sì all’energia eolica: l’80% si dichiara favorevole ad adottare questa nuova fonte di energia nel nostro paese. è il risultato emerso dall’indagine svolta per conto dell’Associazione produttori energia da fonti rinnovabili (Aper) e presentata ieri a Roma in occasione della conferenza “Agli italiani piace eolica”. Un risultato che non lascia dubbi sul fatto che l’opinione pubblica sia in generale d’accordo ad affrontare la nuova sfida energetica.
Un plebiscito: l’80% dice si’ allo sfruttamento dell’energia del vento, il 60% dice di aver avuto un’impressione positiva sugli impianti eolici visti dal vivo, e al contempo circa l’84% della popolazione si sente informato sulle fonti rinnovabili in generale. «E' stato riscontrato un complessivo favore dei cittadini all’energia eolica - ha detto Renato Mannheimer, direttore dell’Istituto di ricerca Ispo che ha condotto l’indagine - e anche la conoscenza dell’argomento appare buona: la maggior parte della gente si sente informata ed in particolare il 38% della popolazione dice di sapere bene di cosa si tratti, soprattutto tra i giovani ed i laureati».
Giovani, e meno giovani, appaiono inoltre non preoccuparsi troppo dei costi e delle spese dei nuovi impianti energetici nella convinzione che in ogni caso l’eolico sia ‘determinante per lo sviluppo economico del paese’: il 75% afferma che rappresenta il segno di una nazione all’avanguardia, il 74% che i comuni possono trarre benefici economici e sociali e il 65% addirittura pensa che sarebbe un buon modo per riqualificare una località dimenticata.
In Italia oggi, nonostante il Paese risulti essere tra i primi produttori di elettricità da fonti rinnovabili nella comunità europea, circa il 60% dell’energia proviene dai combustibili fossili e il 15% dal carbone. Le energie rinnovabili, come l’idroelettrico, le biomasse, l’eolico e il fotovoltaico forniscono solamente il 19% del totale di energia elettrica richiesta dal Paese.
Con il vento in poppa. Cresce l’eolico nel mondo
Inviato da Paolo Tosatti il Gio, 07/04/2011 - 17:14 in America Latina Cina energie alternative eolico Europa gigawatt pale potenza installata Ambiente
Paolo Tosatti
FONTI ALTERNATIVE Le proiezioni del Global wind energy council prevedono per il 2011 un incremento complessivo della capacità installata di 40 gigawatt. A guidare la corsa sarà la Cina
Dopo la fase di bonaccia dello scorso anno, tornano a vorticare in tutto il mondo le pale dell’eolico, spinte da una brezza fatta di investimenti, innovazione e ricerca. Le proiezioni del Global wind energy council prevedono per il 2011 un incremento complessivo della capacità installata di 40 gigawatt, inizio di un trend di sviluppo che dovrebbe durare almeno per un quinquennio. «Il 2010 è stato un anno complicato per l’eolico mondiale», ha spiegato Steve Sawyer, segretario generale del Gwec, durante la presentazione dello studio. «Il settore ha risentito pesantemente della crisi dei due anni precedenti. Ora però ha ricominciato a muoversi nella giusta direzione». Le stime dell’organizzazione parlano di una crescita media di oltre il 18 per cento da qui al 2015, quando la capacità installata complessiva raggiungerà i 450 gigawatt, oltre il doppio dei 194 registrati a dicembre del 2010. A suffragare queste valutazioni sono i dati sugli investimenti registrati negli ultimi 12 mesi, che hanno toccato la cifra record di 96 miliardi di dollari, il 31 per cento in più rispetto al 2009.
Principale motore di questo sviluppo sarà la Cina, che lo scorso anno ha coperto da sola quasi metà del mercato mondiale, con 16,5 nuovi gigawatt installati.
Secondo il Gwec nel prossimo lustro il Paese della Grande Muraglia procederà con un ritmo medio di 20 gigawatt di crescita l’anno, superando abbondantemente l’obiettivo di 70 gigawatt di capacità aggiuntiva previsti dal nuovo piano quinquennale 2011-2015. Già tra il 2005 e il 2009 la capacità complessiva del Dragone è andata raddoppiando ogni biennio, superando l’anno scorso quella degli Stati Uniti. Una crescita consistente, che ha avuto positive ripercussioni sul settore manifatturiero delle turbine, a sua volta protagonista di uno sviluppo senza precedenti.
Dietro la Cina, il secondo mercato dell’eolico sarà quello europeo. Entro il 2015 il Vecchio Continente installerà altri 60 gigawatt di potenza, che porteranno quelli complessivi a superare il valore di 146. A condurre la corsa saranno ancora Spagna e Germania, mentre la Gran Bretagna sarà in testa per gli impianti off-shore. Importanti passi avanti saranno fatti anche dall’Europa dell’Est. Un biennio sotto tono è previsto invece per il mercato nordamericano, dove le incertezze legislative freneranno gli investimenti e la ricerca, mentre l’America Latina accelererà, grazie soprattutto allo sprint del Messico, del Brasile e del Cile. I 2 gigawatt di potenza installati nel continente diventeranno quasi 20 nei prossimi 5 anni, riducendo di molto l’attuale divario che separa il Sudamerica dalle altre regioni del mondo.
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